Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Milano
corso Magenta, 59
02 48008015 FAX 02 4814269
WEB
arte & vita
dal 14/9/2005 al 29/10/2005
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WEB
Segnalato da

Barbara Fassler




 
calendario eventi  :: 




14/9/2005

arte & vita

Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Milano

Nel momento in cui l'arte non si riduce a forma pura ma diventa forma di vita, si creano spazi di tensione creativa. La mostra cerca di evidenziare il nesso intrinseco tra l'operare artistico e lo sviluppo dei progetti interdisciplinari. In altre parole, come la preoccupazione verso lo spazio di vita extraartistico si trova gia' iscritta nelle opere di Odermatt, Pistoletto, Spoerri e Theis. In mostra ci saranno sia le loro opere, sia le documentazioni dei progetti: cataloghi, foto, testi, video e web. Seconda delle 4 mostre del ciclo Paradossi dell'amicizia


comunicato stampa

Paradossi dell'amicizia – maggio 2005 / febbraio 2006

Il progetto Paradossi dell'amicizia si costituisce partendo dall'osservazione di come gli italiani e gli svizzeri si percepiscono a vicenda e di come si sviluppa il rapporto tra i due vicini a livello estetico, esistenziale e sociologico.
Il 15 settembre 2005 inaugura la seconda delle quattro mostre del ciclo espositivo Paradossi dell'amicizia alla Galleria del Credito Valtellinese di Milano.
A questo secondo evento seguiranno nell'arco di cinque mesi altre due mostre che si terranno a Viafarini e a O'Artoteca. Gli spazi espositivi coinvolti sono luoghi pubblici e privati che promuovono la ricerca artistica contemporanea e che, da anni, costituiscono importanti punti di riferimento culturale per Milano e per l'Italia.
Ogni mostra vive di un concetto tematico proprio, all'interno del quale si rispecchia il principio della duplicità del progetto complessivo Paradossi dell'amicizia: rumore & silenzio, arte & vita, io & te, qui & là.

Paradossi dell'amicizia – arte & vita

Progetto a cura di: Paolo Bianchi e Barbara Fässler

>> LA MOSTRA
http://www.peripteros.ch/arte&vita

L'aura dell'arte si articola in paradossi: tra arte & vita si estende la vita dell'arte e si progetta l'arte dell'esistenza. La vita dell'arte trova la sua espressione massima nel Lebenskunstwerk LKW (letteralmente: opera d'arte della vita), lavoro all'incrocio tra ambito culturale e sfera vitale. Un'esistenza orientata e allargata dal Lebenskunstwerk LKW è impregnata dalla dialettica tra autocoscienza e consapevolezza politica e sociale. Si mette in moto un meccanismo relazionale tra l'io e l'altro, tra uno e molti, tra privato e pubblico, tra l'artista e la società e si generano reti multifunzionali, tessiture di canali comunicanti che aprono le strade per delle attività di ricerca pluridirezionale. Nel momento in cui l'arte non si riduce a forma pura ma diventa forma di vita, si creano spazi di tensione creativa.
La mostra cerca di evidenziare il nesso intrinseco tra l'operare artistico e lo sviluppo dei progetti interdisciplinari. In altre parole, come la preoccupazione verso lo spazio di vita extraartistico si trova già iscritta nelle opere di Odermatt, Pistoletto, Spoerri e Theis. In mostra ci saranno sia le loro opere, sia le documentazioni dei progetti, quali cataloghi, foto, testi, video e pagine web.

>> GLI ARTISTI E I PROGETTI IN MOSTRA

Jean Odermatt & La Claustra

Il San Gottardo, più noto per il suo tunnel o come montagna imponente, ha da secoli una valenza centrale come paesaggio culturale. Il San Gottardo è stato comparato con una "cittadella" ed è stato addiritura chiamato il "tetto dell'Europa". Dal massiccio roccioso sgorgano dei fiumi verso i quattro punti cardinali; masse d'aria, lingue e culture diverse si scontrano da tutti i lati e formano un paradosso: punto focale e confine allo stesso tempo. Già per Giulio Cesare il San Gottardo rappresentava qualcosa di speciale: egli considerava le Alpi Lepontine le montagne più alte. Quest'idea del San Gottardo è rimasta intatta per molti secoli.

