Teatro Pergolesi
Jesi (AN)
Piazza della Repubblica, 9
0731 202944
WEB
Storie zip
dal 19/2/2000 al 21/2/2000
WEB
Segnalato da

Carlo Infante



 
calendario eventi  :: 




19/2/2000

Storie zip

Teatro Pergolesi, Jesi (AN)


comunicato stampa

Il teatro, l'apprendimento e la multimedialità s'incontrano a Jesi, in occasione di “Storie zip. Spettacolo per attore e mouse" che andrà in scena al Teatro Pergolesi.
Domenica 20 febbraio 200, dopo la "prima" dello spettacolo (ore 17 al Teatro Pergolesi), alle ore 19, presso "La Città Virtuale", un techno-club di nuovo millennio, tutti gli spettatori saranno invitati a partecipare al "digital- cocktail party", un aperitivo con navigazioni interattive.

Il giorno dopo, lunedì 21, dopo le repliche mattutine dello spettacolo per le scuole, alle ore 17, presso il Centro Congressi - Ex Ufficio Postale si svolgerà l'incontro "Educare giocando tra teatro, scuola e multimedia" , una conversazione a cura di Carlo Infante, con i protagonisti dello spettacolo Renzo Boldrini e Davide Venturini, a cui parteciperanno Raimondo Arcolai dell' AMAT, Giovanni Mantovani Assessore alla Cultura del Comune di Jesi e Luca Paci del progetto Telescuola.

Educare giocando, tra teatro e multimedia
In molti, dai genitori agli insegnanti, dagli amministratori pubblici ai bambini smanettoni, si stanno interrogando in che modo giocare una relazione possibile tra la nostra umanità e l'artificialità dei computer sempre più presenti nella nostra vita.

Fra le tante esperienze in campo che possano dare qualche risposta convincente, ne emerge ora una, chiara e forte, intelligente e divertente. E' "Storie Zip", uno spettacolo teatrale del Teatro di Piazza d’Occasione e di Giallo Mare Minimal Teatro che vince il Premio "Stregagatto", l'Oscar del Teatro Ragazzi italiano e appare in tutta la sua semplicità come la dimostrazione che è possibile, si, coniugare corpo e schermo. Funziona perché ha trovato il grado di fusione tra il freddo dell'elettronica e il caldo della presenza attoriale, ironica e consapevole.

La multimedialità interattiva trova in questo spettacolo un'ideale misura di relazione sensibile con il corpo e con la parola. Libera un'energia ludica che dalla scena invade la platea in uno scambio di empatia e, fondamentalmente, di simpatia. La scena digitale contestualizza l'affabulazione: la inscrive in una visione dinamica che si trasforma in sincrono con l'azione, la segue, la esalta.

Il lupo ha mal di pancia? E subito sul performer che sta narrando la favola di Cappuccetto Rosso, parte una spirale che rende evidenti i suoi travagli di stomaco. I bambini, e noi con loro, capiscono al volo e ridono. Il sensorio si combina con il cognitivo, in un mix pedagogicamente corretto, nonché esilarante e teatrale.
Tra il corpo e lo schermo prende così forma un gioco sottile che fa dialogare l’azione dell’attore con il mouse agìto dal navigatore in una risoluzione talmente efficace da sottrarsi ad ogni ridondanza di carattere tecnologico.

Ecco il punto: bisogna sottrarre all’idea che si ha delle nuove tecnologie quella dimensione meccanicistica che tende a distanziarle dall’esperienza umana.
Marshall McLuhan lanciò una lucida intuizione: “surriscaldare il medium!”. Rendere caldi i mezzi di comunicazione, usandoli, per non farsi usare come già accade con la televisione.
Gli ambienti digitali elaborati dal computer offrono straordinarie opportunità per svolgere un ruolo attivo, creando procedure che investono di fatto il concetto stesso di comunicazione alla sua radice (“comunicare con” piuttosto che “comunicare a”). Lo rifondano attraverso l’interattività: lo scambio biunivoco di relazioni. E’ attraverso questo potenziale rapporto, in cui il corpo è stimolato a “cliccare” per fare accadere qualcosa, che si sta delineando così una ricerca tra teatro (la prima grande “tecnologia” di comunicazione) e nuovi media. A tutto ciò s’innesta oggi l’emergenza di una domanda forte, fortissima, incalzata da un’accelerazione storica, sull’onda della quale stanno crescendo le nuove generazioni, è la domanda di un nuovo ambiente educativo in grado d’interpretare la mutazione in atto Un ambiente che coincide con un mondo della scuola in trasformazione, in cui i processi cognitivi dell'insegnamento tendono ad interagire con soluzioni multimediali che espandono la coscienza percettiva, stimolando l'apprendimento. In questo senso, è opportuno pensare di rilanciare il principio attivo che stava alla base dell’animazione teatrale, che negli anni Settanta cercava un rapporto ludico-educativo tra corpo e spazio (dalla scuola alla città) e che oggi potrebbe essere trovato in una sperimentazione con i nuovi spazi-tempo del virtuale.

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