Volti / Labirinti. Un 'montrage' - dalle parole francesi montage (montaggio) e montrer (mostrare) - multimediale dedicato all'artista/poeta/attore e regista teatrale che offre una visione complessiva di tutte le sue attivita' creative, connettendole l'una all'altra e testimoniando la loro stupefacente molteplicita'. Accanto ad una selezione di disegni, manoscritti, lettere, documenti, film e fotografie, sono in mostra alcuni ritratti di Artaud eseguiti dai suoi amici (Dubuffet, Man Ray, Balthus...) Una sezione a parte e' dedicata al suo rapporto con il teatro.
Volti / Labirinti - Film, disegni, documenti
A cura di Jean-Jacques Lebel e Dominique Paini
Direttore artistico: Jean-Hubert Martin
Sotto il titolo Artaud, Volti / Labirinti il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presentera' dal 6 dicembre 2005 al 12 febbraio 2006 un “montrage" - dalle parole francesi montage (montaggio) e montrer (mostrare) - multimediale dedicato all’artista/poeta/attore e regista teatrale Antonin Artaud (1896-1948), considerato una delle personalita' piu' sovversive della sua epoca. Nel mondo contemporaneo, Artaud esercita un’influenza rimarchevole non solo negli ambiti dell’arte, della letteratura, del teatro e del cinema, ma anche nel campo della cultura psichiatrica. Si puo' dire che abbia rivoluzionato e ridefinito le nozioni stesse di cultura, linguaggio, salute mentale e arte teatrale.
Questo “montrage", concepito da Jean-Jacques Lebel e realizzato con la partecipazione di Dominique Paini, offre una visione complessiva di tutte le attivita' creative di Artaud, connettendole l’una all’altra e testimoniando la loro stupefacente molteplicita'. Accanto ad un’esclusiva selezione di disegni - fra i quali figura un buon numero di autoritratti - di preziosi manoscritti, di lettere, di documenti a stampa, di fotografie, vi saranno anche alcuni ritratti di Artaud eseguiti dai suoi amici: Jean Dubuffet, Man Ray, Balthus, Eli Lotar, Armand Salacrou, Denise Colomb, Georges Pastier, per citarne alcuni. Una sezione a parte sara' dedicata al rapporto tra Artaud e il teatro.
Un’installazione di Jean-Jacques Lebel ricostruira' la stanza dell’ospedale psichiatrico di Rodez dove, a partire dal 1943, Artaud e' stato sottoposto, su decisione del medico primario dell’istituto, a cinquantuno sedute di elettroshock che gli hanno procurato una sofferenza indicibile, oltre a fratturargli una vertebra lombare. La tragedia della schizofrenia - una tragedia che e' insieme personale e sociale, e che generalmente viene censurata dalle istituzioni museali - trovera' qui la rilevanza che le spetta.
A tutto cio' si aggiunga il repertorio completo - per la prima volta in Italia - delle ventidue apparizioni cinematografiche di Artaud, presentato da Dominique Paini con un complesso sistema di schermi che riflettono gli uni sugli altri i ruoli interpretati da Artaud, dando vita a un magma incandescente. Si vedra' Artaud non solo nei film piu' celebri a cui ha preso parte - La Passione di Giovanna d’Arco (1927-28) di Carl T. Dreyer, Napoleone (1927) e Lucrezia Borgia (1935) di Abel Gance, La Leggenda di Liliom (1933) di Fritz Lang, L’Opera da tre soldi (1930) di Georg Wilhelm Pabst - ma anche in numerose altre pellicole, nella maggior parte misconosciute e introvabili, mai viste dopo gli anni Venti e Trenta.
Un’attenzione particolare sara' riservata ai suoi testi, compresi quelli scritti nella lingua di sua invenzione, sotto l’egida del filosofo Gilles Deleuze che dell’opera di Artaud ha fornito una lettura innovatrice.
Questa mostra di un genere inconsueto, o piuttosto questo montrage positivo, ha l’ambizione di rendere omaggio a un pensiero che occupa una posizione di estrema rilevanza nella cultura della nostra epoca.
Il catalogo riccamente illustrato includera', oltre ai testi dei due curatori, un’intervista ad Andre' Berne-Joffroy - l’ultima persona ad aver fatto visita ad Artaud all’ospedale psichiatrico di Rodez - e un importante testo inedito di Paolo Fabbri su Artaud e Van Gogh. Il catalogo sara' pubblicato dalla casa editrice 5 Continents Editions.
La mostra sara' accompagnata come di consueto da attivita' didattiche e visite guidate realizzate con il sostegno del Gruppo COOP Lombardia, concerti di musica contemporanea a tema, conferenze e uno spettacolo teatrale tratto da un testo di Artaud, Per farla finita col giudizio di dio, messo appositamente in scena per questa mostra a cura di OUTIS - Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea.
Inoltre, nel mese di gennaio 2006, si terranno due rassegne cinematografiche. La prima, Il cinema di Artaud, sui film a cui Artaud ha preso parte come attore, con musiche eseguite dal vivo, realizzata dalla Fondazione Cineteca Italiana presso lo Spazio Oberdan. La seconda, Il cinema della crudelta', a cura di Milano Cinema - Settore Spettacolo del Comune di Milano presso il Cinema Gnomo, che presenta quel cinema, quegli autori e quegli attori che hanno saputo leggere e trasmetterci la crudelta' del nostro tempo.
Immagine: Man Ray, Ritratto di Antonin Artaud, 1926 fotografia b/n, stampa d’epoca 23 x 17.2 cm
Collezione privata Courtesy Galerie 1900-2000, Parigi (c) Man Ray Trust by SIAE 2005
La mostra sara' realizzata con il sostegno di TOD’S.
Ufficio stampa:
De Angelis Relazioni Stampa
Via Ollearo 5, Milano - tel 02 324377 - fax 02 3270919
Conferenza stampa: lunedi' 5 dicembre 2005, ore 14.30
Inaugurazione: lunedi' 5 dicembre 2005, ore 18.30
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro, 14 - Milano
Orari: 9.30 - 17.30 da martedi' a venerdi' / 9.30 - 19.00 sabato e domenica. Chiuso il lunedi', Natale e il 1 gennaio.
Ingresso gratuito