Varie sedi
Valle Sabbia (Bs)
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RIfiuto RIusato ad arte
dal 7/10/2005 al 30/10/2005
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Segnalato da

Provincia di Brescia



 
calendario eventi  :: 




7/10/2005

RIfiuto RIusato ad arte

Varie sedi, Valle Sabbia (Bs)

L'era del consumismo ha generato un tipo di societa' che produce enormi quantita' di rifiuti e tende a non riutilizzarli, rischiando di esserne travolta. Gli artisti di questa mostra utilizzano la propria arte come una possibile resistenza al fenomeno, fornendo una prova tangibile di come si possano riciclare i rifiuti, anche ad arte.


comunicato stampa

L'arte del riutilizzo. Rassegna d’arte contemporanea

Quattordici tra i più interessanti artisti del riciclo esporranno contemporaneamente le loro opere in quattro location d’eccezione all’interno della mostra “RIfiuto RIusato ad arte”, che si terrà in Valle Sabbia (Bs) da sabato 8 ottobre 2005 a domenica 30 ottobre 2005.

Arte, riutilizzo, storia: è l’antico e saldo legame tra questi tre elementi, parte integrante della vita dell’uomo, a conferire valore ed unicità alla mostra.

Il riutilizzo, in quanto continuazione della vita nel rispetto della natura, è un istinto atavico dell’essere umano, che, seguendo il suo fiuto, ha sempre tentato di riciclare qualsiasi materiale ed oggetto scartato per trasformarlo in qualcosa di altro, utile alla sopravvivenza.
L’era del consumismo ha però generato un tipo di società inversa, che produce enormi quantità di rifiuti e tende a non riutilizzarli, rischiando di esserne travolta. Da questa situazione di emergenza è nata la necessità dello smaltimento e del ritorno al riutilizzo, che ha interessato da vicino anche molti artisti : “che da oltre un secolo hanno lasciato il chiuso dei propri studi andando a cercare materiali vari da utilizzare per le proprie opere… cercando gli oggetti più consoni ad essere utilizzati nei loro progetti”. (Roberto Peccolo, gallerista ed ideatore della mostra).

Gli artisti di questa mostra, infatti, utilizzano la propria arte come una possibile resistenza al fenomeno, fornendo una prova tangibile di come si possano riciclare i rifiuti, anche ad arte.

Per la location è stata scelta appositamente un’area di archeologia industriale, testimonianza di una realtà passata che risulta essere ancora valida ed utile nel presente, in quanto “Il riutilizzo dello scarto - continua R. Peccolo – può diventare una strada per la conoscenza del territorio, e la riscoperta delle sue qualità; è lo sguardo artistico che ci può indicare queste potenzialità”.

SCHEDE DEGLI ARTISTI

Francesco Bocchini (Cesena 1969)
Vive e lavora a Gambettola.
Bocchini lavora utilizzando lamiere, latte e ferri di recupero, con i quali realizza sculture dipinte che prevedono la possibilità del movimento, innescato dall'osservatore attraverso piccole manovelle inserite nei lavori che egli stesso definisce meccanismi. I suoi oggetti, in un'idea di opera sempre tridimensionale, fondono pittura e scultura ed interagiscono sia con lo spazio fisico che con la percezione degli spettatori, coinvolti così in una sorta di dimensione giocosa.

Corrado Bonomi (Novara 1956)
Vive e lavora a Novara.
Corrado Bonomi, è un giullare del mondo iperconsumista, un jolly e un joker, che gioca con varie tipologie di oggetti: un tubo diventa lo stelo di un fiore, una scatoletta di conserva un mini- acquario, e così via. Bonomi, usando oggetti reali, surreali e iperreali ci suggerisce che l'importante, nell'arte come nella vita, è rimettere ogni cosa non ''al suo posto'', ma sempre e di nuovo in ''gioco''.