Per l'artista svizzero Jean Odermatt (nato nel 1948 a Lucerna), il San Gottardo rappresenta la fonte e la forza motrice di un'ossessione. Con il suo "Progetto del San Gottardo", egli esplora da vent'anni il territorio con cinque distinte correnti di ricerca, sperimentando vie e modi diversi per avvicinarsi tramite l'arte a questo paesaggio al contempo ostile e affascinante, respingente e attraente.

CAMERA registra con macchine fotografiche talvolta fisse a ritmi regolari gli aspetti mutevoli della montagna: le immagini scattate dallo stesso punto di vista appaiono in vesti talmente diverse che sembrano luoghi distinti. Il percorso del tempo, i cambiamenti delle condizioni atmosferiche e le modificazioni della luce dipingono un quadro nuovo per ogni scatto.

LA PRIMA LINEA crea, analogamente a una vena sotterranea, un collegamento materiale e spirituale tra il San Gottardo e il Duomo di Milano, riferimento originale, culturale e religioso dell'ospizio sul passo. Le lastre con scritte e immagini, infilate nel terreno a distanze regolari, disegnano una linea retta congiungendo virtualmente i due punti.

BIBLIOTECA raccoglie testi e immagini, testimoni d'esperienze soggettive, nozioni del pensiero e della ricerca umana da fonti diversissime. La BIBLIOTECA costituisce la memoria del progetto tramite una catalogazione in continuo aggiornamento.

SCENOGRAFIA traduce gli elementi della ricerca artistica di Odermatt in storie e immagini mitiche con installazioni suggestive. Le messe in scena si realizzano in collaborazione con musicisti e altri artisti nello spazio reale della fortificazione.

LA CLAUSTRA (convento, in romancio) funge da punto di congiunzione e apre il progetto del San Gottardo ad altre persone, creando una piattaforma di scambio. Funzionando come laboratorio in situ, LA CLAUSTRA favorisce la percezione e l'approfondimento degli interrogativi di carattere artistico e scientifico che nascono dal progetto del San Gottardo a 2050 metri. Nella sala dei seminari avviene lo scambio interdisciplinare di problematiche regionali e globali, di diversità e di somiglianza. Nello spirito di un'accademia sulla montagna si affinano i sensi e si coltiva il dialogo tra scienza e arte. L'ex-bunker dell'esercito svizzero che comprende un'area sotterranea di 4000 m2 è in via di ristrutturazione continua per creare delle nuove prospettive all'esplorazione di questo mondo mitico, operando dalla profondità all'interno della montagna.
Nella mostra arte & vita, Jean Odermatt ci propone di seguire il passare del tempo meteorologico e mitologico della montagna tramite un percorso di migliaia di diapositive installate sotto forma di gigantesco lightbox sviluppatosi lungo il muro. Odermatt adatta il lavoro "Pos. 308 – SCIMFUSS" del 1999 allo spazio della Galleria del Credito Valtellinese, creando una striscia di impressioni paesaggistiche a cavallo tra razionalità scientifica e pittura romantica, raccogliendo con scatti cronometrati le più sottili sfumature dei mutamenti percettibili della natura, nella sua espressione più potente e assoluta.

