Fondazione Prada
Milano
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Carsten Holler
dal 21/11/2000 al 7/1/2001
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Carsten Holler



 
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21/11/2000

Carsten Holler

Fondazione Prada, Milano

La poetica di Höller consiste nel provocare domande che minano le certezze dello stile di vita contemporaneo. Se l'accettazione degli enunciati delle scienze naturali per capire noi stessi e ciò che ci circonda ha condotto ad una prevalenza di utilitarismo, l'obiettivo dell'artista è di produrre dubbi.


comunicato stampa

Synchro System.

La Fondazione Prada presenta a Milano dal 22 novembre al 7 gennaio la mostra dedicata a Carsten Höller (nato nel 1961 a Bruxelles, vive e lavora tra Colonia e Stoccolma), uno degli artisti più interessanti degli anni Novanta, che ha contribuito ad avvicinare la produzione artistica alla realtà coinvolgendo il pubblico con strategie basate su meccanismi atti a creare reazioni insolite.

La poetica di Höller consiste nel provocare domande che minano le certezze dello stile di vita contemporaneo. Se l'accettazione degli enunciati delle scienze naturali per capire noi stessi e ciò che ci circonda ha condotto ad una prevalenza di utilitarismo, l'obiettivo dell'artista è di produrre dubbi: "Nel mondo di oggi il modo di pensare utilitario è così dominante - dice l'artista - che le altre forme di osservare e di agire sono diventate quasi impossibili. Sono piuttosto disgustato da questo svilupparsi delle cose, perché annulla concetti, che non sono basati su analisi costi-benefici, al punto di estinguerli, come improduttività, comportamenti irrazionali, esagerazione, tranquillità e audacia." *

Il progetto Synchro System ideato da Höller per la Fondazione Prada consiste nel creare, come dice l'artista, un "villaggio di possibilità" costituito da stimoli psico-fisici ("effetto macchine") e da strumenti interattivi. In un percorso labirintico e sensoriale il pubblico è sottoposto ad una serie di sollecitazioni come se fosse oggetto di un test e si confronta con progressive situazioni di alterazione causate da luminosità intermittenti, con dispositivi che mutano le sensazioni del corpo, con luoghi oscuri e disorientanti, con ambienti che provocano un effetto allucinatorio. Sovvertire la sensibilità individuale, attraverso l'estraniamento dal reale e la perdita della dimensione naturale, costituiscono alcune delle strategie che l'artista utilizza per testare i soggetti, infondendo uno stato di spaesamento fisico e psicologico.

Il titolo si riferisce alla sincronizzazione tra visitatori e opere, tra esseri umani ed "effetto macchine": come strumenti, questi sistemi hanno una funzione operativa, che ottiene un risultato raggiungibile soltanto in sincronia. Nello stesso tempo Synchro System è anche il titolo di una canzone di King Sunny Ade e l'intera mostra può essere intesa, dice l'artista, come "musica senza musica".

Il suo lavoro è indirizzato verso l'individuazione di nuovi possibili livelli di esistenza attraverso un metodo di indagine rigoroso vicino a quello della ricerca scientifica, ma che, spesso nella stessa misura, si sviluppa in direzioni quasi opposte. I meccanismi sensoriali che realizza richiamano, da un punto di vista formale, strutture di laboratorio dove il pubblico diviene l'oggetto di sperimentazioni e di azioni finalizzate a sollecitare stimoli inaspettati, impressioni di benessere e gioia o indurre perplessità e confusione.

Nei suoi lavori si possono provare tutti i tipi di allucinazioni (Upside Down Glasses, 1994 nella mostra Du You, 1994), oppure andare alla deriva nell'acqua (Floss, 1995), volare in cerchio (Flugmaschine, 1996) o scivolare da un pendio su un slitta insonorizzata (Ski Hut, 1996) mentre nella mostra Glück (1996) presenta opere che, come le strumentazioni predisposte per i test, interagiscono con lo spettatore comunicando la sensazione di una momentanea gioia.

