Gio' Marconi (vecchia sede)
Milano
via Tadino, 15
02 29404373 FAX 02 29405573
WEB
Maurizio Mochetti
dal 6/10/2005 al 19/11/2005
02 29404373 FAX 02 29405573
WEB
Segnalato da

Carlotta Arlango



approfondimenti

Maurizio Mochetti



 
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6/10/2005

Maurizio Mochetti

Gio' Marconi (vecchia sede), Milano

Installazioni di periodi diversi, ambienti e oggetti caratterizzati dall'uso del laser, nella dimensione tutta mochettiana del movimento-antimovimento, in cui il moto e la stasi coincidono nell'infinita' dello spazio. ''Una cristallizzazione stupefacente che tende a sconfiggere la sedentarieta' dell'arte per renderla continuamente migrante'' scrive Germano Celant delle opere dell'artista. In occasione della mostra e per tutta la sua durata sara' proiettato il filmato documentativo 'Maurizio Mochetti. Bluebird CN7'.


comunicato stampa

La galleria Giò Marconi, in occasione di Start, una tre giorni dell'arte contemporanea ideata e organizzata da 24 gallerie milanesi, inaugura il prossimo 7 ottobre dalle 12 alle 21 una nuova mostra dell'artista Maurizio Mochetti.

La mostra si svilupperà al piano terra della galleria. All'entrata, volgendo lo sguardo verso l'alto, potremo ammirare Baka con punti laser (1976), 2005 [ la data tra parentesi indica la data di progettazione dell'opera, l'altra quella di realizzazione ]. Un aereo è come sospeso in volo; il prolungamento immaginario dell'asse dell'aereo nelle due direzioni opposte è visualizzato da un raggio di luce laser che congiunge idealmente gli ambienti in cui si articolano le altre installazioni presentate dall'artista.
Nell'ala sinistra della galleria troveremo Pinguini (1987), 2005: sette aerei-razzo Bachem Natter BA 349 B-1944 in scala 1:6 sono camuffati in altrettanti modi differenti. Gli aerei sono poggiati sul pavimento dello spazio, in posizione verticale, con il muso rivolto verso l'alto secondo un ordine casuale. L'opera fa parte di una serie di lavori in cui Mochetti ha utilizzato questo aereo come supporto. Gli aerei sono camuffati con il metodo gestaltico. Tale metodo, al contrario del naturalistico, che tende a confondere l'oggetto con l'ambiente, è un sistema che utilizza forme geometriche colorate con contorni netti e che tende a rompere la forma dell'aereo stesso. Il Bachem Natter è stato costruito dalla Luftwaffe alla fine della seconda guerra mondiale e Mochetti, con questa installazione, ipotizza in maniera ironica i possibili sviluppi della scienza gestaltica se la guerra fosse continuata. Al di là dell'aspetto ludico, elemento irrinunciabile dell'opera dell'artista, tale installazione ripropone uno dei temi centrali della problematica mochettiana: la decodificazione dei significati attraverso lo scardinamento delle nostre capacità percettive.
Negli ambienti situati nell'ala opposta della galleria il nostro sguardo verrà ipnoticamente catturato dalle asimmetriche velocità di un punto di luce laser che corre in trasparenza sul bordo esterno di forme installate sulle pareti e realizzate con materiale opalescente, Forme piene e laser (1987), 2005.
Verremo, quindi, risvegliati dallo stato di trance dall'inatteso rumore di un motore elettrico: un aereo Gee Bee R1 Racer del 1932 è vincolato ad un punto fisso tramite dei sottili cavi. Secondo uno schema del tutto casuale, il Gee Bee tenta di decollare ma viene trattenuto dai cavi. La durata di accensione del motore è altrettanto casuale ed imprevedibile, Gee Bee (1983), 2004.
Proseguendo questo insolito viaggio attraverso acustiche atmosfere approderemo, infine, nella dimensione tutta mochettiana del movimento-antimovimento, in cui il moto e la stasi coincidono nell'eterna infinità dello spazio. E' lì che ci imbatteremo in Bluebird CN7 (1996), 2002: un'automobile da record Bluebird, con motore a getto, è posta nello spazio. Il motore è acceso, l'auto è ferma, il paracadute di frenata è aperto. Si tratta del prototipo realizzato dall'artista nel 2002 per lo studio dell'opera presentata in occasione della mostra antologica che si è tenuta presso il Palazzo Ducale di Sassuolo nel 2003 ed attualmente esposta permanentemente presso la Sala Maggiore del Palazzo Ducale stesso.
Il prototipo misura 1,40 m di lunghezza, 2,80 m con il paracadute aperto, mentre l'opera misura 6 m di lunghezza, 12 m con il paracadute aperto. "Una cristallizzazione stupefacente che tende a sconfiggere la sedentarietà dell'arte per renderla continuamente migrante" *.
In occasione della mostra e per tutta la durata della stessa sarà proiettato il filmato Maurizio Mochetti. Bluebird CN7. Il filmato, diretto da Bianca Casadei, documenta la creazione dell'opera che si è protratta dal settembre del 2002 al settembre del 2003 e verrà presentato ufficialmente al Palazzo Ducale di Sassuolo il 23 settembre 2005, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2005.

* G. Celant, "Maurizio Mochetti: freccia, arciere e bersaglio", in Maurizio Mochetti, a cura di G. Celant e F. Trevisani, Skira, Milano, 2003, p. 8.

Ufficio Stampa: Cristina Pariset cristina.pariset@libero.it tel +39 02 4812584 fax +39 02 4812486 Inaugurazione: venerdì 7 ottobre 2005 ore 12-21

In occasione di Start la galleria sarà aperta anche sabato 8 e domenica 9 ottobre dalle ore 12.00 alle 20.00.

Giò Marconi
via Tadino, 15 20124 Milano
Orario di apertura: da martedì a sabato ore 10:30-12:30 e 15:30-19

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