Opera esposta: "Pos. 308 – SCIMFUSS", 1999, diapositive, lastra di acrilico, ferro e neon

Per informazioni: LA CLAUSTRA, CH-6780 Airolo, Tel. ++41 (0)91 880 50 55, Fax ++41 (0)91 880 55 56, email: info@claustra.ch, http://www.laclaustra.ch


Daniel Spoerri & Il Giardino di daniel spoerri – HIC TERMINUS HAERET

All'inizio degli anni '90 l'artista svizzero Daniel Spoerri (* 1930 in Romania) ha iniziato a creare il suo parco di sculture nella Toscana meridionale, a Seggiano, circa 80 km a sud di Siena. Nel 1997 "Il Giardino di Daniel Spoerri" ha aperto le porte al pubblico, e da allora può essere visitato da Pasqua fino a ottobre. Attual­mente vi sono installati, inclusi i bronzi di Daniel Spoerri, 79 opere di circa 40 artisti, distribuiti in un terreno di 16 ettari. Per la visita completa, una passeggiata attraverso prati e boschi, nei quali le sculture s'integrano perfettamente, s'impiegano circa tre ore. Nel 1997 "Il Giardino di Daniel Spoerri" è stato riconosciuto e ufficialmente inaugurato come fondazione dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Il suo nome "Il Giardino" è una denominazione geografica che appare nelle vecchie mappe con il nome "Il Paradiso". Si potrebbe allora parlare di un "giardino del paradiso". Dal punto di vista ambientale questa zona della Toscana meridionale è più rigogliosa e verde, rispetto ai dintorni di Siena con i suoi cipressi solitari sulle colline. Le pendici del Monte Amiata, montagna più alta della Toscana, sono coperte di fitti boschi e di conseguenza nei ristoranti della zona si mangiano funghi e cinghiale. Qui la Toscana è diversa da quella che tutti conoscono: in inverno cade la neve e sull'Amiata si può sciare. Durante l'estate però, sopratutto in agosto, il caldo e la siccità si fanno sentire anche qui.

Il motto latino "Hic Terminus Haeret" che si trova scritto sul cancello all'ingresso al Giardino significa "Qui aderiscono i confini". "Terminus" in questo caso più che confine vorrebbe dire passaggio, in quanto Daniel Spoerri sicuramente non aveva intenzione di portare a termine la sua opera artistica con l'installazione del parco di sculture. Piuttosto è rimasto incantato in questo motto manieristico dal verbo "haeret", "adhaerere" che ci ricorda la forza aderente di una colla.

Simile ai "tableaux-pièges", Daniel Spoerri si appropria dei materiali di una realtà altrui per crearvi la sua. Egli unisce la sua opera plastica con le sculture dei suoi amici e crea un percorso attraverso la scultura degli ultimi decenni. Spoerri cerca così di estrinsecarsi dagli inganni nell'arte e nella vita.

Oltre alla conservazione, alla cura del parco di sculture e alla sua apertura al pubblico, la fondazione si è data anche altri impegni. Vuole essere istituzione di formazione per ricerche nel campo della storia dell'arte (è presente una vasta biblioteca), oppure per conferenze scientifiche o altro. Perciò si accolgono dei borsisti che non devono necessariamente lavorare nell'ambito delle arti figurative. Fino ad ora la fondazione ha ospitato 10 borsisti che sono stati pagati da privati o da altre fondazioni, per dei soggiorni di lavoro di 2 - 3 mesi.

Con l'opera "Hutfedern/Piume per cappelli" installato nella mostra arte & vita, Daniel Spoerri rende visibile un lavoro nuovissimo del 2004/2005, anche se contiene elementi che navigavano nel suo universo da tanti anni. Le "piume per cappelli" funzionano come appropriazioni e accumulazioni, simile ai "quadri trappola", a differenza del caso che qui è sostituito da una ricerca accurata. L'abbinamento delle stele di ferro, delle forme di legno che servono a modellare i cappelli, con roncole, coltelli africani e seghe antiche vi crea un nuovo senso: la forma di legno in positivo, fissata sulla stele che funge da gamba, ci fa pensare a una testa ferita dalle armi sprofondate in essa. Le 58 figure ci dimostrano la fragilità e vulnerabilità della nostra esistenza, un popolo di maltrattati che abita lo spazio, come le sculture abitano il giardino di Daniel Spoerri a Seggiano.

