Marella Arte Contemporanea
Milano
Via Lepontina 8
02 69311460 FAX 02 60730280
WEB
Doppia personale
dal 30/5/2005 al 23/7/2005
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Segnalato da

Marella Arte Contemporanea



approfondimenti

Li Dafang
Michael Stubbs



 
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30/5/2005

Doppia personale

Marella Arte Contemporanea, Milano

Il lavoro proposto da Li Dafang e' una riflessione sulla potenza destrutturante dello sguardo. 3 volti di giovani cinesi dipinti in tinte neutre fissano lo spettatore direttamente negli occhi. Michael Stubbs continua la sua ricerca stilistica attorno alla tecnica astrattista del pouring, con la quale studia la creazione di forme attraverso colate di vernici trasparenti, resine e pitture domestiche opache.


comunicato stampa

Li Dafang

Marella Gallery è orgogliosa di presentare la prima personale italiana del giovane pittore cinese Li Dafang.

Il lavoro proposto da Li Dafang, prima ancora di essere un'indagine sull'idea di ritratto, è una riflessione sulla potenza destrutturante dello sguardo. Tre volti di giovani cinesi dipinti in tinte neutre fissano lo spettatore direttamente negli occhi; le tonalità opache ottenute dall'impasto del colore offrono un'illusoria impressione di bianco e nero che contribuisce, insieme all'utilizzo della luce, ad indirizzare verso gli occhi e lo sguardo la centralità ed il senso dell'opera.

Prallelamente sei visi di altrettanti personaggi storici sembrano rivelare le proprie insicurezze, le proprie paure, il proprio stupore o il prorpio distacco. Ancora una volta la forza dello sguardo è protagonista: non più diretto e tagliente come nei visi dei giovani, ma mediato e sfuggente. Si tratta di sei volti di uomini politici reinterpretati più o meno velatamente dall'artista attraverso una sistematica decostruzione dell'aspetto iconico dell'immagine, in cui la pittura appare come principale medium destabilizzante. Lo spettatore si trova ad osservare - e a sua volta si sente osservato - da volti che ricordano grandi personaggi della storia e della politica: da Mao a Stalin, da Engels a Marx, da Lenin a Lincoln. Ma la translazione simbolica che dal ritratto porta direttamente all'idea iconica dell'uomo politico sembra essere immediatamente interrotta da uno scarto di senso. Il dubbio che non si tratti semplicemente di ritratti di uomini storici ma più profondamente di una reinterpretazione dell'artista attraverso l'illusione pittorica, è alla base di un intenzionale svuotamento dell'idea stessa di simbolo.

Il dualismo apparentemente insovibile tra la freddezza dei volti dei tre giovani e l'espressività dei sei personaggi è in realtà la chiave di lettura del project espositivo. I giovani rimandano ad un simbolismo che si discosta dalla tradizione cinese, avvicinandosi maggiormente ad un più contemporaneo standard occidentale. Ma ad uno sguardo più attento si notano particolari che non solo riportano al passato prossimo della loro storia - i ragazzi infatti sembrano indossare uniformi della rivoluzione - ma che permettono una continuità di senso con i sei volti dei personaggi politici. Dunque i tre giovani appaiono come il risultato primo delle idee, delle ideologie e della struttura di pensiero dei rispettivi sei uomini politici. A loro volta questi ultimi sono rappresentati attraverso un'espressività particolare ed a loro non consona, in modo da creare interrogativi allo spettatore. Lo scarto tra i sei volti attribuiti ad altrettante icone della storia mondiale ed una possibile loro reinterpretazione differente, sembra così permettere la formazione di un filo rosso che conduce fino ai ritratti dei tre giovani. In definitiva il dualismo tra un presente ambiguo - quello dei tre giovani - ed un passato ricco di una dubbia eredità viene risolto dalla capacità dell'artista di concentrarsi sul destabilizzante medium della pittura.

