Globalizing Protest. La mostra si concentra su differenti strategie ed idee che mirano ad una societa' meno gerarchica ed autodeterminata. Video, fotografie, montaggi fotografci e di testi, banners sono alcuni dei materiali presentati e che assumono il carattere di appello, di contro-propaganda, di denuncia, di testimonianza o di riflessione critica. A cura di Marco Scotini
Globalizing Protest
A cura di Marco Scotini
Con la mostra Globalizing Protest si inaugura mercoledi' 23 novembre
presso la Galleria Artra di Milano la prima esposizione personale in
Italia dell’artista viennese Oliver Ressler (classe 1970).
Nell’occasione sara' presentato un nuovo progetto, realizzato
appositamente per lo spazio milanese, che riunisce le differenti
strategie concettuali e visive della pratica artistica di Ressler.
Oliver Ressler fa parte di quella nuova generazione di artisti che
opera all’interno della “zona grigia” tra arte e politica, sviluppando
progetti su vari temi sociali attraverso l’uso di differenti media. Ma
cio' che piu' di altro contraddistingue il suo lavoro e lo pone ad un
livello di notorieta' internazionale e' il ruolo di policy activist che
Ressler intende rivestire mediante inchieste sociali e documentari,
mediante la produzione di slogan e campagne di comunicazione messe al
servizio delle molteplici esperienze di agitazione politica e di
conflittualita' sociale, mediante infine conferenze, pubblicazioni,
campagne di contro-informazione ed esposizioni che raccolgono i
risultati delle sue indagini.
In questo senso uno dei momenti fondamentali della pratica artistica di
Oliver Ressler e' la collaborazione temporanea con attivisti politici,
con gruppi anti-razzisti, con organizzazioni di migranti, con gruppi di
studenti, etc. Progetti come “European Corrections Corporation” sulla
privatizzazione delle carceri - realizzato con Martin Krenn all’interno
di un container posto nel centro di Graz - oppure il progetto ancora in
corso “Boom!” - realizzato con David Thorne e relativo alle
contraddizioni del capitalismo globalizzato - sono alcuni esempi della
complessa attivita' di Ressler.
Giunto a notorieta' per aver partecipato a mostre come “Making Things
Public” allo ZKM di Karlsruhe, come “The Interventionists” al MASSMoCA,
Massachusetts Museum of Contemporary Art, come “Attack!” alla
Kunsthalle di Vienna, Ressler a partire dal 2003 porta avanti uno dei
suoi progetti piu' importanti quale “Alternative Economics.
Alternative Societies”. Si tratta di una mostra itinerante e “in
progress” presentata finora in diciotto spazi espositivi, dal Centro
Cultural Conde Duque di Madrid al Platform Garanti Contemorary Art
Center di Istanbul, che vuole essere una raccolta di modi per pensare
l’alternativa: dall’autogoverno zapatista alla “democrazia consensuale
anarchista” di Ralf Burnicki.
La mostra Globalizing Protest per la Galleria Artra si concentra su
differenti strategie ed idee che mirano ad una societa' meno gerarchica
ed autodeterminata, che puo' definitivamente non essere una societa'
capitalistica. Lo stesso termine “globalizing” fa riferimento ai
differenti luoghi da cui sono tratti i materiali in esposizione. Due
lavori fotografici fanno riferimento al G8 di Ginevra del 2003 e al G8
di Edimburgo del 2005. Il video “Disobbedienti” (2002)” girato con
Dario Azzellini in Italia e si riferisce al G8 genovese, mentre altri
lavori sono stati concepiti per differenti circostanze di
manifestazioni noglobal.
Video, fotografie, montaggi fotografci e di testi, banners sono alcuni
dei materiali che saranno presentati a Milano e che assumono di volta
in volta il carattere di appello, di contro-propaganda, di denuncia, di
testimonianza o di riflessione critica. Un esempio e' il fotomontaggio
“Politics Thwarting the logic of rule” che fa riferimento al libro di
Ranci? “La Mentente” (disaccordo politico) e che mostra sovrapposte
e perfettamente speculari una immagine di manifestanti e uno
schieramento delle forze dell’ordine.
Galleria Artra
via Settala, 6 - Milano