Opere esposte: "Hutfedern/piume per cappelli", 2004/2005, legno, bronzo e ferro, 58 elementi

Per informazioni: http://www.danielspoerri.org/italienisch/home.htm


Michelangelo Pistoletto & La Cittadellarte

Nel caso di Michelangelo Pistoletto (*1933 a Biella), il movimento verso problematiche sociali è già iscritto nei quadri specchianti degli anni 60, i quali perdono opacità e fissità e si aprono al mondo, allo spettatore e al tempo. Lo spettatore diventa un elemento funzionale all'opera, collaborando attivamente a costituirla e a modificarla. Tramite un gioco tra dentro e fuori, tra davanti e dietro, nasce un dialogo dinamico tra l'opera d'arte e lo spazio che le sta attorno. Il movimento dall'interno all'esterno e dall'esterno all'interno oggettiva il fenomeno artistico. L'io supera il punto forte della sua individualità e si collega dalla sua posizione d'introspezione e d'autonomia con gli altri individui fino a tessere una rete di scambi molteplici. L'arte acquisisce un nuovo ruolo: visto che la rappresentazione viene maggiormente svolta dai media, l'arte riparte dalla sua massima autonomia dell'"arte per l'arte" per ricollegarsi con i vari settori della società alla ricerca del proprio ruolo rispetto agli altri.
Già si intuiva nei quadri specchianti che il messaggio sicuro e definitivo fosse sostituito dalla fluidità del divenire, dal mutamento delle immagini e dal movimento nel tempo. Il "continuo movimento di riflessione", è da intendersi nel doppio senso: l'ambiente che si rispecchia e si integra nelle opere specchianti e il pensiero che si trova in continuo flusso e confronto rispetto alle tendenze molteplici nei vari settori della contemporaneità. Si evidenziano e si ricollegano in tal modo l'io con gli altri, l'unità con la molteplicità, l'assoluto con il relativo, il rimanere con il divenire. Invece di affermare delle certezze sommergono delle problematiche, l'arte ripone l'oggetto comune, il "ready-made" duchampiano nel luogo dov'è nato, senza fargli perdere la sua natura dell'arte.
Con il progetto Arte e la "Cittadellarte - Fondazione Pistoletto" a Biella, Michelangelo Pistoletto ha concretizzato e istituzionalizzato questo passo dalla privatezza dell'arte verso lo spazio pubblico. La Cittadellarte vuole "mantenere le differenze e eliminare le distanze": i sette uffici collegati a varie attività si organizzano in sistemi fluidi, creano reti tra loro e con enti attivi in vari settori, tali teatro, architettura, economia, politica, scienze, religione ecc. Al suo interno si è attivata l'Università del pensiero che offre soggiorni ai giovani e cerca con laboratori, dibattiti e vari strumenti di comunicazione di individuare i problemi piuttosto che le soluzioni, scoperte frammentarie piuttosto che certezze ultime per allargare la mappa della conoscenza.

Gli uffici della Cittadellarte:
L'UFFICIO ARTE costituisce l'energia primaria di Cittadellarte e assolve al compito di tessere, i rapporti che il centro sviluppa all'esterno e al proprio interno. L'ufficioarte organizza attività espositive, dibattiti, performance teatrali e musicali, seminari, workshop, convegni, e conferenze con l'intento di una trasformazione sociale responsabile basata sul coinvolgimento organico delle discipline artistiche con i differenti settori che compongono la struttura della società civile.

L'UFFICIO COMUNICAZIONE è attivo nelle diverse forme di interazione, diffusione e comuni-cazione dell'immagine di Cittadellarte e delle sue attività: comprende la Casa editrice, l'Ufficio stampa e Internet.

