Isola di San Servolo
Venezia
041 2446979 FAX 041 2446930
WEB
La Cheba dei Mati
dal 13/10/2005 al 4/12/2005
041 2765001 FAX 041 2765402
WEB
Segnalato da

Irene Calderoni




 
calendario eventi  :: 




13/10/2005

La Cheba dei Mati

Isola di San Servolo, Venezia

Un'isola della laguna un tempo manicomio provinciale e oggi centro culturale e di studi avanzati e' la sede di artLAB. Un gruppo di artisti ha vissuto e lavorato qui in agosto producendo un'opera ispirata al tema della follia. Oggi in mostra lavori di Adalberto Abbate, Rebecca Agnes, Kristine Alksne, Alessandra Cassinelli, Giovanni De Lazzari, Lucy Harrison, Rory Macbeth e Andrea Penzo.


comunicato stampa

Mostra della prima edizione di artLAB, residenze artistiche a San Servolo

a cura di Irene Calderoni

Un’incantevole isola della laguna veneziana, un tempo manicomio provinciale e oggi centro culturale e di studi avanzati, è la sede di artLAB, prima residenza artistica a Venezia. Un gruppo di artisti è stato invitato nel mese di agosto a vivere e lavorare in isola, per produrre un’opera ispirata al tema della follia. Il 14 ottobre 2005 alle ore 17.30 sarà inaugurata nell’isola di San Servolo LA CHEBA DEI MATI, esposizione dei progetti artistici realizzati durante la residenza, a cura di Irene Calderoni.

Gli artisti partecipanti sono Adalberto Abbate, Rebecca Agnes, Kristine Alksne, Alessandra Cassinelli, Giovanni De Lazzari, Lucy Harrison, Rory Macbeth e Andrea Penzo.

L’iniziativa è promossa dalla Provincia di Venezia e da San Servolo Servizi in collaborazione con le istituzioni culturali cittadine, Fondazione Querini Stampalia, Fondazione Bevilacqua La Masa – Comune di Venezia, Scuola del Vetro Abate Zanetti. ArtLAB ringrazia inoltre la Fondazione Biennale di Venezia, la Fondazione IRSESC e il Centro Europeo per i Mestieri. Obiettivo del programma residenziale, che si ripeterà con cadenza annuale, è quello di dare vita a una piattaforma per la creazione contemporanea, offrendo agli artisti e alla città di Venezia nuove opportunità non solo di esposizione ma anche di produzione artistica e culturale.

“L’isola di San Servolo - sostiene Luigino Busatto, Presidente di San Servolo Servizi – da luogo di sofferenza e isolamento diventa uno spazio di creazione giovanile e internazionale, un luogo del dialogo e della comunicazione. L’isola si apre alla città in modo originale - in controtendenza all’uso di Venezia come solo vetrina per l’arte - in sintonia e accordo con le principali istituzioni culturali del territorio”

Durante la residenza gli artisti si sono confrontati con la complessità di memorie e immagini dell’isola, una storia che ha per protagonisti il disagio mentale e i diversi sistemi con cui, nel tempo, la società si è relazionata ad esso. Scegliere la follia come filo conduttore della residenza, come tema degli interventi artistici ma anche degli approfondimenti teorici, tramite conferenze con ospiti e discussioni all’interno del gruppo, è espressione della volontà di recuperare la memoria di questo luogo, di farla parlare nei modi imprevisti che la sensibilità artistica e i linguaggi multiformi dell’arte contemporanea possono offrire.

Con una pluralità di mezzi espressivi, dalla fotografia al video, dal disegno all’installazione, gli artisti hanno risposto alle suggestioni che l’esperienza del luogo e della residenza hanno suscitato in loro. Alcune opere hanno preso spunto dai materiali custoditi nell’archivio del manicomio, fotografie e antiche cartelle cliniche dei pazienti, ma anche strumenti di terapia e contenzione, documenti di un passato prossimo e difficile. Per altri artisti la riflessione si è orientata al presente e all’esterno, alla ricerca dei segni e dei sensi di un malessere che ha abbandonato l’isola, non più rinchiuso e istituzionalizzato, ma non meno problematico e rimosso dalla coscienza collettiva.

Pur con un tono mai grave, talvolta umoristico o surreale, le opere hanno significativamente evitato i cliché sulla follia, per indagare il tema con serietà e insieme delicatezza. Il titolo dell’esposizione, La cheba dei mati, la gabbia di matti, vuole esprimere con un poco di ironia questo aspetto, risultato in primo luogo di un percorso che ha avuto come peculiarità la dimensione critica, di partecipazione e scambio collettivo che costituiscono gli aspetti più forti e interessanti dell’esperienza residenziale e che si collegano alle finalità che oggi l’isola di San Servolo ha e che - grazie soprattutto all’intenso lavoro della Venice International University che ha sede in isola - sta esplorando con sempre più successo (ogni anno risiedono in isola oltre 35.000 studenti provenienti da tutto il mondo).

Inaugurazione: venerdì 14 ottobre 2005, ore 17.30

Isola di San Servolo – Venezia
Aperto tutti i giorni ore 10 >18

IN ARCHIVIO [34]
Padiglione della Repubblica di Cuba
dal 7/5/2015 al 21/11/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede