Fabbrica del Vapore
Milano
via Procaccini, 4
02 88464102 FAX 02 88464117
WEB
Defrag. Derive Plastiche
dal 5/5/2005 al 28/5/2005
02 88464102 FAX 02 88464117
WEB
Segnalato da

Daniela Basadelli




 
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5/5/2005

Defrag. Derive Plastiche

Fabbrica del Vapore, Milano

Le opere di sei artisti contemporanei: Pierluigi Calignano, Chris Gilmour, Paolo Grassino, Sabrina Mezzaqui, Carlo Steiner, Jelena Vasiljev rappresentano diverse declinazioni della ricerca scultorea contemporanea, in bilico tra impostazione concettuale e recupero della manualita', fra pratica installativa e rilettura della terza dimensione. A cura di Ivan Quaroni e Norma Mangione


comunicato stampa

Milano ospiterà dal 7 al 28 maggio 2005, presso La Fabbrica del Vapore di Via Procaccini n° 4, la mostra DEFRAG. Derive Plastiche, curata da Ivan Quaroni e Norma Mangione, organizzata dall'Associazione ArtEventi, con il contributo dell'Assessorato Sport e Giovani del Comune di Milano, con il patronato della Regione Lombardia ed il sostegno di Parma Stand, Agrati, Chiara & Associati – Comunicazione Integrata, Lasergrafica Polver, ObX e Sabro s.n.c.

Defrag raccoglie negli affascinanti spazi della Fabbrica del Vapore di Milano le opere plastiche di sei artisti contemporanei che indagano la dimensione plastica con originalità e stili unici. Pierluigi Calignano, Chris Gilmour, Paolo Grassino, Sabrina Mezzaqui, Carlo Steiner, Jelena Vasiljev rappresentano sei diverse declinazioni della ricerca scultorea contemporanea, in bilico tra impostazione concettuale e recupero della manualità, sospesi tra i modi tipici della pratica installativa e un'aggiornata rilettura della terza dimensione.

Defrag. Derive Plastiche - non a caso in contemporanea con la decima edizione di MiArt 2005X e soprattutto volutamente “declinata” sulla piazza cosmopolita e multiculturale di Milano - prende le mosse dalla situazione estremamente frastagliata dell'arte contemporanea, in un contesto in cui è sempre più difficile rintracciare elementi e linee guida comuni e convergenti. In un orizzonte così frammentato, le ricerche artistiche troppo spesso somigliano a tasselli persi di un irricomponibile mosaico.

L'esposizione intende restituire al pubblico una porzione significativa dello scenario artistico odierno, puntando in particolare su alcuni interessanti aspetti della scultura contemporanea.

“La mostra DEFRAG. Derive Plastiche – ha commentato l'Assessore allo Sport e Giovani del Comune di Milano, Aldo Brandirali - permette ai giovani artisti di mostrare ad una platea di alto livello internazionale la produzione culturale che nasce a Milano. Il tema delle evoluzioni e delle derive della scultura contemporanea amplifica ulteriormente la percezione che della città stessa hanno questi giovani che hanno scelto proprio la capitale meneghina come sede della propria attività, facendo di Defrag un punto d'osservazione privilegiato”.

Gli artisti, tutti di diversa provenienza geografica – 4 italiani, un inglese e una serba – rappresentano 6 diverse modalità di ricerca, possibili declinazioni di un linguaggio plastico in continuo divenire.

Chris Gilmour, inglese, utilizza il cartone per re-inventare e riprodurre meticolosamente oggetti che appartengono al quotidiano come un pianoforte, una gru o una Fiat 500, privandoli tuttavia della pesantezza che li contraddistingue. Il lavoro di Chris Gilmour si compone di due anime distinte eppure perfettamente integrate: da un lato una ricerca di tipo concettuale e dall'altro un forte recupero della manualità tradizionale. In mostra Pianoforte (2004), realizzato in dimensioni reali con colla, cartone e corda. Courtesy Perugi artecontemporanea – collezione Carlo Danieli – Vicenza.