L'UFFICIO ECONOMIA cerca di ridefinire il concetto di valore per giungere a una nuova visione economica. Si configura più precisamente in un laboratorio sperimentale che cerca di sintetizzare stimoli e idee in direzione di un cambiamento e dell'elaborazione di nuovi concetti in collaborazione tra esperti e ricercatori di Cittadellarte con creativi di UNIDEE, dell'Università delle Idee, e di docenti universitari nazionali e internazionali.

L'UFFICIO EDUCAZIONE lavora in stretta sinergia con gli altri uffici di Cittadellarte e indirizza il proprio lavoro principalmente verso la formazione e l'attività dei giovani, dai bambini e ragazzi in età scolare, con i progetti di didattica per le scuole, agli studenti universitari con UNIDEE in Residence - International Program. Attraverso l'Università delle Idee, principale organo operativo dell'ufficio e polo di comunicazione e scambio tra i saperi e le problematiche, organizza incontri, convegni e conferenze.

L'UFFICIO POLITICO nasce dal progetto "Love Difference", Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea". Il bacino mediterraneo come punto di partenza per indagare le problematiche e le tensioni che nascono dalla convivenza di differenti sistemi socio-culturali. Il tema dell'incontro tra le differenti culture viene collegato con progetti artistici che propongono una trasformazione sociale responsabile. L'arte diventa politica nel momento in cui attiva una componente partecipativa tra le persone e stimola una riflessione critica e autocritica sulla società contemporanea.

L'UFFICIO PRODUZIONE L‘obiettivo di fondo delle sue attività è di portare ogni prodotto ad assumere responsabilità sociale. Perseguendo questa finalità collabora con aziende, società commerciali e istituzioni pubbliche e private in progetti che conducono a nuove soluzioni le pratiche economico- produttive. Operazioni in questo senso sono in corso con singole realtà imprenditoriali, gruppi aziendali e importanti associazioni nazionali.

L'UFFICIO RELIGIONE affronta un compito delicato in quanto chiama in causa problematiche di complessa natura. L'ufficio religione offre lo spazio dell'arte come laboratorio in cui gli argomenti che concernono le religioni sono portati a confronto per attivare la formazione di un nuovo pensiero.

L'opera "gabbia specchio" installata a arte & vita, dimostra in modo esemplare il rapporto dell'opera d'arte tra mondo interno e mondo esterno, tra autonomia e relazione in un continuo movimento di riflessione. I cinque elementi sono costituiti ciascuno da due quadri specchianti sostenuti da una struttura di ferro, collegata a uno dei due lati. Le angolature di apertura variano da completamente chiuso a completamente aperto, passando da angoli stretti, medi e più aperti. Si creano così rispecchiamenti molteplici interni ed esterni, dalle angolature strette all'apertura completa, simile all'effetto degli specchi dal parrucchiere nel quale il soggetto si moltiplica da tutti i lati e si mischia con lo spazio circostante sino alla sua scomparsa (angolatura chiusa).

Opera esposta: Gabbia specchio, 1973-92, ferro e specchio, 5 elementi

Per informazioni: http://www.cittadellarte.it, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Via Serralunga Giovanni Battista, 27, I-13900 Biella (BI), tel 015 28400, fondazionepistoletto@cittadellarte.it


