Teatro sociale
Bergamo
via Bartolomeo Colleoni 6
035 210281 FAX 035 242095

Angeli e Diavoli
dal 4/5/2005 al 12/6/2005

Segnalato da

Cosmo




 
calendario eventi  :: 




4/5/2005

Angeli e Diavoli

Teatro sociale, Bergamo

Sculture di Vannetta Cavallotti e disegni di Enrico Colombotto Rosso. In un allestimento scenografico lo spazio del teatro diventa un 'limbo' sospeso tra cielo e terra, tra Paradiso e Inferno, nel quale appaiono come fantasmi le misteriose creature dei due artisti: figure che provengono dal territorio ancestrale del mito.


comunicato stampa

Angeli e diavoli

Angeli e diavoli nell’immaginario artistico contemporaneo, dal territorio incandescente del mito alle più segrete stanze dell’inconscio: dal 5 maggio al 12 giugno la mostra “Angeli e Diavoli” metterà a confronto, nell’atmosfera affascinante e decadente del Teatro Sociale di Bergamo Alta, le sculture di Vannetta Cavallotti e i disegni di Enrico Colombotto Rosso. Due sguardi antitetici e allo stesso tempo complementari sul mondo dell’ignoto, dell’immaginario e del fantastico.

Curata da Janus e organizzata con il patrocinio e la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, la mostra si propone di esplorare le due dimensioni parallele dell’angelico e del demoniaco, viste come duplice volto di una sola realtà metafisica. Angeli e Diavoli popolano l’immaginario collettivo fin dalla notte dei tempi e ancora oggi si annidano nel cuore e nell’immaginazione dell’uomo, specchio e metafora della nostra civiltà.
Questo tema, con cui si sono misurati artisti di tutti i tempi, dal Beato Angelico ai Simbolisti, da Bosch ai Preraffaelliti, da Giotto e Signorelli, da Goya e Picasso, è indagato nella mostra attraverso le opere di due artisti di grande originalità nel panorama dell’arte contemporanea.

In un allestimento scenografico, curato dall’architetto Attilio Gobbi, lo spazio del Teatro Sociale diventa un “limbo” sospeso tra cielo e terra, tra Paradiso e Inferno, nel quale appaiono come fantasmi le misteriose creature di luce e di tenebre dei due artisti, figure che non provengono né dai testi sacri né dalla tradizione popolare ma piuttosto dal territorio ancestrale del mito.

Da una parte, dunque, gli esseri plasmati da Vannetta Cavallotti, sculture realizzate con materiali eterogenei: una schiera di angeli che, fatti di frammenti di emozioni e di ricordi, più che al cielo appartengono alla terra; corpi poeticamente acefali avvolti da veli; angeli-bimbi smarriti nell’Eden della psiche e della coscienza; creature in bilico tra vita e morte, memoria e oblio.

Dall’altra parte, la “cavalcata” dei demoni ghignanti e sfacciati nei grandi disegni, scelti tra i 250 del ciclo “Danza macabra”, di Enrico Colombotto Rosso (presente anche nella mostra “Il Male. Esercizi di pittura crudele”, curata da Vittorio Sgarbi e ospitata fino al 26 giugno alla Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino) che esibiscono la loro nudità scheletrica e deforme, rincorrendosi in una “danza” dionisiaca e grottesca. Come dipinti alle pareti di una caverna preistorica, gli spettri luciferini di Colombotto Rosso sono anch’essi molto terreni, moderni interpreti del dramma dell’angoscia dell’uomo e incubi notturni di tragedie non facili da dimenticare.

“Fortunatamente Vannetta Cavallotti ed Enrico Colombotto Rosso – scrive Janus – ci ricordano, in maniera diversa, che angeli e diavoli esistono, che hanno sempre uno spazio importante nella nostra esperienza, ma anche nella nostra vita quotidiana. Gli angeli ieratici di Vannetta Cavallotti e i diavoli inquieti, danzanti e un po’ ebbri di Enrico Colombotto Rosso in fondo ci rassicurano, ci invitano a dialogare con le loro categorie filosofiche, ci assicurano che l’antichità della loro esistenza non è stata mai spezzata dalla nostra civiltà materialistica o semplicemente tecnologica”.