Se la caratteristica della sua produzione è al primo impatto l'aspetto ironico e giocoso, spesso dietro l'apparenza innocente si nascondono inaspettati risvolti crudeli, soprattutto quando l'artista utilizza piante e animali come surrogati degli esseri umani per creare analogie descrittive del comportamento delle persone. Pest Control (1993) consiste in una Landrover equipaggiata per andare a caccia di bambini con il laccio.

Tra le varie piante che compongono l'installazione Summer Garden (1994), un vegetale kamikaze (Suicide Plant, 1994) è imprigionato da un cavo elettrico, i cui poli positivo e negativo vengono a contatto nel corso della sua crescita sino a fulminarlo. In questo modo Höller spinge la situazione al limite, creando una sensazione di malessere e di inquietudine, che viene superata solo grazie all'aspetto paradossale e sottilmente sarcastico dell'insieme.

In occasione di "Documenta X" a Kassel nel 1997 realizza insieme a Rosemarie Trockel Haus für Schweine und Menschen (Casa per maiali e persone), che comprende - come un esperimento parallelo - due ambienti affiancati, ma separati da uno schermo di vetro specchiante da un solo lato: un moderno porcile dotato di accesso ad un recinto esterno e una piattaforma per esseri umani arredata da soffici stuoie per rilassarsi osservando i maiali. Questi comunque non potevano vedere gli esseri umani, ma soltanto una superficie riflettente.

Una delle sue sculture più note è Valerio I e Valerio II, realizzati nel 1998 per "Berlin Biennial": due scivoli giganti, il secondo dei quali perfora la facciata esterna dello spazio espositivo Kunst-Werke e, come un mezzo di trasporto futuristico, consente ai visitatori di muoversi con velocità da un piano all'altro dell'edificio, vivendo per un breve momento un totale disorientamento spazio-temporale: "Sono interessato alla dimensione del lasciarsi andare. Una volta che sei partito, viaggi senza motivazione in qualche posto preciso. Si tratta di uno stato mentale molto speciale."

L'artista spesso accompagna i suoi progetti con lezioni, seminari, libri, contributi teorici per espandere il più possibile (ancora di più) il suo lavoro. Tra i vari testi nel 1994 ha pubblicato un trattato dal titolo: "What is love ?" (Che cosa è l'amore ?) nel quale tratta argomenti di riproduzione, analizzandoli con la scarna meticolosità del linguaggio scientifico, creando un inaspettato effetto paradossale. Nel 1998 il volume "Carsten Höller's Spiele Buch" (Il libro dei giochi di Carsten Höller) nel quale descrive oltre un centinaio di giochi - quali "Cambiare tutto", "Dormire con gli arti sollevati", "Scegliere i sogni", "Allucinazioni", "Amicizia di mosca" - che hanno tutti in comune la particolarità di essere giocati senza alcun materiale: né dadi, né carta o altro. Sono pertanto giochi a carattere psicologico o coinvolgono il corpo.

Höller ha partecipato ad importanti rassegne internazionali, quali nel 1993 Aperto nell'ambito della XLV Biennale di Venezia, nel 1996 a Manifesta 1 a Rotterdam, nel 1997 Documenta X a Kassel, nel 1998 a Manifesta 2 nel Lussemburgo e a Berlin Biennial. Sue personali si tengono nel 1996 presso il Kunstverein di Amburgo e quello di Colonia, nel 1998 al Museum für Gegenwartkunst di Basilea, nel 1999 presso il Moderna Museet di Stoccolma e nel 2000 al Kiasma Museum di Helsinki.

In occasione della mostra la Fondazione Prada pubblica il libro dedicato all'artista e al progetto presentato a Milano.

Orario:
da martedì a domenica, ore 9 - 19;
lunedì chiuso.

Ingresso libero.

Fondazione Prada - via Spartaco 8 - Milano - Tel: 0254670216 - Fax: 0254670258

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