Accademia di Belle Arti di Firenze
Meeting#1. Una performance che vuole inserirsi in una prassi che traccia percorsi fra domande che non si possono chiudere e risposte che fanno il punto producendo respiro ai pensieri e aprendo nuovi varchi al possibile
Meeting#1
A cura di Claudio De Paolis
Si inaugura ufficialmente dopo le due precedenti tappe lo spazio Project Room presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze con la performance di Tasos Protopsaltis Meeting#1.
La performance Meeting#1 fa parte del progetto Stageland Project-La Scenografia come prassi performativa curato da Tasos Protopsaltis presso il Dipartimento di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze per l’anno accademico 2004/05.
Carlo Bozzo scrive per il progetto Stageland Project e la performance Meeting#1:
“Metafore proibiteâ€, che decostruiscano, derindendole, “vecchie barriere concettualiâ€, non espressioni estreme, radicali, violente, non urlo ma silenzio. Ma procediamo per gradi. Il silenzio non è nulla che possa dirsi, esso si può solo darsi, perchè abbia forza e dignità sue proprie non deve costruire una semplice pausa del/nel detto ma farsi ricettacolo dell’eccedenza rispetto al dicibile.Cercheremo di essere più esaurienti richiamandoci alle riflessioni di Wittgenstein.
Ci riferiamo in particolare alla celebre frase con cui,in una lettera del 1919 indirizzata a Ludwig vοn Ficker, egli commenta il suo Tractatus logico- philosophicus: "La mia opera consta di due parti: di ciό che è detto e di tutto ciό che non è detto;proprio questa seconda parte è la ρίύ importante. [...] Essa è fissata nel libro proprio in quanto ne taccio.
Questo tipo di sapienza che non si puό dire ma si puό mostrare e cosi trasmettere, esprime tra le righe (intradice) ciό che solitamente il linguaggio convenzionale scarta (interdice) relegandolo nel lazzaretto dell' assurdo. Pur aprendo ad un linguaggio votato al ''non detto'' Wittgenstein - analogamente come vedremo, in Nietzsche e nelle filosofie orientali-non indica tale eccedenza rispetto al dicibile come ίl ''vero testo'',preambolo gia detto-mai detto [...] di una scrittura che - sono parole di Foucault - non sarebbe dunque altro che il negativo della propria immagine, [...] la presenza repressiva di ciό che esso non dice'', ma che ''mina dall'interno tutto quello che si diceâ€. Ancora una volta, infatti, non s'intende semplicemente sostituire un monismo (il detto) ad un altro (il non detto), ma lavorare alla loro complicazione in vista di un linguaggio che più che descrivere si preoccupi di evocare, nella particolare accezione del termine proposta da Heidegger con la locuzione Ereignen.
L'Ereignis costituisce il linguaggio-evento che scuote la regolarita e la prevedibilità dell' ordine prestabilito dal nostro abituale vocabolario, per offrire nuοvi significanti a termini di uso comune che, estraniati dal loro contesto convenzionale, evocano nuove fratture e nuove congiunture di senso. L'essenza dell'Ereignis, spiega Heidegger, sta appunto in questa offerta, bel suo essere una donazione di nuove possibilità e non risultato compiuto; esso si configura dunque come qualcosa in grado di persuadere ed indurre ad aprire una nuova via come movimento libero e liberante del linguaggio.
Sono queste le vie battute da Tasos Protopsaltis all'interno della sua ''landa dell'evento'' ma che in realtà appartengono a tutta I'arte performativa: una prassi che realizza percorsi tracciati da domande che non si possono chiudere in risposte che facciano il punto ma producano ipotesi che tracciano linee, danno respiro ai pensieri, aprono nuοvi varchi al pοssibile, spiegano ma al tempo stesso preservano la meraviglia che li ha ispirati.â€
Ideazione/regia/scena/costumi/luci:Tasos Protopsaltis
Video:Petros Xypnitos,Tasos Protopsaltis
Musica:jd Zazie
Con la partecipazione di: Veriana Bonelli, Teresa D’Arienzo, Enrico Di Giovantonio, Periklis Kolias, Milka Panayotova.
Testo di Carlo Bozzo
Inaugurazione: martedi 31 maggio 2005, ore 18.00
Accademia di Belle Arti di Firenze
Project Room
Via degli Alfani 58 - Firenze