Guglielmo Achille Cavellini (Brescia 1914-1990)
G.A. Cavellini, fondatore di una personale tendenza artistica l'autostoricizzazione, fu dedito inizialmente al collezionismo di arte astratta italiana e europea. Dal 1960 incentrò la sua ricerca sull'uso di materiali diversi e sulla reinterpretazione dei lavori dei maggiori artisti contemporanei.
Recuperò dall'uso quotidiano oggetti, soprattutto giocattoli, soldatini, lamette da barba, ecc. che, uniti a materiali di discarica formavano una sorta di teatrino carico di memoria e di denuncia sociale.

Sergio Dangelo (Milano 1932)
Vive e lavora a Milano.
Gli oggetti di Sergio Dangelo, battezzati hand-modes da Marcel Duschamp nel 1960, sono delicate creature che anziché essere sculture, paiono semplicemente come l'espressione di un insaziabile desiderio di fare. Sono oggetti curiosi, colorati, inquieti e felici.
Intrattengono chi li osserva raccontando avventure palesemente velate, diverse per ciascuna persona, e diverse per la stessa persona in momenti differenti della sua vita.

Raffaella Formenti (Brescia 1955)
Vive e lavora a Brescia.
Raffaella Formenti riesce a restituirci un nuovo sguardo sull'universo, sovraffollato di ''segni'' di scarto, che abitiamo. Manipola pile di cascami cartacei, provenienti da materiali utilizzabili per l’imballaggio e per la comunicazione pubblicitaria, con un occhio indagatore anche sulla realtà del web. Per questo titola ironicamente le sue installazioni tridimensionali ''motori di ricerca'': segnale chiaro che la spazzatura è ormai tanto reale quanto virtuale. Le sue concrezioni, nate dal minuzioso assemblaggio di elementi e cromie bidimensionali, riescono a fornirci una prospettiva inedita su cose di cui altrimenti, come afferma la stessa artista, ''ci limitiamo a subire passivamente il predominio''.

Albano Morandi (Salò Brescia 1958)
Vive e lavora a Raffa del Garda (Brescia).
Raccogliere, differenziare, recuperare sono i metodi di lavori di Albano Morandi: per salvarsi dal caos, la sua ricetta è quella di attutire il suono del mondo, ridurne il volume, circoscrivere un frammento che, per quanto umile, può così ambire a un'attesa dignità, e trovare un valore che nemmeno da intero possedeva. Più che un differenziatore, Morandi è un abile riciclatore; lui è un po’ come quei maniaci del recupero dell'immondizia high trash, che in posti come Manhattan, (dove la spazzatura può celare anche sorprendenti tesori) è stata ribattezzata Mungo.

Paola Risoli (Milano 1969)
Vive e lavora a Ivrea (Torino).
Il lavoro di Paola Risoli si divide in due: da un lato ci sono i suoi paesaggi silenziosi, privati, quasi dei fotogrammi di film muto, degli esterni senza interni; dall'altro dei piccoli set cinematografici, delle piccole scenografie, dei ripieni senza involucro, degli interni senza esterni; è per questo che per realizzarli utilizza materiali da imballaggio, come il cartone -'' che cos'è infatti un teatro se non una scatola?'' si domanda la Risoli.

Germano Sartelli (Imola 1925)
Vive e lavora a Imola.
L'artista presente fin dal 1958 nell'ambiente artistico ha iniziato la sua ricerca creando figure esili e tridimensionali; ma nel giro di pochi anni il suo interesse si è spostato dalla figurazione, scegliendo di assemblare materiali poveri e inconsueti: mozziconi di sigarette, ritagli di carta, ragnatele, e altri oggetti. Negli anni ottanta prosegue recuperando il colore e la tecnica del collage inserendo nei dipinti frammenti e strisce di quotidiani.
''cose…materiali… scritture, che pur rimanendo le stesse, si trasformano sotto le mani e si dispongono con imprevedibile evidenza moltiplicando i punti di vista e gli angoli del pensiero''.