Bert Theis & out, Office for Urban Transformation

L'attività artistica e l'attività politica di Bert Theis (*1952, Lussemburgo), prendono le mosse dalla stessa preoccupazione di generare delle strutture aperte, delle piattaforme che possono accogliere un agire collettivo visto come base sia della pratica artistica sia della pratica politica. Nel 1997 ad esempio Theis partecipa alla mostra "Skulptur. Projekte in Münster" con la "Philosophische Plattform", piattaforma filosofica, una pedana di legno, verniciata di bianco, che offre uno spazio per iniziative di tutti i generi ai visitatori e agli abitanti. La piattaforma è stata realizzata in collettivo con studenti di design non solo per necessità pratica, ma come pratica che è programma. Per Theis, il mito dell'artista come genio solitario è una "finzione ideologica", il suo compito invece in corrispondenza ad una realtà molteplice e intrecciata, è oggi quello dell'aiuto all'autoaiuto, di ideare delle strutture completamente aperte che possono essere usate e riempite di contenuti da soggetti spinti da idee e progetti propri. Quest'opera non solo s'ispira al "non-finito", ma si costituisce come "work in progress" in un processo di collaborazioni interdisciplinari che non finisce mai. L'arte e in concreto l'opera prende il senso dagli interventi altrui, connessi tra loro in una rete flessibile e operativa di competenze individuali.
Dalle opere immerse nello spazio pubblico come le "piattaforme", "le zone di sosta" o "gli spazi per il relax", la nascita di out (Office for Urban Transformation) è un passo logico e consequenziale. Out, fondato da Bert Theis a Milano nel 2002 è un ufficio virtuale nomade che si occupa di urbanistica partecipativa e opera nel campo della politica, dei media e dell'architettura in modo democratico, sociale e ecologico. Out usa anche le possibilità di comunicazione offerte dal sistema dell'arte, sta per dire "con un piede dentro al sistema dell'arte e con un piede fuori".
Da un lato out collabora con vari enti, per esempio le associazioni di quartiere (Comitato di quartiere I Mille, Cantieri Isola), dall'altro lato con professionisti di vari campi secondo le necessità specifiche del progetto. L'intento di produrre una nuova forma d'arte è, secondo Theis, solo proseguibile unendo le diverse forme d'intelligenza e di creatività. È quindi indispensabile estendere il campo dell'arte contemporanea, tutt'oggi marginale, ad altri settori della società e di unire le forze con ad esempio architetti, filosofi, scienziati, designer, fotografi e illustratori. Negli ultimi mesi, out sta estendendo le sue attività anche a livello geografico ad altri paesi del mondo, Messico e Francia ad esempio, dove sono nati degli uffici out che cercano di elaborare un'urbanistica dal basso, basata sull'auto-organizzazione degli abitanti della città.
Out si muove su tre terreni: 1. analizzare e studiare situazioni urbane e sociali, 2. immaginare e sognare delle trasformazioni di queste situazioni, 3. prendere delle iniziative per mettere in atto queste trasformazioni.
Nel 2003 nasce negli uffici di out "Isola dell'Arte", un'associazione di artisti, critici, curatori che promuove un centro per l'arte al secondo piano della cosiddetta "Stecca degli Artigiani" nel quartiere Isola di Milano. Finalmente nel 2005 si inaugura con un atto ufficiale in presenza dell'assessore alla cultura della Provincia di Milano "Isola Art Center". Il centro espositivo è gestito da "Isola dell'Arte" (Ida), e comporta attualmente out, Undo.net, Wurmkos, Laboratorio Sugoe, Osservatorio inOpera, Love Difference (Cittadellarte) e il progetto Stazione Isola. Il centro d'arte cerca di promuovere, oltre alle mostre, anche la produzione di opere e il dialogo teoretico.
Theis definisce l'arte come la scienza più libera perché può sempre ridefinire il suo campo di ricerca e di creazione. Di conseguenza, out lascerà la stecca quando l'obiettivo di salvarla sarà raggiunto e si orienterà verso altre mete.

Per la mostra arte & vita, Bert Theis riedita l'opera "Untitled/Untilted" del 2001 in forma ripensata per lo spazio della Galleria del Credito Valtellinese. La palizzata, le due panchine e il tavolo di legno, tutti verniciati di bianco creano insieme alle palme una "zona relax" per il pubblico, un luogo di riposo che pone le condizioni alla meditazione, all'incontro e infine allo scambio. L'opera in verità è nata come barriera simbolica per difendere il giardino di Via Confalonieri, dove è tuttora visibile in parte: la palizzata è stata distrutta, mentre le panchine sono sempre in uso.

