Museo Tattile Statale Omero (vecchia sede)
Ancona
via Tiziano, 50
071 2811935 FAX 071 2818358
WEB
Manzu'
dal 22/7/2005 al 6/11/2005
071 52569
WEB
Segnalato da

Marisa Verducci




 
calendario eventi  :: 




22/7/2005

Manzu'

Museo Tattile Statale Omero (vecchia sede), Ancona

L'avventura di Ulisse. Piu' di 50 opere dal 1940


comunicato stampa

Più di 50 opere alla Mole Vanvitelliana di Ancona, documentano compiutamente il percorso artistico di Giacomo Manzù, dal 1940 fino alle ultime opere realizzate dal Maestro.
La mostra, che si snoda attorno al mito di Ulisse e che dedica a questa opera del grande maestro il compito di guida del percorso espositivo, è promossa e organizzata dal Museo Tattile Statale Omero, in collaborazione con lo Studio Copernico di Milano, a cura di Eric Steingräber, Alberto Fiz, Marco Vallora e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Comune di Ancona e con il contributo della Regione Marche e della Provincia di Ancona.
Molti pezzi famosi, ma anche alcuni meno noti, individuati tra i temi più cari a Manzù: dai suoi famosi Cardinali (da quelli realizzati negli anni '40 fino a quelli degli anni '80), alle opere dedicate all'affascinante moglie Inge Schabel (alcuni tra i più bei busti di Inge), alle sedie con frutta, con tralci di vite, alla Tebe in poltrona, alla Tebe sulla sedia.
La scelta delle opere, trattandosi di una rassegna con possibilità di lettura tattile, è stata particolarmente impegnativa. Sono state infatti individuate quelle opere che, per uso e tipologia dei materiali, nonché per il tratto scultoreo, sono maggiormente idonee a questo tipo di lettura e che non presentano difficoltà ad essere toccate.
Le sale vanvitelliane accoglieranno, con un suggestivo allestimento un itinerario attraverso il mito, tema costante ed assai caro ad Manzù, che non a caso aveva scelto la terra di Ardea quale sua dimora.
Disponibile una pubblicazione-catalogo, realizzato dalla Bandecchi & Vivaldi (Pontedera) per le Edizioni Museo Omero, con le immagini di tutte le opere e testi dei tre curatori, oltre agli interventi di Roberto Farroni, Fabio Sturani, Enzo Giancarli e Gian Mario Spacca. Particolarmente toccante l'intervista di Alberto Fiz a Inge Manzù che permette di scendere in profondità nell'umanità e spiritualità di questo grande maestro del Novecento.

L'artista
Indiscussa è la fama di Giacomo Manzù quale uno dei maggiori scultori europei del XX secolo accanto a Moore, Calder, Giacometti, Marini e Chillida. Le sue opere più importanti si trovano in molti luoghi pubblici di tutto il mondo. Chi poi ha avuto la fortuna di essergli stato amico non potrà mai dimenticare la sua umanità. Umanità che ha rappresentato il motivo ispiratore della sua arte. Le opere di Manzù sono ricche di tensione come la vita stessa. La scala delle sue percezioni abbraccia i tre "genera dicendi", vale a dire tutti e tre i gradi stilistici dell'antica retorica, dalla lirica più tenera alle formule drammatiche ricche di gestualità del "genus grande atque robustum" (Quintiliano). Ben si comprende come egli si sia volentieri dedicato alla scenografia teatrale. Mai smise di colpirmi il suo innato talento d'attore, quando di sera dopo una buona cena fra amici dava saggi degni della primitiva forza arcaica degli antichi drammi. In queste occasioni una tenda drappeggiata da una delle finestre della sua casa di campagna di Ardea fungeva da fungeva da sipario sonoramente frusciante. Per Manzù non c'era differenza fra l'arte e la vita.

L'opera di Manzù si situa nel solco della pratica artistica mediterranea che ha le sue radici nell'antichità ellenistica al centro della quale troviamo l'uomo e l'amore per l'uomo. Ai suoi studenti dell'Accademia estiva di Salisburgo Manzù fece questa confessione: "L'opera d'arte scaturisce unicamente e solo da un moto d'amore... La condizione essenziale per la vostra opera è che dal vostro intimo scaturisca un fuoco che investa la materia che non può restare semplicemente tale, perché sotto le vostre mani dovrà sublimarsi in spirito. La concezione plastica non deve essere ispirata da pregiudizi formali, ma soltanto dall'amore. (Erich Steingraber)

Il mito di Ulisse
Perché il volto di Ulisse ritorna così insistente nell'arte di Manzù? Perché, nei suoi non radi autoritratti, travestiti da dialoghi d'atelier, tra il Pittore e la sua modella, Manzù indossa la maschera di Ulisse? Perché anche il Prometeo di Esiodo, ed il contandino delle Georgiche ed il suo tardo monumento a Caravaggio e l'uomo abbattutto delle molte porte di cattedrali che lui ha progettato, perché portano i tratti di questo eterno nostalgico dell'avventura? Ma perché Manzù 'è' Ulisse! "Ulisse selvaggio e bagnato d'acqua salata, desiderato dall'amore di Penelope". Quasi creato da lei, ma sempre lontano, sempre in ricerca, sempre pronto a partire e a farsi consolare delle ninfe, che lo 'spensierano'. Ulisse, o del ritorno. Ma si può leggere la poetica di Manzù solo come un ritorno, un ritorno al classico "e non al classicismo" (Argan)? Alcuni appunti critici cercano di dare una mappa a questo periplo senza confini. E al suo rapporto tra cristianità e paganesimo.(Marco Vallora)

Immagine: Tebe che cade 1985-89 bronzo

La mostra è stata realizzata anche grazie al contributo di
Fortino Napoleonico, Portonovo
Unipol Assicurazioni
EffettoLuce, Recanati
Rossi Art Brokers s.r.l., Milano
Upper S.p.a., Ancona, Collezioni d'arredo per l'ufficio

Comunicazione e Ufficio Stampa Museo Tattile Statale Omero, Ancona: Gabriella Papini-Marisa Verducci-Info: 071/200648-071/2079603-3475080306-3338358071 - gabriellapapini@libero.it

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana - Banchina da Chio 27 Ancona
ORARIO: da martedì a giovedì 16-20; da venerdì a domenica 10-13 / 16-23; per le scuole tutti i giorni su prenotazione.
INGRESSO: intero € 5; ridotti: € 4 anziani, giovani dai 18 fino ai 25 anni, insegnanti, associazioni; € 3: gruppi oltre le venti persone, giovani dai 6 fino ai 18 anni; € 2 scuole e insegnanti accompagnatori; ingresso gratuito bambini fino a 6 anni e disabili; biglietto famiglia € 10.

INFORMAZIONI E VISITE GUIDATE: Museo Tattile Statale Omero 071-2811935 e biglietteria 071/52569.
Visita guidata € 2,00 per gruppi di minimo 20 persone.
Sito vocale 02- 57522041

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