Bunker Poetico e Oltre. In tutte le opere in mostra e' tangibile la ricerca iniziata dall'artista, che si prefigge il traguardo di fondere linguaggi solo apparentemente disgiunti: la poesia e il segno grafico. Verranno esposti circa quaranta lavori di Rotelli, molti dei quali realizzati per la 49a Biennale di Venezia.
Bunker poetico e oltre
Al Centro d’Arte Aion di Ascona (Canton Ticino), il prossimo 15 giugno verrà inaugurata una mostra di M. N. Rotelli, l’artista italiano, che operando nel segno eloquente della poesia figurata, ha dato vita a suggestivi allestimenti in tutto il mondo.
Nella mostra verranno esposti circa quaranta lavori di Rotelli, molti dei quali realizzati per la 49° Biennale di Venezia, in base al programmatico titolo “Platea umana†scelto da Harald Szeemann e facenti parte del Bunker Poetico.
Il fil rouge della mostra è il comune denominatore delle opere presentate: in tutte è tangibile la ricerca iniziata da M.N.Rotelli, che si prefigge il traguardo di fondere linguaggi solo apparentemente disgiunti: la poesia, eterea e sublime nella sua canonica forma espressiva, e il visibile, il segno grafico, vivificato in istintive movenze. Laddove la tensione è resa ancora più stridente dalla valenza corporea dei supporti -scelti tra materiali poveri, porte di legno, sacchi di iuta, tele ispessite dal colore grumoso o lisce lastre metalliche- si leggono pensieri, aforismi e poesie regalati dal contemporaneo ma sommesso mondo poetico, cui Rotelli ha dato voce per mezzo di un vivace e calligrafico segno.
L’allestimento curato personalmente da M.N. Rotelli, Lanfranco Casartelli e Claudio Metzger, prende l’avvio dal gruppo di porte del Bunker poetico, dove H. Szeemann, si cimentò personalmente, non solo nella veste ufficiale di Direttore della Biennale, ma anche come appassionato ispiratore di molti versi.
Il contenuto della mostra, ha quindi un suo valore poetico intrinseco, il ricordo di colui che operò, al fianco di Rotelli, nella formulazione dell’ambizioso progetto artistico. La mano e il pensiero del curatore svizzero saranno presenti senza intermediari. Tra le porte, inconsueti fogli poetici, appare il messaggio, scritto da Szeemann e lasciato quasi come eredità collettiva per chi lo volesse non solo leggere ma anche comprendere.
L’inaugurazione voluta non a caso il 15 giugno prossimo, cadrà a distanza di 4 mesi dalla scomparsa di Szeemann e riporterà in patria parte di un mostra cui egli si dedicò con passione.
Il riconoscimento di questa grande figura del mondo culturale svizzero, attraverso una delle sue ultime e più recenti mostre, è un atto di dovere per quanti amano l’arte e la sua libertà espressiva.
Elemento di gran pregio e fondamentale per la comprensione della mostra sarà il catalogo, un’inedita raccolta della personale corrispondenza tra M.N. Rotelli ed Harald Szeemann: ultima traccia indelebile del fortunato sodalizio tra l’artista e il curatore.
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