Unione Culturale Franco Antonicelli
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Voi siete qui
dal 13/10/2005 al 21/10/2005
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Segnalato da

Lisa Parola




 
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13/10/2005

Voi siete qui

Unione Culturale Franco Antonicelli, Torino

Il ciclo (a cura di a.titolo) apre con il progetto Senigallia Dream: titolo della mostra tratta dalla prima edizione di Factory, format TV ideato da LuigiMaria Perotti a cura di Bartolomeo Pietromarchi. 5 artisti -Elisabetta Benassi, Norma Jeane, Dragana Parlac, Jorge Peris, Enzo Umbaca- sono intervenuti in diversi luoghi della citta'. In mostra i video realizzati dagli artisti e uno showreel della trasmissione televisiva.


comunicato stampa

sezione: arte contemporanea - ciclo Voi siete qui / Senigallia a cura di a.titolo

Progetto: Factory/Senigallia Dream, a cura di Bartolomeo Pietromarchi

Artisti: Elisabetta Benassi, Norma Jeane, Dragana Parlac, Jorge Peris, Enzo Umbaca

Voi siete qui è un osservatorio su esperienze e modelli innovativi di interazione fra territorio e creazione artistica, in ambito nazionale ed europeo.

All'Unione culturale il ciclo Voi siete qui apre con Factory / Senigallia Dream un progetto inedito che vede per la prima volta la TV committente e produttrice di arte contemporanea.

Factory/Senigallia Dream

Senigallia Dream è il titolo della mostra tratta dalla prima edizione di Factory, format TV ideato da Luigi Maria Perotti con la consulenza artistica di Bartolomeo Pietromarchi, direttore artistico della Fondazione Adriano Olivetti di Roma. Il format è prodotto dalla Stamen Film&NewMedia e da Cult Network (SKY - canale 142). A partire dal contesto urbano di Senigallia, cinque artisti (Elisabetta Benassi, Norma Jeane, Dragana Parlac, Jorge Peris, Enzo Umbaca) sono stati invitati a intervenire in luoghi specifici della città quali il porto, la zona industriale, il mare, i mezzi di trasporto. La telecamera li ha seguiti durante la realizzazione dei progetti, dalla fase d'ideazione al rapporto con la città, la sua memoria, i suoi abitanti. Il risultato finale è un percorso visivo nello spazio urbano attraverso le opere e i luoghi scelti dagli artisti, in cui il mezzo televisivo si fa al tempo stesso strumento di documentazione del processo creativo ed elemento che ne condiziona forma e contenuto. Un'esperienza inedita, che pone gli artisti al centro di una riflessione sulle relazioni tra linguaggio dell'arte, linguaggio mediatico-televisivo e contesto urbano. La mostra è stata realizzata con il contributo della Stamen Film&NewMedia.

In mostra le opere video realizzate dai cinque artisti e uno showreel della trasmissione televisiva.

Le opere

Dragana Parlac - Senza titolo, 2004-2005, video, 11'58''
L'opera di Dragana Parlac prende le mosse da una riflessione sullo spazio interno, intimo e invisibile, fisico e virtuale. Attraverso lo strumento della radiografia l'artista indaga lo spazio interno di una serie di pesci in cui ha inserito degli oggetti di uso comune, della nostra vita quotidiana, quegli oggetti anonimi che spesso sfuggono alla nostra attenzione e che sono perciò presenti ma invisibili. Il pesce è l'animale muto, misterioso e inafferrabile, che, nell'opera di Parlac, racchiude dentro di sé piccoli elementi del nostro spazio più intimo. È la memoria di un racconto legato all'universo infantile; lo spazio mediatico, la scatola televisiva è trasformata in una sorta di lanterna magica, di immagini che si susseguono accompagnate da una musica che ne sottolinea e ci accompagna in un lento ma costante abbandono ipnotico.

