Museo Nazionale di Villa Pisani
Stra (VE)
via Doge A. Pisani, 7
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Maria Cristina Carlini
dal 30/9/2005 al 27/11/2005

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30/9/2005

Maria Cristina Carlini

Museo Nazionale di Villa Pisani, Stra (VE)

Reperti. Attraverso 14 opere-installazioni l'artista delinea un possibile corso delle radici dell'umanita' indagandone i rapporti con la materia. Ferro, oro, legno, ceramica si combinano in una visione iconografica dell'esistenza. A cura di Carlo Franza


comunicato stampa

Reperti

a cura di Carlo Franza

Attraverso 14 opere-installazioni l’artista delinea il corso delle radici dell’umanità’ indagandone i rapporti con la materia: ferro, oro, legno, ceramica che si combinano in una visione iconografica dell’esistenza.

Dopo “Tracce e Luoghi”, a Sant’Ivo alla Sapienza di Roma e “Stanze”, a Palazzo Reale di Torino, prosegue con “Reperti”, una grande mostra che si inaugura il 1 ottobre nella settecentesca Villa Pisani a Strà (Venezia), l’affascinante viaggio che Maria Cristina Carlini ha intrapreso all’interno del composito pianeta umano per indagarne i valori più profondi e nascosti attraverso i suoi rapporti con la materia.

L’artista, che si e’ imposta all’attenzione della critica internazionale per la sua originalissima capacità di saper coniugare la primogenita’ materica delle culture primitive californiane, a lungo studiate in quel di Palo Alto, da dove è partita la sua ricerca, con gli archetipi consolidati della grande scuola della scultura europea, porta a conclusione, in certo qual senso, con questa mostra un viaggio filologico-antropologico intrapreso alla ricerca delle ragioni profonde ed originali che sottendono al rapporto uomo- materia – natura – mistero.

La mostra, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall’INAC, Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea e dalla Galleria Arte Borgogna, a cura di Carlo Franza che con Claudio Cerritelli firma l’importante catalogo edito da Skirà propone, fino al 27 novembre, negli ampi e suggestivi spazi di Villa Pisani, la più monumentale fra le ville venete con le sue 114 stanze, 14 “opere-installazioni” che costituiscono la più recente produzione dell’artista milanese. Gia’ i materiali che hanno sollecitato la sua ispirazione nell’arco degli ultimi due anni, ferro, oro, manganese, legno, carta, gres, ceramica, cosi’come il titolo dato a questa mostra “Reperti” lasciano capire, fin dal primo impatto con queste complesse strutture, come l’artista sia venuta maturando nel tempo una straordinaria capacità di penetrare nei significati più reconditi della materia e di leggere i rapporti che negli anni, nei secoli, nei millenni, sono intercorsi fra questa e l’uomo.

“Si osservi l’opera –installazione “Reperti “ che dà titolo alla mostra – suggerisce il Prof. Carlo Franza nell’introduzione al catalogo - sembrerebbe una grande tavola su cui vivono un insieme di ciotole slabbrate, anfore, piatti, mattoni, che trasudano di incisioni , segni , una sorta di iconografia rurale, cui si adegua un colore che va dal rosso mattone al rosso pallido e lattiginoso, fino all’affumicato. Ma l’intera opera appare anche un paesaggio antico di manufatti che raccontano il tempo e l’uomo, e soprattutto svelano il destino delle cose costruite, gli scambi, gli scarti, gli sfasamenti, la loro connotazione iniziale che ha perso di primarietà per acquisirne di secondarietà ,e cioè artistica e storica”.