Opera esposta: Untitled/Untilted, 2001, legno verniciato, piante
Per informazioni: out@fastwebnet.it, out, Stecca degli artigiani, Via Confalonieri 10, Milano
http://perso.wanadoo.fr/renaud.codron/

>> paradossi dell'amicizia


Il concetto delle quattro mostre

La qualità della vita richiede delle virtù. Una delle virtù più importanti è saper coltivare l‘amicizia, e questo vale anche per i sentimenti di simpatia tra cittadini di diversa provenienza. Sembra quasi che ogni italiano abbia legami con uno svizzero tramite una conoscenza comune. È indiscutibile che la Svizzera moderna non sarebbe pensabile senza i suoi concittadini italiani: i bambini degli immigrati si definiscono fieramente "secondos" e "secondas". D'altra parte l'Italia non è immaginabile senza i cittadini nordici sulle sue spiagge. Italianità e Swissness: un'amicizia paradossale!

"Per metà paese di sporcizia, per metà paese degli dei", disse il filosofo Jacob Burck­hardt della "sua" Italia: una contraddizione in sé. Ancora oggi il vicino meridionale della Svizzera appare come un paradosso. L'Italia è la legge­rezza dell'essere in un'estate senza fine. Ma l‘Italia è ugualmente associa­ta a una burocrazia di piombo, alla corruzione e alla mafia. Il marmo dei palazzi e delle chiese è altrettanto Italia quanto le case popolari a Napoli. Mentre il nord brilla di high-tech e haute couture, sembra persistere un'ombra sul meridione maltrattato. L'Italia è sciopero, fascismo, fantasia; ma è anche un'antica e grande cultura che oggi manda in onda programmi televisivi di pessimo livello.

Il rapporto dello scrittore Robert Walser con la Svizzera non era ingenuo, ma ironico, a volte derisorio: "La sua astinenza è la sua stabilità, la sua modestia il suo ideale incomparabile", scrisse Walser sulla piccola, coraggiosa Svizzera. Anche la Svizzera sembra a tanti osservatori come un paese stranamente contradditorio: dinamico e competitivo nella concorrenza economica internazionale; grossolano, prudentissimo e pieno di risentimenti nella politica estera. Qui si trovano orologi, fonduta e cioccolato, Heidi e segreto bancario: facciate eleganti e affari oscuri.

Gli artisti sono gli inventori di quei modi di vedere che ci fanno intuire un mondo diverso. L'arte si trova sempre un po' a sud della ragione, purché il mondo diventi più consapevole. L'arte contiene diversi aspetti paradossali: può essere utile o non servire a niente, può essere piena di desideri, ricca di significati e di valori.
I concetti delle quattro mostre si codificano attorno al paradosso: rumore & silenzio, arte & vita, io & te, qui & là. Il dialogo tra contrasti e apparenti contraddizioni costituisce la qualità dell‘arte. Rumore & silenzio dipinge immagini sonore. Nello spazio intermedio tra arte & vita si sviluppa l'estensione di preoccupazioni artistiche verso la società. Il dialogo tra io & te si basa su contrasti fertili. Qui & là indaga la dualità dell‘identità.

rumore & silenzio
CCS - Centro Culturale Svizzero, Milano - dal 12 maggio al 25 giugno 2005
La mostra presenta incroci tra immagine e suono
Artisti CH: Anton Bruhin (Schübelbach), Maria Dundakova (Aarau), Luisa Figini (Ticino)
I: Emilio Fantin (Bologna), Daniele Pario Perra (Bologna), Steve Piccolo & Gak Sato (Milano)

arte & vita
Galleria del Credito Valtellinese, Milano - dal 15 settembre al 29 ottobre 2005
L'esposizione documenta delle opere d'arte della vita
Artisti: CH: Jean Odermatt: La Claustra sul Gottardo; Daniel Spoerri: Giardino a Seggiano (GR),
I: Michelangelo Pistoletto: Cittadellarte a Biella; Bert Theis: OUT = Office for Urban Transformation a Milano.

