Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini
Roma
via delle Quattro Fontane, 13
06 4824184, 06 4814591 FAX 06 4880560
WEB
Il Colore della musica
dal 13/12/2000 al 28/2/2001
06 4814591

Segnalato da

Barbara Gambaccini




 
calendario eventi  :: 




13/12/2000

Il Colore della musica

Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma

La Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma, il Santa Maria della Scala e il Comune di Siena, propone nella doppia sede di Palazzo Barberini a Roma e Santa Maria della Scala a Siena un itinerario che ripercorre l'evolversi della rappresentazione della musica nella pittura a cavallo tra la fine del XVI e i primi decenni del XVII secolo.


comunicato stampa

Dipinti, strumenti e concerti tra Cinquecento e Seicento.

La Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma, il Santa Maria della Scala e il Comune di Siena, propone nella doppia sede di Palazzo Barberini a Roma e Santa Maria della Scala a Siena un itinerario che ripercorre l'evolversi della rappresentazione della musica nella pittura a cavallo tra la fine del XVI e i primi decenni del XVII secolo.

Questi anni costituiscono uno dei momenti chiave non solo per la storia dell'arte, ma anche per la storia della musica: si passa dalla sporadica presenza di strumenti musicali nei cori angelici, a una vera e propria apoteosi di dipinti che hanno come protagonista principale, spesso anche unico e assoluto, la rappresentazione della musica.

Perno della mostra, realizzata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e con il Patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, il nucleo di dipinti dedicati all'immagine e al mito di Santa Cecilia, divenuta progressivamente la santa protettrice dell'arte musicale. L'esposizione, sponsorizzata da Raymond Weil e Club Repubblica, si snoda attraverso un percorso accurato.

Un primo nucleo di dipinti è dedicato ai più significativi precedenti cinquecenteschi rintracciabili soprattutto nella cultura veneta, lombarda ed emiliana. Da segnalare in questo primo gruppo i Concerti di area tizianesca; i Suonatori di liuto, importanti modelli per lo stesso Caravaggio e testimonianza dell'affermarsi prepotente di un nuovo strumento protagonista sulla scena musicale; la rappresentazione di situazioni idilliche - amorose o di quelle apertamente sensuali di Tiziano, un tema poi amplificato e arricchito di altri significati.

Segue un ristretto gruppo di opere di transizione, che prende in esame i pittori e le opere protagonisti del passaggio cruciale tra il '500 e il '600.
Tra questi un ruolo di primo piano fu certamente svolto dal giovane Caravaggio, autore, nel corso dell'ultimo decennio del Cinquecento, dei primi "nuovi" quadri musicali. La mostra prevede anche l'esposizione di alcuni dipinti che riflettono la contemporanea produzione della cultura classicista bolognese all'interno della quale, seppure in maniera minore rispetto a Caravaggio, cominciano a manifestarsi i primi sintomi di cambiamento. Significativa a questo proposito la produzione di Bartolomeo Passarotti.

Il nucleo più importante della mostra è dedicato al nuovo secolo e alla diffusione, la fortuna e gli sviluppi che ebbero nella prima metà del '600 i nuovi modelli caravaggeschi.
Per rendere più esplicito e analizzare chiaramente il fenomeno, ogni nuovo tema è stato illustrato da un gruppo più o meno numeroso di esempi pittorici. Prima di tutto i tre temi principali (l'amor vincitore, il suonatore di liuto e il concerto), derivanti direttamente dai prototipi caravaggeschi, sono stati successivamente rielaborati dai suoi seguaci, tra i quali Manetti, Petrazzi, Riminaldi, Strozzi ed alcuni fiamminghi. Si tratta di quadri di eccezionale qualità stilistica e di grande interesse, che consentono di capire l'impatto di questi temi sulla cultura contemporanea.

Un altro gruppo di dipinti riunisce i più significativi esempi dell'evoluzione dei primi motivi musicali caravaggeschi e la loro contaminatio con altri elementi. Un insieme di allegorie, simboli, allusioni, alcuni dei quali tratti dal repertorio dello stesso Caravaggio: La buona ventura, Il gioco, Le scene di taverna.
Un aspetto molto particolare dell'evoluzione delle tematiche musicali è quello della sensualità e dell'erotismo, già presente in embrione anche nella pittura veneta cinquecentesca e documentato da un ristretto ma significativo gruppo di dipinti.

Da sottolineare il fatto che autori di questi quadri non sono pittori italiani, ma fiamminghi e olandesi, presenti a Roma nel secondo decennio. Tra questi J. Baeck con Festa musicale e Hendrich Ter Bruggen con Concerto. Dopo il ritorno in patria, a partire dalla fine degli anni Venti, questi artisti iniziano a sviluppare un'attenzione particolare per il tema della seduzione associato a quello musicale.

L'ultimo, nutrito gruppo di opere in mostra si ricollega direttamente ai temi tradizionali dell'iconografia musicale e in particolare a quella ceciliana. Si è voluto infatti ripercorrere antecedenti e paralleli di tale simbologia, attraverso una breve panoramica di dipinti dedicati ai personaggi che tradizionalmente rappresentano l'arte musicale o vi alludono: Santa Cecilia, David, Apollo, gli angeli musicanti. Di particolare interesse, in quest'ambito, le straordinarie portelle d'organo dipinte da Gerolamo Bedoli, che affiancano ai personaggi più ricorrenti figure quali Maria di Aronne e Hubart, il cui accostamento all'arte musicale risale al Medioevo.

Come l'evoluzione dell'arte figurativa e pittorica, anche quella musicale si snoda secondo un percorso per molti versi analogo, il cui perno è individuabile nell'arte di Claudio Monteverdi.
Nella mostra saranno esposti alcuni strumenti antichi di grande pregio, provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale di strumenti musicali e del Museo strumentale dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, a testimonianza del fiorire, con il nuovo secolo, del lussureggiante strumentario barocco. Nella sede di Siena saranno invece esposti strumenti provenienti dalle collezione dell'Accademia Musicale Chigiana.

Sono inoltre previste esecuzioni musicali dal vivo, che vedranno protagonisti giovani musicisti del Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma e a Siena giovani musicisti toscani, accanto a interpreti esperti nel repertorio rinascimentale e barocco.
Un sistema audio realizzato in collaborazione con la RAI permetterà ai visitatori, forniti di cuffie all'ingresso della mostra, di ascoltare musiche del periodo preso in esame, individuate per il particolare riferimento ad alcuni degli strumenti o delle tematiche iconografiche presenti nei dipinti.

Il catalogo della mostra, pubblicato da Skira Editore, contiene oltre ai testi di Claudio Strinati, Rossella Vodret e Annalisa Bini, curatori della mostra, saggi di Omar Calabrese, Augusto Gentili, Giorgio Adamo, Rodolfo Baroncini, Renato Meucci, Silvia Danesi Squarzina, Stefania Maciocie e Rudolf Preimsberger.

Galleria Nazionale d'Arte Antica - Palazzo Barberini, 14 - Roma - Tel. 06 4814591

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