Stazione Centrale
Milano
piazza Duca d'Aosta

Progetto Stazioni 2005
dal 25/4/2005 al 5/6/2005
WEB
Segnalato da

Teatro Arsenale




 
calendario eventi  :: 




25/4/2005

Progetto Stazioni 2005

Stazione Centrale, Milano

Partendo dall'analisi di due testi, Victoria Station e Blackout, e' stato individuato il filo conduttore del progetto: ''Londra - Milano 2004: luoghi di storie e storie di luoghi''. Un viaggio nella drammaturgia contemporanea inglese ed italiana; un viaggio nei luoghi e nelle atmosfere di due metropoli.


comunicato stampa

Le stazioni delle nuova drammaturgia

Da alcune stagioni il Teatro Arsenale ha allargato con successo il proprio raggio d’azione, oltrepassando le pareti della sede storica di via Cesare Correnti e realizzando veri e propri allestimenti culturali che si dilatano in svariati luoghi della città. Il successo ottenuto la scorsa stagione, così come la disponibilità di un “partner” importante quale Grandi Stazioni nell’evoluzione del Progetto, ha portato quindi la compagnia dell’Arsenale ad ideare ed assegnare - all’interno delle prossime stagioni - un ruolo da protagonista per il Progetto Stazioni.

In Italia, a differenza che in altri paesi europei, la drammaturgia contemporanea, nonostante sia popolata di notevoli talenti sembra fatichi a decollare nelle stagioni teatrali. Apparentemente si direbbe non interessi o non coinvolga il pubblico, che preferisce ‘andare sul sicuro’.

Rappresentare autori contemporanei non ancora stranoti al grande pubblico è da sempre un’operazione rischiosa per i teatri, e ovviamente lo è ancora di più per i teatri come il nostro, che, se da un lato sono i luoghi più consoni all’esplorazione del nuovo, dall’altro sono i più scoperti dal punto di vista produttivo.

Il Teatro Arsenale però, come testimoniano tutte le passate stagioni, ha sempre coraggiosamente accettato questo rischio, impegnandosi non solo a mettere in scena i nuovi autori, ma anche a costruirgli intorno una rete di appuntamenti fuori e dentro il teatro con l’intento di avvicinare il pubblico alla drammaturgia contemporanea.

Il passato
Così è nato il Progetto Stazioni, che già nella passata stagione aveva raccolto un notevole interesse in tutte le sue iniziative, sviluppatesi intorno all’allestimento che la Compagnia del Teatro Arsenale ha portato in scena lo scorso aprile, accostando il grande maestro inglese Harold Pinter ed il giovane drammaturgo italiano Riccardo Mini.

A partire dall’analisi dei due testi (Victoria Station e Blackout) che si desiderava portare in scena, da quella del pubblico che s’intendeva raggiungere e da quella delle peculiari caratteristiche dei partner che avrebbero dato il loro supporto al Teatro nell’organizzazione (British Council, FNAC, cattedra di Letteratura Inglese Università degli Studi di Milano nella persona della Prof. Maggie Rose, Prometeus ed Exquisite) abbiamo individuato il filo conduttore del Progetto - “Londra - Milano 2004: luoghi di storie e storie di luoghi”; una traccia che bene riassume e mette a fuoco le tematiche che si sono poi declinate su vari mezzi ed hanno caratterizzato le iniziative del progetto:
un viaggio nella drammaturgia contemporanea inglese ed italiana;
un viaggio nei luoghi e nelle atmosfere di due metropoli - Londra e Milano - ; luoghi da provare a definire nei contorni attraverso le parole, gli smarrimenti e le visioni di scrittori ed attori; luoghi dove la stasi ed il movimento più convulsivo convivono; scali d’una babele in orizzontale; luoghi di scambio, di traffico e smistamento; luoghi di passaggio, passeggeri e passanti.

Il presente
Il Progetto Stazioni si rinnoverà ed evolverà quest’anno divenendo un viaggio a tappe nella drammaturgia contemporanea italiana e non. Gli eventi legati al Progetto saranno suddivisi in diverse “stazioni” - luoghi fisici e virtuali della città:
il Binario 21 della Stazione Centrale di Milano
il Teatro Arsenale
il web
la Fnac

Prima Stazione - Binario 21 della Stazione Centrale di Milano

Martedì 26 aprile 2005, a partire dalle ore 14,30

VICTORIA STATION
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra - regia Valentina Colorni - con Fausto Bernardinello, Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini - luci Fulvio Michelazzi

Protagonista dell’ atto unico del grande drammaturgo inglese è una stazione di Londra, la Stazione per eccellenza, dove uno dei due personaggi della pièce, il taxista, deve recarsi per raccogliere un passeggero, ma non vi arriverà mai.... Abbiamo deciso di inaugurare il Progetto Stazioni 2005, dedicato alla nuova drammaturgia, con il padre della drammaturgia contemporanea, Harold Pinter, e di ambientare il suo celebre testo proprio sui binari di quella che è la Victoria Station di Milano: la Stazione Centrale, una delle più importanti del nostro paese, immortalata in decine di pellicole e in innumerevoli opere d’arte. La rappresentazione avrà luogo in tre diversi momenti della giornata, alle 14,30, alle 18,00 e alle 21,00.
INGRESSO LIBERO

La scrittura teatrale oggi
con Riccardo Mini, Rocco D’Onghia, Maggie Rose, Tommaso Urselli, Achille Jachetti, Susana Lastreto, Paolo Caponi, Francesca Lotti
presentati dall’attrice Maria Eugenia D’Aquino