Reperti dunque come un percorso della conoscenza a ritroso nel tempo al quale la Carlini invita il pubblico così come nelle sue due precedenti grandi mostre lo aveva accompagnato alla ricerca ed alla scoperta delle “Tracce e Luoghi” dell’umanità , e lo aveva in certo qual senso fisicamente introdotto ad esplorare le “Stanze”, intese come ambiti in cui l’Uomo aveva costruito la sua più intima essenza. Le mostre della Carlini acquistano pertanto il senso di un dialogo costante e interattivo fra l’artista e il suo pubblico, un percorso, concepito come strumento cognitivo e di arricchimento dei valori più profondi ed interiori dell’animo umano, in cui artista e pubblico, protagonista e spettatore non si pongono mai su piani separati, ma vivono un dialogo costante, alla ricerca delle ragioni più profonde dell’esistenza e di come essa si rapporti con il fascinoso e affabulante mondo della materia.

L’artista – Cenni biografici

Sono la terra, il ferro, il foco i tre elementi base del linguaggio di Maria Cristina Carlini, artista italiana di nascita, ma internazionale di formazione.

Un linguaggio di assoluto rigore che la spinge ad indagare le origini del cosmo e dei più profondi significati dell’umanità per trasferire le sue “scoperte” in opere che assumono il suggestivo significato di moderni monumenti della civiltà.

E’ stata questa aspirazione di ricerca dei significati misteriosi della materia ad avvicinarla nei primi anni 70 alla lavorazione della ceramica a Palo Alto in California. Una scelta non casuale quella di recarsi nei luoghi dove fiorirono antiche civiltà per appassionarsi alla manipolazione della materia e dei rapporti che la legano al mistero del divenire dell’umanità. Materia per arrivare alla forma e non viceversa come è nella scuola di più antica tradizione occidentale.

Forte di questa esperienza rientra in Europa, prima a Bruxelles, poi, nel 1978, in Italia ed apre a Milano uno studio nel quartiere di Brera. Alterna le prime mostre con corsi di perfezionamento presso il Californian College of Arts and Crafts di Oakland – S. Francisco, dove si avvicina alla nuova corrente artistica chiamata “New Ceramics”, ancora sconosciuta in Italia. Proseguono le mostre in tutta Europa, a Parigi nel 1992, a Bruxelles, Milano, Bologna, Reggio Emilia, Laveno Mombello, Angera e Bergamo. Negli anni seguenti, la scultrice lombarda sviluppa la sua ricerca artistica: arricchisce e completa il lavoro sulle terre ad alta cottura con lo studio sul ferro e dà forma alle sculture magico-totemiche. Le sue crezioni richiedono ampi spazi: trasferisce quindi il suo studio nell’antica area industriale di Milano.

A partire dal 1992 le sue installazioni di forte impatto memoriale e concettuale attirano l’attenzione della critica internazionale che la riconosce come una delle espressioni più originali e suggestive del panorama artistico contemporaneo.

Viene invitata a “Decouvertes 92” al Grand Palais di Parigi dalla Christine Colmant Art Gallery di Bruxelles, e nel 1998 al XXV Premio Sulmona. Nel 2003 espone alla Galleria Arte Borgogna presentata in catalogo da Luciano Caramel. Nel 2004 una giuria internazionale le assegna il Premio delle Arti – Premio della Cultura per la scultura. Nel settembre del 2004 si presenta al pubblico della capitale con la mostra “Tracce e Luoghi”, promossa dal Ministero dei Beni Culturali, a gennaio del 2005 è a Palazzo Reale di Torino con “Stanze”, Nel maggio 2005 nell’ambito della XVII edizione del premio delle arti-Premio alla cultura, viene designata “ Artista dell’Anno”. Sempre nel 2005 è presente con sue opere in una mostra dedicata a Walter Valentini. In quella occasione il Comune di Pesaro acquisisce una sua opera per il Museo Civico della città.

Info artista : http://www.mariacristinacarlini.com

Inaugurazione: Sabato 1 ottobre ore 18.30

Villa Pisani – Strà – Venezia
Orari: Martedì- Sabato ore 9.00 - 16.00 – Ingresso libero
Lunedì chiuso

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