Kunsthaus
Hamburg
Klosterwall 15
(0049) 040 335803 FAX (0049) 040 321732
WEB
Wainer Vaccari
dal 28/8/2005 al 30/9/2005
(0049) 040 335803 FAX (0049) 040 321732

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Wainer Vaccari
Luca Beatrice



 
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28/8/2005

Wainer Vaccari

Kunsthaus, Hamburg

53 ritratti dei protagonisti mondiali della boxe


comunicato stampa

Fighter. 53 ritratti dei protagonisti mondiali della boxe

a cura di Luca Beatrice

L’artista italiano Wainer Vaccari è il protagonista di un’importante iniziativa d’arte in Europa; dal 29 agosto al 30 settembre, infatti, la Kunsthaus di Amburgo ospiterà la sua mostra dal titolo Fighters.

Il percorso espositivo, curato da Luca Beatrice, presenterà 57 dipinti che ritraggono i più grandi pugili della storia della boxe. Si passerà dai primi anni del XX secolo con Jack Dempsey e Primo Carnera, per passare poi alle glorie nazionali italiane come Nino Benvenuti, Tiberio Mitri, Duilio Loi, fino ad arrivare alle icone moderne della ‘noble art’ come Jack La Motta, Rocky Marciano, Cassius Clay, George Foreman, Mike Tyson.

“A mio avviso – sottolinea Luca Beatrice nel suo testo in catalogo – i pugili di Vaccari sono l’equivalente contemporaneo degli eroi della Minotauromachia di Picasso, anche loro colti un istante prima della sparizione (infatti è terminata, con l’eclissi di Mike Tyson, l’età dell’oro di questo straordinario sport che, ricordo da bambino, ci faceva alzare di notte per seguire gli incontri tra Cassius Clay/Muhammad Ali e Joe Frazier, la rivincita di Clay contro George Foreman in quella che ancora si può considerare come “la boxe perfetta”, o le gesta del grande Nino Benvenuti), icone di un mondo in via d’estinzione fondato sulla violenza ma anche sul rispetto, come tutti gli sport e i combattimenti basati sulle regole. Anche la pittura ha le sue regole, anche la pittura è il risultato di una lotta contro i mezzi e il linguaggio, una lotta contro i limiti umani, la pittura non è mai placida né accomodante”.

Fino alla metà degli anni ’90 Vaccari inseguiva prevalentemente una modalità figurativa, ricca di riferimenti al simbolismo, citazioni dall’antica pittura fiamminga. Poi smette i panni del descrizionismo e si dedica all’esplorazione dei codici interni alla pittura. L’immagine resta ma è subordinata alla riflessione sul linguaggio.

Si arriva alla fisicità della pittura, quadri in cui, facendo tesoro di territorialità affini alle arti visive, dalla letteratura al cinema, dal video clip alle arti marziali, dalla nuova performance alla musica rock, il corpo è contemporaneamente soggetto e oggetto del desiderio.
“Questi oltre cinquanta ritratti di eroi crepuscolari – prosegue Beatrice – si possono prendere sia come un commosso omaggio a un tempo in via d’estinzione ma anche come un ulteriore episodio nel racconto dell’eterna disputa tra l’uomo e l’arte”.

In occasione della mostra verrà realizzato un catalogo, pubblicato dalla casa editrice Kerber, con un testo introduttivo di Luca Beatrice e un scritto di Nino Benvenuti che racconta il suo combattimento per il titolo mondiale avvenuto nel 1967 al Madison Square Garden di New York.

Wainer Vaccari (Modena, 1949)
La sua formazione autodidatta si indirizza su Picabia e Duchamp mentre lavora per alcuni anni (1967-1971) come illustratore per le Edizioni Panini di Modena. È il tempo delle Neoavanguardie, ciò nonostante rimane fortemente colpito, nel 1968, da una mostra sulla Nuova Oggettività tedesca. In particolare negli anni Settanta è stimolato da Christian Schad, dai lavori della pittura Metafisica e dai pittori Iperrealisti americani degli anni Sessanta.
Gli anni 1982-83 sono considerati anni decisivi per la sua pittura. A questi risalgono le prime importanti mostre in cui presenta opere di grande formato e di forte impatto. I quadri di Vaccari assumono caratteri maestosi animandosi al contempo di misteriose atmosfere, con un evidente lavoro di confronto con Velasquez, Rubens, Bocklin (il quale rimarrà un suo costante punto di riferimento) e in perfetta coincidenza temporale con il ritorno alla pittura attuato dal gruppo degli Anacronisti (da Mariani a Bulzatti).

Negli anni successivi partecipa a numerose collettive in Italia e all’estero, la prima personale europea si tiene nella Galerie Susan Wyss a Zurigo (1985).

In Italia è del 1994, nelle sale della Galleria Civica di Modena, la più importante esposizione personale in uno spazio pubblico nazionale organizzata da Flaminio Gualdoni. Qui vengono presentati trentasei quadri eseguiti dal 1992 e due grandi sculture.

Dello stesso anno è la grande mostra costituita da quaranta opere selezionate tra le recenti e quelle del decennio precedente, che coinvolge quattro musei del Nord Europa: l’ampia antologica itinerante, curata da Walter Guadagnini prende il via dall’Horsens Kunstmuseum in Danimarca, nei mesi successivi tocca la Kunsthalle di Wilhelmshaven, la Kunsthal di Rotterdam e il Provincial Museum voor Moderne Kunst di Ostenda.

Tra le esposizioni italiane segnaliamo anche la sua partecipazione alla XIII Quadriennale di Roma nel 1999 e la mostra “Quadri mai visti” alla Galleria Mazzoli di Parma nel 2001, prima tappa di quella nuova fase creativa che ha portato Vaccari ai lavori che espone ora ad Amburgo.

Inaugurazione: lunedì 29 agosto, ore 19

Kunsthaus
Klosterwall 15 - Amburgo
Orari: da martedì a domenica, dalle 11.00 alle 18.00
Biglietti: € 3 (il biglietto d’ingresso consente la visita alla mostra e al museo)
Catalogo Edizioni Kerber

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