Tyrome Tripoli è di origini siciliane.
Vive e lavora a Brooklin, N.Y.
E cresciuto in una piccola località balneare della California.
Tyrome Tripoli gioca alternativamente la carta dello spaesamento e della comicità e, come afferma lui stesso, ''usando oggetti comuni nei miei assemblaggi, riesco a sfogare il mio contorto senso dell'umor''. L'umorismo è infatti il collante con cui aggancia l'una all'altra realtà incomparabilmente estranee - oppure tramite cui combina elementi ripetibili del quotidiano, dal floppy disk ai pezzi degli scacchi, che inaspettatamente acquistano nuovi sensi e danno vita a forme nuove.

Enrico Cattaneo (Milano 1933)
Vive e lavora a Milano
Si occupa di fotografia amatoriale dal 1955, e passa al professionismo nel 1963.
Dopo le prime deludenti esperienze come fotoreporter decide di dedicarsi quasi esclusivamente alla riproduzione di opere d’arte, lavorando per pittori, scultori, galleristi ed editori d’arte contemporanea.

Luigi Ghirri (Scandiano R.E. 1943- Roncocesi R.E. 1992)
Ghirri è stato uno dei più influenti fotografi europei che ha vivacizzato l’atmosfera della fotografia italiana dalla metà degli anni settanta in poi.
Il suo lavoro è suddiviso in aree tematiche fin dall’inizio della carriera, e le immagini risultano multiple, ibride quasi una somma di sguardi; le pitture e i frammenti di vita fotografati appaiono come inganni della percezione in quanto l’immagine si riflette e prende vita oltre la sua naturale fissità.
Per la creazione delle sue opere complesse, come conferma Paola Ghirri, egli “cercava, si orientava, annusava, scovava le cose…., era impressionante come trovava le cose fiutando l’aria…”.

Nino Migliori (Bologna 1926)
Vive e lavora a Bologna
Gli inizi della carriera di Migliori sono segnati, da un lato, dalla tradizione del fotogiornalismo impegnato, dall’altro dalla cultura d’immagine dell’informale. Nel corso degli anni il significato di queste due diverse tendenze si è esplicato nelle sue fotografie d’arte: non dipinti e quadri informali, in cui ci si serve di sviluppo e fissaggio invece che di colore, ma fotografie in senso pieno, che mostrano le basi materiali del loro farsi, ricche di valenze concettuali e di ricerca estetica estrema.

Arrigo Orsi (Virgilio, Mn 1897- Milano 1987)

Ugo Zovetti (Curzola - Yugoslavia 1916)
Vive e lavora a Milano.
Zovetti ha iniziato a fotografare nel 1953, e dal 1958 è membro FIAP (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
Tra i fotografi italiani è il più impegnato nella ricerca realistica: ricerca i suoi soggetti nella periferia tra i residui di materiali industriali (plastica, ferro, ecc.), spinto dalla curiosità, dall’evasione dal convenzionale, da una diversa misura del reale e da una riconsiderazione delle cose.

Artisti e luoghi espositivi:
Corrado Bonomi, Odolo – Vecchia Fucina “Oliva”
Guglielmo Achille Cavellini, Sergio Dangelo, Germano Sartelli, Vobarno - Nuova Biblioteca nelle aree dismesse ex Falck
Enrico Cattaneo, Luigi Ghirri, Nino Migliori, Arrigo Orsi, Ugo Zovetti, Gavardo – Vecchio Mulino
Francesco Bocchini, Corrado Bonomi, Raffaella Formenti, Albano Morandi, Paola Risoli, Tyrome Tripoli, Roè Volciano – Area Imprinting ex cotonificio De Angeli

L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 8 ottobre, e sarà itinerante nelle diverse sedi espositive nei seguenti orari: ore 12.00 Odolo, ore 14.00 Vobarno, ore 16.00 Gavardo, ore 18.00 Roè Volciano.

In ogni sede saranno allestiti buffet di alto livello gastronomico, a cura dell’Istituto alberghiero di Idro “G. Perlasca”.

Gli orari di apertura al pubblico:
dal martedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00
sabato e festivi dalle ore 10.00 alle ore 12.00, e dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
Visite guidate su prenotazione per gruppi ed istituti scolastici

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