La Galleria Emi Fontana e' lieta di annunciare le mostre personali di Monica Bonvicini e di Lovett/Codagnone. Il lavoro di Bonvicini e' internazionalmente riconosciuto come uno dei contributi piu' originali ed interessanti dell'arte degli ultimi anni. Lovett/Codagnone presentano con 'play' la loro nuova video-installazione.
Mostra di Monica Bonvicini: Eternmale.
Il lavoro di Bonvicini è internazionalmente riconosciuto come uno dei contributi più originali ed interessanti dell'arte degli ultimi anni. Tra il 1998 e il '99 è stata visiting professor al Pasadena Art Center ed ha vinto il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia del 1999.
Nata a Venezia nel 1965. Dal 1986 vive tra Berlino e Los Angeles, aprendo così il suo linguaggio ad incroci e contaminazioni. Il lavoro di Bonvicini si esprime attraverso l'uso di media differenti: video, installazioni, pubblicazioni, disegni e fotografie. Cardine concettuale ricorrente nel lavoro di quest'artista è l'indagine attorno al problema del costruire: la relazione che si crea tra lo spazio e il genere, tra pubblico e privato, tra interno ed esterno, tra quel che è ammesso dalla cultura medio-borghese e quel che non lo é.
Per la sua seconda personale alla Galleria Emi Fontana presenterà l'installazione Eternmale: il lavoro, presentato alla Kunsthaus di Glarus nel 2000, sarà visibile per la prima volta in Italia. Bonvicini ha ricostruito lo spazio della "garcionnere" ideale del perfetto scapolo, seguendo le indicazioni date dalla rivista Playboy negli anni '70. Eternmale si inserisce nella ricerca artistica di Bonvicini tra architettura e genere.
Mostra di Lovett/Codagnone: 'play'
La galleria e' lieta di presentare la seconda mostra personale di
Lovett/Codagnone, con 'play' la loro nuova video-installazione.
I precedenti lavori della coppia di artisti si riferivano spesso a
pratiche S/M (sado-maso), trasferendo l'estetica della subcultura gay in
ambienti suburbani e spazi urbani pubblici di vita quotidiana, ma il
contenuto del loro lavoro non si limita a questa ironica giustapposizione.
La cultura gay è stata recentemente assimilata dalle pratiche del
consumismo estetico massificato (moda, musica, spettacolo) tendendo a
neutralizzare il potere destabilizzante di queste pratiche.
Lovett/Codagnone rispondono criticamente, focalizzando le dinamiche
sottintese all'interazione che questo "gioco di ruoli" tende a
letteralizzare.
'play' si interroga sulle dinamiche di potere all'interno dell'intimitÃ
e delle diverse possibilità di comunicazione. 'play' prende quale punto
di partenza la scena finale del film " Chi ha paura di Virginia Woolf?".
Su quattro schermi , rivolti all'interno, il drammatico dialogo finale tra
George e Martha è reinterpretato simultaneamente dai due artisti e dai
genitori di uno di loro, trovandosi alle prese con l'inadeguatezza del
linguaggio rispetto alla complessità della relazione di coppia. Recitato da
attori non professionisti, che condividono l'intimità della vita reale,
l'appropriazione di questo finale riflette sull'identità assunta nella
pratica performativa e nella comunicazione "teatralizzata", che
sottintendono tracce delle interazioni e delle disfunzioni realmente
presenti all'interno della struttura familiare.
Lovett/Codagnone lavorano insieme dal 1995 esponendo in spazi pubblici e
privati:
Praz Delavallade a Parigi, 2001; Brent Sikkema a New York, 2001; Thread
Waxing Space a New York, 2000; XL/Xavier LaBoulbenne a New York, 1998/1996;
Musee des Beaux Arts a Nantes, 1998; Centro Atlantico de Arte Moderno a Las
Palmas, 1998; Canal de Isabella II a Madrid, 1998; Patricia Faure Gallery a
Los Angeles, 1997.
Immagine: Lovett/Codagnone
Inaugurazione - sabato 10 febbraio - ore 19.00
Orario - da martedì a sabato - dalle 11.00 alle 19.30 - orario continuato
Galleria Emi Fontana - viale Bligny 42 - Milano - Tel/fax 02 58306855