Padua Art Gallery
Padova
Via delle Piazze, 28
049 652057 FAX 049 652057
WEB
Vanni Viviani
dal 6/5/2005 al 24/5/2005

Segnalato da

Studio Dal Cero Comunicazione



approfondimenti

Vanni Viviani
Giorgio Segato



 
calendario eventi  :: 




6/5/2005

Vanni Viviani

Padua Art Gallery, Padova

Natura, simbolo, architettura. In mostra 15 opere di grandi dimensioni, alcune sculture e ceramiche che ripercorrono la sua evoluzione artistica e filosofica. E' la mela l'icona simbolica della sua produzione: ricettacolo di sensualita', fertilita' e sinuosita' che intrecciano figure, creano spazi, invadono atmosfere.


comunicato stampa

Natura, simbolo, architettura.

Padua Art Gallery rende omaggio al grande artista mantovano Vanni Viviani, con la mostra “Natura, simbolo, architettura. Lo spazio fantastico di Vanni Viviani” che verrà inaugurata il 7 maggio 2005 alle ore 17 dal critico d’arte Giorgio Segato e rimarrà aperta al pubblico fino al 24 maggio (dal martedì al sabato ore 10.30-13 e 16-1930, domenica e lunedì su appuntamento.

In mostra quindici opere di grandi dimensioni, alcune sculture e ceramiche dell’artista scomparso nel 2002, che ripercorrono l’evoluzione artistica e filosofica di Viviani che trova nella mela la cifra compositiva. È la mela, infatti, l’elemento identificativo, la costante, l’icona simbolica della produzione artistica di Viviani, a partire dal 1967, quando per la prima volta compare nelle sue opere il “pomo” che rimarrà poi protagonista unico della produzione di Viviani. Un simbolo che concentra in sé una serie di significati e di ambiguità. Le mele di Viviani sono un ricettacolo di sensualità, di fertilità, di eleganti sinuosità che si intrecciano e disegnano figure nuove, creano spazi, invadono atmosfere metafisiche, provocano riflessioni sulla natura, sul tempo, sulla realtà e irrealtà dell’essere e del vivere. Sono forme mute che parlano attraverso la loro sfericità, la densità polposa di un frutto, la virtualità di un seme.

«La mela – scrive in proposito il critico Giorgio Segato – è divenuta negli anni l’elemento cardine della sua narrazione simbolica, con slittamenti nel vagamente surreale, nel ludico, nell’onirico. Sempre però controllati da una lucida progettualità, consequenziale, ricca di umori ironici e, insieme, di provocazioni visive e semantiche, curate con la passione estetica ed artigianale di un artista che in ogni modo intendeva essere chiaro, di immediata contestualizzazione e comprensione, per suscitare pronta e incondizionata adesione, soprattutto segnalando l’urgenza, la necessità di recuperare un rapporto diretto col mondo della natura, col “senso” delle cose, col “sentimento” della realtà».

Tra le opere esposte dal 7 al 24 maggio alla Padua Art Gallery alcuni pezzi significativi dell’intera produzione di Viviani a partire da “Monumentalmente Vostro” (1973-75): un’opera di grandi dimensioni (2,30 x 2,30 m) che verrà presentata a Padova in anteprima in occasione di PADOVA ANTIQUARIA, la manifestazione che si terrà in Fiera a Padova dal 23 aprile al 1° maggio 2005. Un prestigioso “assaggio” dell’opera di Viviani che troverà poi ampio riscontro nella mostra ospitata alla Padua Art Gallery.

“Monumentalmente Vostro” è un pezzo davvero unico e particolarmente indicativo del pensiero di Viviani, ma anche nella storia della pittura italiana contemporanea. L’artista, infatti, coinvolse nel suo progetto altri 48 artisti e impiegò due anni di intenso lavoro per realizzarlo. Ad ogni artista Viviani chiese di completare una piccola tela di 30x30 cm sulla quale era stata dipinta un’identica “base operativa”: un tronco di colonna classica. Su questo elemento agli artisti venne chiesto di intervenire in piena libertà. Viviani poi compose questo grande mosaico portatore, oltre che delle diversità artistiche, anche di due forti messaggi : da un lato la denuncia della mancanza di uno spazio culturale pubblico, dall’altro la necessità di ritrovare dei chiari e forti punti di riferimento.

Accanto a “Monumentalmente Vostro”, alla Padua Art Gallery, il pubblico potrà ammirare tra le altre opere: “La concreta irrealtà delle cose” (1979), “Fra le rovine del tempo” (1992); “La sensualità del suono” (1998), “La piramide ferita” (2002). Realizzazioni in cui si intrecciano il riferimento naturale, la realtà simbolica e la costruzione architettonica in un costruendo spazio fantastico in cui emergono frammenti di memoria, tracce di un passato mitologico, sogni… il tutto composto in curate e limpide composizioni nate da un intenso lavoro di studio e di analisi dell’oggetto “mela” grazie anche all’utilizzo di riproduzioni fotografiche impiegate come base per il lavoro creativo.

Vanni Viviani: nasce a San Giacomo delle Segnate (Mn) nel 1937, fin da giovanissimo inizia l’attività artistica, a Bolzano, dove a soli 15 anni inizia a lavorare in fabbrica. Le prime esperienze autodidatte si concentrano sulla figurazione pittorica e scultorea (gessi e terracotte) che lo portano a una prima personale nel 1962. Nel 1963 Viviani lascia Bolzano, si trasferisce a Parma dove è attivo protagonista delle vicende delle avanguardie emiliano-lombarde e si evidenzia per l’attenzione simbolica delle sue creazione. Parma è una tappa importante e decisiva della sua formazione culturale, qui inizia il ciclo di opere realizzate con spighe di grano, pani e altri oggetti, prediligendo l’oro e il bianco, colori degli antichi. Nel 1967 si evidenzia nelle sue opere quello che sarà il protagonista e l’emblema del successivo percorso di Viviani: il “pomo”. L’anno successivo l’artista è a Milano, allora capitale dell’arte europea e qui propone la mela in un incalzante susseguirsi di proposte. La carriera si apre in un continuum di mostre ed esposizioni in Italia, Europa e nei paesi del Sud America dove stringe amicizia con il famoso architetto Oscar Niemejer di cui reinterpreta, attraverso le sinuosità delle mele, le architetture di Brasilia. Negli anni Settanta realizza “Monumentalmente Vostro” un’opera puzzle che accomuna 49 tra gli artisti più significativi dell’area lombarda. Al culmine della sua carriera artistica, nel 1988, lascia Milano e ritorna al paese d’origine, lontano dai riflettori e dai clamori e qui inventa “Cà di Pom” concretizzando così il suo universo, il suo spazio vitale. Nel 2002 Vanni Viviani realizza il suo sogno donando Cà di Pom alla Fondazione Banca Agricola Mantovana, per farne un centro culturale in cui promuovere le diverse istanze dell’arte e in particolare l’attività dei giovani. L’artista muore l’11 giugno 2002.

A cura di Giorgio Segato

Opening: Sabato 7 maggio 2005, ore 17.00

Padua Art Gallery
Via delle Piazze 28 - Padova
Orari: 10.30-13.00 e 16-19.30 domenica e lunedì su appuntamento.
Ingresso gratuito

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