Enzo Umbaca - Senigallia Remix, 2004-2005, video, 27'
L'opera di Umbaca ha inteso recuperare un immagine e un immaginario collettivo di una città, Senigallia, attraverso lo sguardo di coloro che la vivono o l'hanno vissuta, la memoria personale e i frammenti di visioni. Il processo è iniziato da una richiesta sui mezzi mediatici, annunci radiofonici, sui giornali e i portali locali, locandine e passaparola per una raccolta di footage di qualsiasi genere che avesse come oggetto la rappresentazione della propria città. Il risultato è un remix, una postproduzione di tutti i materiali raccolti, montati seguendo il filo di uno sguardo emotivo e personale che restituisce una visione della città lontano dagli stereotipi massmediatici. L'opera ha poi trovato il suo ulteriore momento nella proiezione clandestina che l'artista ha realizzato in un cinema abbandonato degli anni trenta di Senigallia.

Norma Jeane - Potlatch 11.1, 2004-2005, video, 63'57''
L'opera di Norma Jeane si muove su due registri paralleli e complementari che riflettono sul linguaggio mediatico e l'identità dell'artista. Norma Jeane ha utilizzato un videofonino inserito in un contenitore galleggiante e lo ha abbandonato alla deriva, in mare, con una videochiamata attiva sino a quando il segnale e la batteria hanno smesso di trasmettere e funzionare. La comunicazione è stata così privata della sua funzione essenziale, l'occhio tecnologico naufraga senza meta e si perde, lentamente, lo spettatore, attraverso un processo empatico e di immedesimazione, ne percepisce tutta l'angoscia e il senso di smarrimento, in un costante sforzo di percepire un punto di riferimento attraverso il quale ricomporre il senso e l'immagine. Questo naufragio dello sguardo e della percezione recupera la profondità di uno spazio immaginario che mette in questione la bidimensionalità fisica e semantica dell'immagine mediatica.

Elisabetta Benassi - Mare contro mare, 2004-2005, video, 8'19''
Lungo il percorso che segna il passato recente nel tessuto urbano di Senigallia, i luoghi del lavoro ormai deserti e abbandonati come i cantieri navali, i fantasmi di barche mai finite, in attesa, rimaste sospese come frasi interrotte, gli scheletri di immense industrie come spettri inquietanti e ingombranti, Betta Benassi ha ricostruito un percorso immaginario con coloro che in quei luoghi hanno vissuto e vi hanno lavorato per una vita. L'opera rappresenta una partenza verso una destinazione ignota, immaginaria, l'atto della partenza come pratica liberatoria dalle rovine di un passato che lentamente scompare nel degrado e nell'abbandono, una partenza che ripropone il tema del futuro, dell'incertezza e dell'ignoto recuperando l'epica di una storia quotidiana vissuta, di una memoria collettiva sul limite estremo della sua scomparsa.

Jorge Peris - Oriens, 2004-2005, video, 10'58''
Jorge Peris ha scelto di affrontare una icona della città, la rotonda a mare, che incarna uno degli stereotipi di Senigallia nell'immaginario collettivo come stazione balneare estiva. Oggi questa icona è in fase di ristrutturazione, una sorta di cantiere perenne (i lavori durano da dieci anni), senza sapere quale sarà la sua destinazione e quando finiranno i lavori. Una situazione di sospensione, così come la sua condizione di isolamento in mezzo all'acqua, isola senza tempo, cantiere come promessa di un futuro incerto. Jorge Peris ha raccolto queste suggestioni e ha deciso di impersonificare questa situazione vivendone la stessa condizione: per tre giorni si è ancorato con una piccola barchetta a largo della rotonda in corrispondenza ad essa filmandola ininterrottamente. L'ondeggiamento e l'instabilità, le condizioni avverse di tempo e di luce, trasmettono una perdita di orientamento e una dissoluzione dell'immagine che attraverso una esperienza fisica estrema scompongono nella sua essenza lo statuto dell'icona e quello dell'immagine mediatica.

Immagine: Luigi Maria Perotti, regista ed ideatore del Format televisivo

Per l'allestimento delle postazioni video sono state usate le sedute della serie Cartona, progettata e realizzata da Marco Torchio (www.lesediedeltorchio.it).

Ufficio stampa: Alessandro Gaido, cell. 347.241.43.17

Inaugurazione e presentazione del progetto: venerdì 14 ottobre 2005, ore 21

Unione culturale Franco Antonicelli
Palazzo Carignano, via Cesare Battisti 4 b, Torino
orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 19
ingresso libero

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