Prometeogallery
Milano
via G. Ventura, 3
02 26924450 FAX 02 26924450
WEB
Regina Jose' Galindo
dal 7/11/2005 al 8/1/2006
348 7394163

Segnalato da

Ida Pisani




 
calendario eventi  :: 




7/11/2005

Regina Jose' Galindo

Prometeogallery, Milano

Apre il nuovo spazio per l'arte contemporanea che intende promuovere le pratiche artistiche di aree in emersione e dare voce alle culture delle geografie minori, continuando il progetto di ricerca sul continente latino americano e sull'Est europeo che Ida Pisani con l'Associazione Prometeo di Lucca porta avanti ormai da anni. La guatemalteca, Leone d'oro come giovane artista alla Biennale di Venezia 05, apre la stagione con un'azione di forte impatto emotivo. A cura di Marco Scotini.


comunicato stampa

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A cura di Marco Scotini

Martedì 8 novembre si inaugura il nuovo spazio milanese Prometeogallery di Ida Pisani, che va ad aggiungersi alla sede ormai nota di Lucca presso la chiesa di S. Matteo. Ad aprire la stagione sarà la prima personale italiana dell'artista guatemalteca Regina José Galindo, con una azione di forte impatto emotivo appositamente concepita per questa occasione.

Leone d'oro come giovane artista all'ultima edizione della Biennale di Venezia, in cui figurava nella sezione "Sempre un po' più lontano", diretta da Rosa Martínez, Regina José Galindo è anche reduce da PragueBiennale 2 e dalla Biennale di Tirana. L'artista fa comunque la sua prima apparizione internazionale nel 2001 alla Biennale di Venezia curata da Harald Szeemann.

La sua azione "Quien puede borrar las huellas" (Chi può cancellare le tracce) è diventata immediatamente nota presso un vasto pubblico quale segno di resistenza individuale e ritratto collettivo di una diffidente società civile. Qui una giovane donna vestita di nero che attraversa Ciudad de Guatemala - dalla Corte Costituzionale al Palazzo Nazionale - con i piedi ricoperti di sangue, compie un silenzioso e duro atto di denuncia contro la possibile elezione a presidente dell'ex-dittatore Rios Montt. Ma fin dalla sua prima azione nel 1999 Galindo coniugava lo spazio del proprio corpo con quello sociale, quando - inascoltata - recitava sue poesie appesa a dieci metri di altezza sopra una piazza urbana di Ciudad de Guatemala.

Vera e propria esponente di un'arte "della ripetizione", in senso deleuzeano, Regina José Galindo ritorna nei luoghi che hanno visto il pubblico testimone del dramma della storia e, attraverso il suo corpo, "ripete" azioni. La ripetizione non coincide mai con il ritorno dell'identico ma restituisce la possibilità a ciò che è stato: non restituisce il passato come tale ma lo rende ancora possibile. Per questo non la rappresentazione ma una sorta di teatro della ripetizione è al centro dei rituali che Galindo mette in scena: cerimonie singolari, azioni immediate, recitate, messe in atto hic et nunc, ripetute in un movimento reale.

Da qui il carattere intrinsecamente politico del suo lavoro: non solo la presentazione di un discorso di genere o un'operazione di denuncia. Senza concepire la "ripetizione" non sono completamente spiegabili opere come quella presentata all'ultima biennale veneziana "( ) golpes" in cui l'artista colpisce il proprio corpo un numero equivalente di volte quante sono le donne guatemalteche ammazzate nell'ultimo anno. Oppure non si interpretano nel loro giusto valore azioni estreme come "Imenoplastia", dove l'artista mette in gioco il proprio corpo. Da qui deriva però anche il carattere poetico di tutte le sue opere che lei stessa chiama "atti di psicomagia", sottolineandone il carattere di sofferenza e la forte carica emotiva.

Con la prima mostra personale in Italia dell'artista guatemalteca Regina José Galindo il nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea a Milano, va ad accrescere il ricco panorama espositivo pubblico e privato della città.

Ma la specificità che prometeogallery intende rivestire entro il contesto milanese ed italiano è quella di promuovere la conoscenza delle pratiche artistiche di aree in emersione e di dare voce alle culture delle geografie minori, continuando quel progetto di ricerca sul continente latino americano e sull'Est europeo che Ida Pisani con l'Associazione Prometeo per l'arte contemporanea porta avanti ormai da anni.

L'ampio spazio di Via Ventura 3 di prometeogallery va così ad aggiungersi allo spazio della chiesa medievale di San Matteo di Lucca, sede dell'Associazione Prometeo dove nei suoi quattro anni di attività, a partire dal 2002, sono state presentate personali di artisti di fama internazionale come Anibal López, Carlos Amorales e Julian Lede (Nuevos Ricos), Santiago Sierra, Pawel Althamer, Adrian Paci, Radek Community, Gianni Motti, Marcella Vanzo, Sukran Moral, Frédéric Moser & Philippe Schwinger, nate anche dalla collaborazione con gallerie italiane e internazionali.

L'Associazione Prometeo ha promosso inoltre esposizioni collettive di grande importanza come "Mexico Attacks!" del 2003, curata da Teresa Macrì e "Produciendo Realidad" del 2004, curata da Marco Scotini e che ha presentato trenta artisti provenienti da diciassette paesi latino americani. Numerosi sono anche i rapporti che hanno visto la collaborazione dell'Associazione con istituzioni nazionali ed internazionali quali Praguebiennale, il Museo MADC di San José in Costa Rica, la Fondazione Adriano Olivetti di Roma, con la personale di Anibal López, la Galleria Civica di Trento e il MNAC di Bucarest, con due diverse personali di Santiago Sierra.

