Teatro dell'Arte CRT
Milano
viale Alemagna, 6
02 72434258 FAX 02 863813
WEB
Orpheus Glance
dal 19/12/2000 al 22/12/2000
02 861901
WEB
Segnalato da

CRT




 
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19/12/2000

Orpheus Glance

Teatro dell'Arte CRT, Milano

Dalla dimensione "mitica" di Orpheus Glance Motus passa ad affrontare quella "mistica" nel nuovo spettacolo Visio Gloriosa, attraverso una riflessione che viene filtrata dall'esperienza della visione. Dallo sguardo sfidante di Orfeo che cerca il superamento della morte, ci si rivolge allo sguardo interiore, riflesso, di contemplazione, in una sorta di circolarità dello sguardo.


comunicato stampa

Di Enrico Casagrande e Daniela Nicolo'.
Regia di Enrico Casagrande.
Con Dany Greggio, Enrico Casagrande, Cristina Negrini, Tommaso Maltoni, Mackita.
Modulo abitativo di Francesco Riccioli.

Motus approda al mito di Orfeo che è considerato, fra tutti gli archetipi,quello che più ha ispirato gli artisti di ogni tempo: il cielo, la caduta, l'eccesso, l'ambiguo, sono una serie di immagini che hanno rappresentato uno stimolo alla creazione del gruppo.
Da questa ricerca ha preso forma lo spettacolo: tableaux vivants in cui aleggiano parole prese a prestito da Rilke. Un palcoscenico a visione frontale. Uno spazio preciso e delimitato, come una stanza familiare piena di oggetti "carichi del peso borghese e rassicurante della routine quotidiana". Una casa di suoni e visioni, suggestioni da film e brani di canzoni: Monteverdi, Ingrid Caven, Jean Cocteau, Abel Ferrara.

In questa dimensione spaziale e temporale, atipica rispetto al loro percorso artistico precedente, i Motus danno vita a un viaggio nel mito che è un naufragio dello sguardo all'interno delle sue stesse modalità di visione.

Rifuggendo la narrazione, Orpheus glance si presenta suddiviso in quadri indipendenti, che riprendono, da un lato, i ragazzi terribili di Cocteau e, dall'altro, le suggestioni visive di Abel Ferrara. Alla ricerca di un teatro sempre meno chiuso negli angusti spazi della "teatralità" e sempre più aperto alla dimensione multidisciplinare dell'arte contemporanea.
Attraverso una logica non banalmente realistica e consequenziale, ma onirica e metaforica:
lo sguardo di Orfeo è quello del sogno, gli altri personaggi sono presenze incorporee, fluide, che appaiono e scompaiono.

Orfeo appare infatti nelle vesti di una rockstar, come Nick Cave. In una teca dorata è custodita l'immagine di Euridice; giace distesa, in abito da sposa. Questa immagine del passato (nella fantasia diventa l'icona di una madonna) svanisce alla fine per materializzarsi nella figura di una donna dal vestito attillato, tacchi a spillo e lunghi capelli rossi che tenta un approccio erotico sulle note di Je t'aime moi non plus. Ma l'amore è rimpianto, il passato svanisce nel ricordo, nelle immagini di una lolita intenta a fare bolle di sapone.

Motus è mutamento, flusso, metamorfosi incessante. Ogni rappresentazione teatrale o performance utilizza sogni ed ossessioni che sono connessi ad un particolare momento di vita. Gli studi e gli esperimenti scenici dei Motus si identificano con l'idea del "trascorrere" la vita in balia del mutamento temporale e la sua conseguente caducità. Le installazioni cambiano ogni volta, in rapporto ai luoghi differenti che le ospitano e in rapporto alle differenti percezioni che ogni volta ne ha il pubblico.

Dal 20 al 22 dicembre - ore 20.30

Biglietto £ 15.000

CRT - Teatro dell'Arte - via Ulisse Dini 7 - Milano - Tel. 02 861901

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