io & te
Viafarini, Milano - dal 24 novembre al 20 dicembre 2005
L'evento presenta l'operare delle coppie di artisti
Artisti: CH: Simone Eberli & Andrea Mantel (Düsseldorf), Claudia & Julia Müller (Basilea), Zeljka Marusic & Andreas Helbling (Zurigo)
I: Andrea Caretto & Raffaella Spagna (Torino), Ottonella Mocellin & Nicola Pellegrini (Milano), Giancarlo Norese (Milano) & Cesare Pietroiusti (Roma)

qui & là
O'Artoteca, Milano – dal 18 gennaio al 18 febbraio 2006
Una mostra con lavori di artisti immigrati
Artisti: CH: Tatjana Marusic (Menziken AG/Croazia), Loredana Sperini (Zurigo/Italia), Costa Vece (Zurigo/Italia)
I: Kristine Alksne (Milano/Lettonia), Tarin Gartner (Milano/Israele), Armin Linke (Milano/Germania)

>> L‘ORGANIZZAZIONE
Il progetto Paradossi dell'amicizia è una coproduzione dell'Istituto Svizzero di Roma (ISR) - Centro Culturale Svizzero di Milano e della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia di Zurigo, in collaborazione con gli spazi espositivi Credito Valtellinese, Viafarini e O'Artoteca di Milano. Con il sostegno del Migros Percento culturale e Driade Milano.

>> I CURATORI
Paolo Bianchi, nato nel 1960 a Jesolo (I), vive a Baden (CH), è critico d'arte e curatore indipendente. È stato Senior Curator all'O.K Centrum für Gegenwartskunst a Linz (Austria) e Guest professor per prassi curatoriale all'Università d'Arte a Linz. È Guest editor della rivista d'arte Kunstforum International.

Barbara Fässler, nata nel 1963 a Zurigo (CH), vive a Milano (I), artista, lavora con fotografia, video e installazioni. Espone dal 1990. È stata co-curatrice nel ProjektRaum, artist-run space a Zurigo.

Sono disponibili su richiesta le informazioni anche sulle altre mostre:
rumore & silenzio (http://www.swissinfo.org/sit/swissinfo.html?siteSect=108&sid=5839749)
io & te
qui & là

Immagine: Out, fight specific5

Una coproduzione: Istituto Svizzero di Roma - Centro Culturale Svizzero di Milano e Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia di Zurigo;
In collaborazione con: gli spazi espositivi Galleria del Credito Valtellinese, Viafarini e O'Artoteca
Con il sostegno di: Migros Percento culturale e Driade

Artisti italiani (I): Michelangelo Pistoletto e la Cittadellarte (Biella)
Bert Theis e out, Office for Urban Transformation (Milano)
Artisti svizzeri (CH): Daniel Spoerri e il Giardino di Daniel Spoerri (Seggiano, GR)
Jean Odermatt e La Claustra sul Gottardo

per informazioni
ISR- Centro Culturale Svizzero Milano
Via Vecchio Politecnico 3 I-20121 Milano Tel +39 0276016118 Fax +39 0276016245
milano@istitutosvizzero.it http://www.istitutosvizzero.it

Barbara Fässler
Cell +39 349 26 911 59 barbara.faessler@iol.it

Conferenza stampa e presentazione
progetti con presenza degli artisti 15 settembre 2005, ore 12.00

Presentazione
Bert Theis: OUT, Stecca degli artigiani,
Via Confalonieri 10, Milano 18 settembre 2005, ore 18.00, presentazione out di Bert Theis

Inaugurazione mostra: 15 settembre 2005, ore 18.00

Galleria del Credito Valtellinese
Corso Magenta 59, Milano
Orari: lunedì/sabato ore 10.00 – 19.00, ingresso libero

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