Accanto allo spazio non profit quale quello dell'Associazione lucchese, prometeogallery si propone ora come spazio commerciale.
Se il nuovo spazio milanese sarà dedicato alla programmazione di mostre personali, nella sede di Lucca invece continueranno ad essere presentate ampie collettive dedicate all'arte in Nicaragua, all'arte in Cile oppure ad aree tematiche e pratiche artistiche oggi fondamentali come quelle dei gruppi "callejeros".

La stagione espositiva di prometeogallery dopo la personale di Regina Josè Galindo intende proseguire la propria attività 2005-2006 con Ronald Moran, David Ter-Oganian, José Davila, Santiago Sierra, Gülsün Karamustafa, Erick Beltràn, Javier Tellez, Anibal López, Maxim Karakulov.

Immagine: Regina José Galindo, El peso de la sangre, Performance 2002

Opening: martedì 8 Novembre, ore 19.00

Prometeogallery di Ida Pisani
Via G. Ventura, 3 - Lambrate, Milano

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REGINA JOSÉ GALINDO
Curated by Marco Scotini

Tuesday 8 November sees the opening of the new Milanese space, Ida Pisani's Prometeogallery, which is now added to her well-known premises in the Church of San Matteo in Lucca. Opening the season will be Guatemalan artist Regina José Galindo's first one-woman show in Italy with a performance of powerful emotional impact conceived specially for this occasion.

Awarded the Golden Lion for young artist at the most recent Venice Biennale where she appeared in the Always a Little Further section directed by Rosa Martínez, Regina José Galindo is also just back from the Prague Biennale 2 and the Tirana Biennale. Her first international appearance, however, was in the 2001 Venice Biennale curated by Harald Szeemann.

Her performance ¿Quien puede borrar las huellas? (Who can remove the traces?) immediately became known to a wide public as a gesture of personal resistance and a collective portrait of a suspect society. Here a young woman dressed in black crosses Guatemala City – from the Constitutional Court to the National Palace – with her feet covered in blood, carrying out a silent, stubborn act of protest against the possible election of ex-dictator Rios Montt as president. In her first performance in 1999, however, Galindo was already combining her own body space with social space, when – unheard – she recited her poetry suspended ten metres above a public square in Guatemala City.

A genuine exponent of the art of "repetition" in Deleuze terms, Regina José Galindo returns to places where the public has witnessed the drama of history and "repeats" actions with her body. This repetition is never the same as a return to the identical but restores possibility to what has been: it does not restore the past as such but makes it still possible. It is not representation, therefore, but a kind of theatre of repetition that is at the heart of the rituals that Galindo presents, her strange ceremonies, direct performances and recitations, realised in the here and now and repeated in real movement.

Herein lies the intrinsically political nature of her work. It is not simply the presentation of a general statement or act of protest. Works such as "( ) golpes", presented at the last Venice Biennale in which the artist strikes her body once for each Guatemalan woman murdered in the previous year, cannot be totally explained without the concept of "repetition". Without it, we cannot properly interpret extreme performances such as Hymenoplasty in which the artist puts her body in danger. The poetic nature of all her works, however, also derives from this. She herself calls them "acts of psychomagic", emphasising the element of suffering in them and their strong emotional charge.


Ida Pisani's
prometeogallery

On Tuesday 8 November, Guatemalan artist Regina José Galindo's first one-woman show in Italy will inaugurate a new contemporary art space in Milan which will increase the wide range of private and public exhibitions in the city.

The specific objective that the prometeogallery intends to fulfil, however, within the context of Milan and Italy, is the promotion of awareness of art experiences in emerging areas and to give a voice to the cultures of minor geographies, thus continuing the research project on the Latin-American continent and Eastern Europe that Ida Pisani has been conducting with the Prometeo Association for some years.

The ample space of the prometeogallery at 3 Via Ventura will thus be added to the space in the medieval Church of San Matteo in Lucca, the headquarters of the Prometeo Association which has now been in existence for four years. Since 2002, through collaboration with Italian and international galleries, it has mounted one-man shows by internationally known artists such as Anibal López, Carlos Amorales and Julian Lede (Nuevos Ricos), Santiago Sierra, Pawel Althamer, Adrian Paci, Radek Community, Gianni Motti, Marcella Vanzo, Sukran Moral and Frédéric Moser & Philippe Schwinger.

The Prometeo Association has also promoted important group exhibitions such as "Mexico Attacks!" in 2003 curated by Teresa Macrì, and "Produciendo Realidad" in 2004 curated by Marco Scotini and presenting thirty artists from sixteen villages in Latin America. There have also been numerous relationships which resulted in the Association working with national and international bodies such as the Prague Biennale, the Gallery of Contemporary Art & Design in San José, Costa Rica, the Adriano Olivetti Foundation in Rome for Anibal López's one-man show, the Civic Gallery in Trento and the National Gallery of Contemporary Art in Bucharest, with two separate one-man shows by Santiago Sierra.

Alongside the non-profit space of the Association in Lucca, the prometeogallery now presents a commercial space. While the new space in Milan will be dedicated to one-man shows, the premises in Lucca will continue to present large group exhibitions dedicated to art in Nicaragua and Chile or to the currently fundamental artistic themes and procedures as in the "callejeros" groups.

After Regina José Galindo's individual show, the season at the prometeogallery will continue with further exhibitions in 2005-2006, with Ronald Moran, David Ter-Oganian, José Davila, Santiago Sierra, Gülsün Karamustafa, Erick Beltràn, Javier Tellez, Anibal López and Maxim Karakulov.

Opening Tuesday 8 November, 7.00 p.m.
Prometeogallery, Via G. Ventura, 3 - Lambrate, Milan.

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