Paolo Grassino, torinese, propone una riflessione sull'adattamento di uomini e animali all'evolversi della civiltà con la sua tendenza fagocitante. Utilizzando un materiale industriale come il pvc schiumato, l'artista ricopre in modo “inquietante” le sagome di oggetti e animali. Scompone, come fosse un gomitolo, la tradizionale maglia in spugna sintetica che si usa per fabbricare i tappetini da bagno, per poi ritesserla con pazienza certosina, fino a coprire lo scheletro delle sue creazioni. In mostra Demolire democratico (2005), realizzato con polistirolo, legno, ferro e spugna sintetica. Courtesy Giorgio Persano.

Pierluigi Calignano esplora un universo che mescola mondo animato e robotica, storia dell'arte e immaginario fumettistico. Attraverso sculture, installazioni e disegni, costruisce una dimensione nuova, che, tramite la poetica del frammento, si libera dalle rigide strutture del reale. Le sue opere, ottenute assemblando cartoni e materiali di recupero, sono il risultato di una trasfigurazione, di un processo di distanziamento degli oggetti dal loro significato e dalla loro destinazione d'uso. In mostra La Fame (2005), realizzata con cartoncino ondulato e nastro adesivo.

Il lavoro di Sabrina Mezzaqui sfugge a ogni definizione, non solo perché impiega un campionario quanto mai vasto di materiali, ma anche perché utilizza le più diverse pratiche creative, dal video al disegno, dall'installazione al ready made, dalla fotografia alla creazione di abiti, fino alla scrittura. L'artista attinge al patrimonio della creatività infantile come alla tradizione delle occupazioni femminili di ogni tempo, per affermare il senso di una ricerca artistica paziente e disciplinata, che salda in un solo corpo l'amore per la manualità e l'attitudine concettuale tipica della nostra epoca. In mostra Vocabolario (2002), un opera composta da vari disegni su cartoncino nero – ciascuno 70 cm. x 100. Courtesy Galleria Massimo Minini.

Jelena Vasiljev, giovanissima artista serba, lavora principalmente con il gesso, la garza, il metallo: tutti materiali di grande impatto fisico, con i quali plasma i suoi lupi dall'animo umano, metafora di una violenza inquieta, di un'avidità ferina, che diventa, nella moltiplicazione del branco, il simbolo dell'individuo annullato dalla collettività. La sua ricerca comprende, oltre alla scultura, l'utilizzo di media quali il disegno, il video e la fotografia. In mostra Essendo così i lupi/ i più difficili da cacciare/ come saranno gli uomini (2005), installazione composta da oltre 150 sculture su cui verrà proiettato un video.

Carlo Steiner, scultore eclettico e ricco d'inventiva, privilegia l'utilizzo del metallo in tutte le sue declinazioni, dallo zinco al titanio, dall'acciaio al rame fino all'alluminio. L'artista conduce un'indagine sul complesso rapporto tra uomo e natura e sui sistemi di segni e codici con i quali l'uomo interagisce. La ricerca di Steiner, spesso confinante con la pratica installativa, è espressione dell'anelito ad una più libera concezione della tridimensionalità. In mostra Neve ai lati (2005), realizzata in ferro – 250 cm. x 120.

I curatori: Ivan Quaroni, milanese, classe 1970, è curatore indipendente, critico e giornalista. Corrispondente da Milano per Flash Art, collabora con le riviste Uovo, That's Art e Viatico. Cura sul web la newsletter My Art.

Norma Mangione, torinese, classe 1977, è curatrice indipendente, critica e giornalista. Corrispondente da Torino per Flash Art, è redattrice di Uovo, magazine internazionale di arte e cultura contemporanea.

In mostra sarà in libera distribuzione il catalogo della mostra: 80 pagine, 36 immagini a colori, con testi di Ivan Quaroni e Norma Mangione e interviste di Francesca Fiorella; in appendice le biografie dei 6 artisti e 2 curatori.

Immagine: Chris Gilmour

Ufficio Stampa:
Chiara & Associati - Luca Siani, Daniela Basadelli Delegà
Viale Andrea Doria, 24 – 20124 Milano tel. 02 67072795; fax 02 30353445

Segreteria organizzativa:
ARTEventi associazione culturale
Via Plinio, 64 – 20129 Milano tel./fax 02 29524492
http://www.art-eventi.it

Inaugurazione 6 maggio ore 18.00

Fabbrica del Vapore
Via Procaccini 4 Milano
Da martedì a sabato: h. 10.00 - 18.00 domenica: h. 13.00 – 18.00
Milano, Fabbrica del Vapore – Via Procaccini, 4
Ingresso: libero

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