Le sculture di Vannetta Cavallotti sono realizzate con il ricorso a diversi materiali, quali resine e poliestere caricato e non, stucchi, gessi, ferro, colori ad olio, acquerello ed encausto mentre i disegni di Enrico Colombotto Rosso sono eseguiti a inchiostro di china su carta da pacchi argentata.

La mostra “Angeli e Diavoli” sarà accompagnata da un catalogo edito da Lubrina Editore.

Vannetta Cavallotti è nata a Palermo nel 1940 ma dal 1985 vive e lavora a Bergamo.
La sua formazione culturale avviene a Torino soprattutto nell'ambito familiare dello zio Lucio Ridenti e nello studio del pittore surrealista Raffaele Pontecorvo. La scultrice ha sperimentato tecniche innovative d’avanguardia, ha fatto uso di nuovi materiali che appartengono essenzialmente alle conquiste tecnologiche della nostra epoca, ha indagato le interazioni tra luce e forma e, soprattutto, nel corso del suo percorso artistico ha investigato i significati del mito e del ricordo. In questi ultimi anni ha lavorato intensamente alla costruzione di figure drammatiche che si richiamano all’immaginario dell’angelo che vive, dentro di noi, in una dimensione misteriosa.
Ha avuto più di cento esposizioni in tutta Italia. Hanno scritto sul suo lavoro importanti critici d’arte e scrittori tra cui: Enrico Crispolti, Marisa Vescovo, Carlo Munari, Rossana Bossaglia, Alfonso Panzetta, Janus, Arturo Schwarz.

Enrico Colombotto Rosso è nato a Torino nel 1925 e da anni vive tra le colline del Monferrato in una casa-museo.
Formatosi a Parigi a contatto con artisti internazionali come Max Ernst, Leonor Fini e Stanislao Lepri, è Maestro originale della pittura italiana contemporanea. Nel suo lungo percorso ha costruito un mondo drammatico, onirico, visionario, sensuale.
Ha avuto numerose esposizioni, tra cui si segnalano quella di Aosta nel 1989, a cura di Giovanni Testori, e ha partecipato ad importanti esposizioni come “La città inquietante” nel 1992 a Torino, a cura del critico Janus, e “Surrealismo Padano” nel 2002 a Piacenza e poi a Trieste, a cura di Vittorio Sgarbi.
Attualmente è presente anche nella mostra “Il Male. Esercizi di pittura crudele”, curata da Vittorio Sgarbi e ospitata fino al 26 giugno alla Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino.
La pittura di questo estroso artista è stata spesso rivolta alla ricerca del demoniaco quale metafora della nostra civiltà.
Hanno scritto pagine illuminanti sulla sua pittura, tra molti altri: Libero De Libero, Alain Jouffroy, Luigi Carluccio, Guido Ceronetti, Giovanni Testori, Carlo Munari, Rossana Bossaglia, Janus.

A cura di Janus

Inaugurazione giovedì 5 maggio ore 18.30

Iniziativa promossa con il patrocinio e la collaborazione del:
Comune di Bergamo, Assessorato alla Cultura

In collaborazione con: Fort Fibre Ottiche, Martin e ICA Ingegneria Chimica Ambientale

Progetto di allestimento: Attilio Gobbi – Gobbi Roscini Associati

Allestimento: CSC Anymore

Fotografie opere: Antonio Attini

Catalogo: Lubrina Editore, formato cm. 21 x 29,7, p. 96, ill. 50, € 10 in mostra, € 15 in libreria

Comunicazione e ufficio stampa: COSMO – Comunicazione, Servizi e Marketing

Teatro Sociale
via Bartolomeo Colleoni - Bergamo Alta
Orari: da martedì a sabato 10-13/16-19.00; domenica e festivi 10-19; lunedì chiuso
Ingresso libero

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