A intervallare le tre rappresentazioni, presso la Sala Reale, attigua al Binario 21, alle 15.00, alle 18.30, alle 21.30, i drammaturghi coinvolti nel progetto incontreranno il pubblico, rivelando cosa significhi e come si scrive per il teatro oggi e confrontandosi con la realtà teatrale inglese e francese. Nel corso dell’incontro scorreranno immagini tratte dalle messe in scena dei testi degli autori. INGRESSO A INVITI FINO AD ESAURIMENTO POSTI

Seconda Stazione – il Teatro Arsenale

Mercoledì 27 aprile 2005, alle ore 21,15, prima dello spettacolo

STAZIONI:
VICTORIA STATION di Harold Pinter – BLACKOUT di Riccardo Mini
traduzione di ‘Victoria Station’ di Alessandra Serra
regia Valentina Colorni
con Fausto Bernardinello, Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini
luci Fulvio Michelazzi - scene Marco Bellomo - dipinto di Daniele Archimede - assistente alla regia Ino Lucia
produzione Teatro Arsenale

L’accostamento dei testi di due autori, il grande maestro inglese e un giovane drammaturgo italiano, dà vita ad una singolare commedia: il gioco comune è quello della ricerca di un luogo, metaforico e non, nel quale incontrarsi.
Black Out di Riccardo Mini. In un futuro prossimo, in un indefinito scenario di guerra, gli uomini si trovano a lavorare ad una misteriosa “macchina”. Le percezioni fisiche sono alterate, come se ciascuno vivesse sotto una personale campana di vetro che lo isola dal resto del mondo. Però gli esseri umani tentano comunque di comunicare, si comportano in modo apparentemente normale. Ma c’è un problema: nel momento in cui escono da una conversazione fissa in schemi preordinati e cercano di trasmettere pensieri e sensazioni differenti, non si capiscono più.
I due testi sono come due partite dello stesso gioco, con gli stessi tre giocatori e le medesime regole. Si parte da due situazioni differenti, ma lo scopo di fondo è lo stesso: trovare un comune terreno di dialogo. L’impresa non è semplice e i tentativi sono anche comici; in entrambi i casi è come se uno dei dialoganti mancasse dei normali presupposti alla comunicazione: chi sono, dove sono, quali sono i miei ricordi, cosa penso adesso. E l’effetto sull’altro è decisamente spiazzante. Ma c’è anche un’urgenza che spinge i personaggi a proseguire il gioco, a tentare di portare avanti la partita e pervenire a qualcosa di condiviso, un solido terreno dove ciò che viene detto abbia per tutti lo stesso significato. Nel momento in cui i protagonisti si accorgono che non si può dare nulla per scontato, che non esiste nessuna cosa, nemmeno la più ovvia, che valga per tutti, tentano in ogni modo di afferrare l’altro e di portarlo nel proprio mondo. Solo che l’altro sembra distante anni luce, come se fosse su un altro pianeta o in un’altra dimensione, e forse lo è davvero. Allora l’abilità nel gioco sta anche nello sbilanciarsi fuori dalle proprie certezze e cercare di incontrare l’altro sul suo terreno, spostandosi nello spazio e nel tempo, passando in una dimensione diversa, un ignoto aldilà.
Repliche fino al 1 maggio 2005

ORARIO SPETTACOLO: feriali 21,15, domenica h.16,30, lunedì riposo; PREZZO BIGLIETTI: 15 – 13 – 11 (studenti) – 8,5 euro (Cartarsenale)
Gli altri appuntamenti

- Da Giovedì 12 maggio a Domenica 5 giugno 2005, Teatro Arsenale:

“Le Fate Lascive”

di Rocco D’Onghia
regia Riccardo Magherini
con Fausto Bernardinello, Federica Corradi, Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini, Annig Raimondi, Ambra Rinaldo, Yumi Seto
musicisti Nicola Lanni, Gabriele Palimento - vocalist Suso
scene Ambra Rinaldo - luci Fulvio Michelazzi - musiche originali eseguite dal vivo di Samuel Cereghini
assistente alla regia Andrea D’Imporzano
produzione Teatro Arsenaledi Rocco D’Onghia.


- Domenica 22 maggio e lunedì 23 maggio alle ore 21,30, Teatro Arsenale:

“Forgot me not”
A PATTERNS DETECTOR STORY
ITEM N°3
di e con Mat Mabo

Terza Stazione – il web (http://www.londra-milano.net)

www.londra-milano.net, ovvero il sito che lo scorso anno ha ospitato un viaggio virtuale realizzato tramite un originale racconto “a staffetta”. Quattro “web short story” che hanno portato una storia partita in treno da Londra ad arrivare – sempre in treno – a Milano, quattro autori molto diversi tra loro: Tommaso Urselli, Susana Lastreto, Riccardo Mini, Achille Jachetti.

Quarta Stazione – la Fnac

Lunedì 16 maggio 2005, dalle h. 17,00 presso la Fnac di Via Torino, ha inizio la presentazione del sito www.londra-milano.net curato da Simona Bettazzi e Riccardo Mini.

Echi in movimento – mostra fotografica di Ino Lucia e Valentina Colorni

Il foyer del Teatro Arsenale e la Fnac di Via Torino ospiteranno la mostra fotografica Echi in movimento di Ino Lucia e Valentina Colorni. L’idea della mostra nasce da uno studio sul movimento.

A cura di Simona Bettazzi, Maria Eugenia D’Aquino e Maggie Rose

Teatro Arsenale
via C. Correnti 11, Milano
tel/fax 02 8375896

Stazione Centrale
Piazza Duca d'Aosta - Milano

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