Fotografie: il flamenco, la danza orientale, il balletto khmer, le arti marziali cinesi, i lottatori turchi
Da vent’anni Isabel Muñoz, figura di spicco della fotografia spagnola, percorre il
mondo per tradurre in forma i movimenti ed i corpi che le capita di incrociare o
decide di fotografare. dal tango al flamenco, dalla danza orientale al balletto
khmer, dai grandi maestri delle arti marziali cinesi ai lottatori turchi, prendendo
a pretesto le pratiche originali della danza, ci parla della condizione del corpo
nella società . rivendicando, con inquadrature di rara precisione, la sensualità , il
piacere, il desiderio, e contrapponendovi di fatto l’attuale prigionia del corpo,
regolato, imbrigliato, vessato. in questo modo, passando da cuba all’africa, ci
propone una geografia dei corpi: fino a ricondurci al balletto classico o
contemporaneo di madrid, a cui riserva uno sguardo tanto appassionato quanto
rigoroso. curando la stampa fino al minimo dettaglio, crea un’opera che è giÃ
classica, caratterizzata dalla purezza e contemporaneamente dall’erotismo, elogio di
una libertà simbolizzata da corpi che si sottraggono al peso della contingenza e
all’attrazione terrestre.
''E' ovvio che la fotografia, nel momento in cui si emancipa dai suoi ambiti di
riferimento - tra cui quello pittorico - mentre sta per festeggiare il bicentenario
della sua invenzione - rivendica la propria autonomia e la propria peculiarità , si
fa carico della propria natura, dei propri limiti, delle proprie possibilità e delle
proprie contraddizioni.
La fotografia illustra - letteralmente - meglio di ogni altra modalità di
rappresentazione, la volontà di potenza dell'uomo che cerca di sostituirsi ad un
eventuale Creatore e diventare un vero e proprio deus ex machina.
Quindi, tutto dipende da colui, da colei che guarda.
Riunire e riassumere vent'anni di lavoro fotografico di Isabel Muñoz significa,
semplicemente, affermare le verità della fotografia - la sua natura - confrontandole
con il punto di vista che le ispira.
Isabel Muñoz ha cercato, per vent'anni, di farci credere di interessarsi ad alcuni
''temi'': il Tango o il Flamenco, e varie altre danze, in ciò che in esse vi è di
più autentico, di meno folkloristico o mediatico, che ci viene mostrato in una forma
di purezza, in cui le pratiche corporee non siano pervertite dalla mercificazione
contemporanea, ma capaci di produrre energia e bellezza, emozione e forma,
coinvolgimento e desiderio.
Isabel Muñoz, infatti, si interroga, in maniera ossessiva, sul ruolo del corpo nelle
nostre società - e nella storia delle nostre società - perché pensa, sa, che la
sensualità , il desiderio, il bisogno di piacere, sono - allo stesso titolo del
fascino del potere - i veri motori di moltissime esistenze.
La sua scelta delle varie modalità in cui si presentano i corpi, dallo spettacolo
raffinato allo sport, dalla lotta turca alla corrida, dal balletto contemporaneo
alle pratiche rituali di una tribù etiope, indica semplicemente la sua volontà di
risalire alle origini, a quel momento in cui il corpo, non ancora assoggettato alle
convenzioni sociali, inventa dei linguaggi che ci parlano del desiderio e della
volontà d'amore e, contemporaneamente, dell'impossibilità di raggiungere questo
assoluto.
Isabel Muñoz ha saputo inventare una grammatica visiva che identifica o rende
leggibili queste questioni, che percepiamo confusamente, ma che, generalmente, ci
rifiutiamo di vedere.
Dal rischio estetizzante alla consapevolezza del mondo, che è frutto della sua
esperienza, dall'indagine sulla situazione del corpo nello spazio fino all'impegno
contro lo sfruttamento nel mondo contemporaneo, Isabel Muñoz affina il proprio stile
raffinato, lo declina, lo impone, lo rivendica e dimostra, una volta ancora, che
quando si è trovata la forma giusta, si è capaci di adattarla e di utilizzarla nelle
questioni che ci interessano, si può ''parlare'' di qualunque cosa. Proprio perché è all'opera una
tensione tra etica ed estetica.''
(estratto dal testo di Christian Caujolle, direttore artistico dell'agenzia e della
galleria Vu' di Parigi)
Galleria Credito Siciliano
PIazza Duomo 12 Acireale (CT)