Li Dafang è nato nel 1971 a Shenyang; ora vive e lavora a Shenyang. Oltre a numerose personali presso gallerie di Beijing e Shenyang - dalla Shanher Gallery alla Dongyu Gallery - è stato invitato da gallerie e fondazioni per diverse ed importanti collettive: dalla Contemporary Chinese Painting della Fondazione Carisbo di Bologna - che si muoverà anche a Torino presso Palazzo Bricherasio - alla China Art Season di Beijing fino alla China Blue Gallery di Beijing e la Seconda Biennale di Praga (2005).

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Michael Stubbs

Dopo una prima partecipazione nel 2004 alla mostra collettiva sull'astrazione Stay positive, Michael Stubbs presenta nuovamente i suoi ultimi lavori presso la Marella Gallery, questa volta per una personale.

L'artista inglese continua la sua personale ricerca stilistica attorno alla già largamente apprezzata tecnica astrattista del pouring, con la quale studia la creazione di forme attraverso colate di vernici trasparenti, resine e pitture domestiche opache.
Il profondo senso di controllo della fluidità delle forme va di pari passo con la meticolosa attenzione dell'artista verso la fluidità delle differenti colate di vernice. L'importanza che l'artista da al gesto, riallacciandosi in tal modo direttamente ad un astrattismo storicizzato di stampo statunitense - action painting prima di tutto - è mediata dalla profonda simbologia recuperata da una privata interpretazione della comunicazione contemporanea. In tal senso la stessa ripetizione delle colate - dunque un atto prettamente fisico - trova un suo senso fondante nell'inserzione pensata di segni grafici spigolosi, loghi originali rielaborati digitalmente, frammenti di parole o generici motivi decorativi.

Nelle opere di piccolo, medio e grande formato in mostra, la creazione di differenti piani di forma e colore sembra rivelarsi ed essere immediatamente nascosta da un utilizzo di una profondità quasi optical. Creando questa rete di materialità ed illusione simbolica, Stubbs propone una proficua tensione tra un effetto seducente di superfice liscia - che rimanda alla piattezza di un'immagine digitale contemporanea - e una più classica e storicizzata composizione pittorica di stampo astrattista. Il suo lavoro e la conseguente elaborazione di simboli del linguaggio e della comunicazione contemporanea lo avvicinano alle ricerche di Fabian Marcaccio (USA) e Markus Weggenmann (CH); mentre la sua moderna astrazione va di pari passo con quella di Peter Zimmerman (D) e Bernarde Friese (F).
L'opera di Michael Stubbs sembra così essere un discorso aperto sull'idea stessa di astrattismo: sempre in bilico tra un apparente sviluppo irrazionale delle forme ed un calcolo scientifico delle tensioni rintracciabili nelle differenti colate di vernici. In tal modo il processo di astrazione e quello di decorazione si uniscono in una forte commistione di precisione formale e sensualità materiale.

Micael Stubbs è nato nel 1961 nel West Sussex; ora vive e lavora a Londra. Gli sono state dedicate numerose personali presso gallerie inglesi: dalla Lotta Hammer Gallery alla Entwistle Gallery fino alla Duncan Cargill Gallery. Le sue opere sono state esposte in diverse collettive internazionali: dalla Summer Exhibiion della Royal Academy di Londra alla Hollenbach Gallery di Stoccarda, dalla Richard Salmon Gallery di Londra fino alla Locks Gallery di Filadelfia; nonchè l'importante mostra Painting as a Foreign Language presso il Centro di cultura inglese a San Paolo e la già citata Stay Positive presso il nostro spazio espositivo milanese.

Immagine: Michael Stubbs

Inaugurazione: Martedì 31 Maggio ore 19.00

MARELLA ARTE CONTEMPORANEA
via Lepontina, 8 - 20159 Milano
Orari: da martedì a venerdì dalle 11.00 alle 19.30 - sabato dalle 12.00 alle 19.00

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Emmanuel Santos
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