Triennale di Milano
Milano
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Euro Visions
dal 13/1/2006 al 11/2/2006
10.30 - 20.30, chiuso il lunedi'

Segnalato da

Ufficio stampa Triennale di Milano




 
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13/1/2006

Euro Visions

Triennale di Milano, Milano

I nuovi europei visti dai fotografi della Magnum. Dieci fotografi hanno scelto di esplorare ciascuno un diverso paese con una motivazione e un approccio del tutto individuali dando conto della propria esperienza personale. Per la loro esplorazione, oltre alla fotografia, gli artisti hanno utilizzato film, video, appunti scritti, commenti orali e altri mezzi. Attraverso una lettura storica e sociologica delle immagini vengono alla luce le realta' economiche e le politiche locali.


comunicato stampa

I nuovi europei visti dai fotografi della Magnum

A cura di Diane Dufour e Quentin Bajac

Dopo una prima tappa al Centre Pompidou di Parigi lo scorso settembre, la mostra, concepita come un'esposizione itinerante, approda a Milano, da dove ripartira' per Budapest e poi ancora per altre destinazioni europee, per chiudere a Bruxelles, in occasione del cinquantesimo anniversario dell'Unione Europea, annunciandosi come un evento di grande rilievo culturale a livello europeo.

Milano accoglie la mostra con il pieno sostegno delle maggiori istituzioni, quali i Ministeri degli Affari Esteri, delle Politiche Comunitarie e dei Beni Culturali, la Regione Lombardia e la Provincia di Milano che hanno patrocinato la manifestazione. Il Comune di Milano ha voluto ulteriormente valorizzare l'evento: il Sindaco Gabriele Albertini ricevera' infatti gli organizzatori della mostra il 13 gennaio 2006.

“La mostra nasce dalla proposta fatta dalla Magnum Photos al Centre Pompidou di presentare una missione fotografica sul tema dei “nuovi europei", vale a dire i dieci paesi entrati nell'Unione Europea il 1 maggio 2004: Cipro, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia.
Dieci fotografi della Magnum hanno scelto di esplorare ciascuno un diverso paese con una motivazione e un approccio del tutto individuali. Le regole erano semplici: invece di un illusorio e vano “ritratto" di un paese, come quello solitamente offerto in questo genere di missioni, ai fotografi e' stato chiesto di dar conto della propria esperienza personale. Per la loro esplorazione, oltre alla fotografia, gli artisti hanno potuto utilizzare film, video, appunti scritti, commenti orali e altri mezzi.
Nell'enunciare la missione, la commissione ha fatto riferimento a un libro pubblicato da Henri Cartier-Bresson nel 1955, esattamente cinquanta anni fa, Gli Europei. Le “Euro Visions" di oggi evidenziano una differenza piuttosto che una continuazione rispetto a quegli europei del passato. Il continente descritto da Cartier-Bresson diventa un'area geografica piu' circoscritta, ossia una parte della Comunita' Europea, e alla sua visione individuale si sostituisce una polifonia di dieci autori. I progetti in mostra non forniscono un inventario dei rispettivi paesi un anno dopo la loro entrata nell'Unione Europea. Non e' questo l'intento della mostra. Tuttavia, la loro giustapposizione evidenzia alcune questioni e linee di forza. Dal nord al sud Europa essi mostrano un'area in rapida trasformazione. I tratti distintivi dei singoli paesi tendono a lasciare il posto a stili di vita e comportamenti piu' globali, un fenomeno che porta a cambiamenti radicali e a contrasti brutali che a volte sfociano in tensioni e perdita di punti di riferimento. E tutto cio' e' ancora piu' impressionante poiche' la maggior parte dei nuovi paesi membri faceva parte del vecchio blocco asiatico. Prese individualmente, tuttavia, le opere presentate in questa mostra rivelano spesso, a volte consapevolmente e altre inconsapevolmente, il persistere di alcune caratteristiche nazionali o geografiche. Attraverso una lettura storica e sociologica delle immagini vengono alla luce le realta' economiche e le politiche locali.

Alcuni fotografi hanno seguito certe loro ossessioni personali o hanno affrontato temi ricorrenti nella loro opera, offrendo in tal modo una visione del tutto soggettiva dei paesi visitati. I ritratti dei paesi costituiscono cosi' una sorta di autoritratto mascherato dei loro autori. Infine sia nell'approccio ai soggetti che nei metodi utilizzati nella presentazione, i dieci progetti invitano paradossalmente a pensare ai limiti del mezzo fotografico. Essi indagano la posizione e lo stato dell'osservatore e mettono in dubbio la nozione di “bella foto" e di “immagine accurata". A diversi gradi si nota una tendenza verso la finzione. Cinquanta anni dopo il libro di Henri Cartier-Bresson, dunque, questi “nuovi europei" offrono l'occasione di fare il punto sulla fotografia documentaria, sui suoi interessi e sulle idee di un gruppo di fotografi della Magnum che hanno contribuito largamente alla sua evoluzione".
Diane Dufour e Quentin Bajac, curatori della mostra

Elenco degli autori: Carl De Keyzer, Martine Franck, Alex Majoli, Peter Marlow, Martin Parr, Mark Power, Lise Sarfati, Chris Steele-Perkins, Donovan Wylie, Patrick Zachmann.

Con la partnership di Alcatel
Con la collaborazione di BMW Group Italia
Con la collaborazione di ATM

Sotto il patronato del Presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell Fontelles
Sotto il patronato del Presidente della Commissione europea, Jose' Manuel Durao Barroso

Con il patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, Ministero per gli Affari Esteri, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano.

Immagine: Mark Power, Poland. Rzeszow. 2004. Magnum Photos

Triennale di Milano
viale Alemagna 6
Orario: 10.30 - 20.30, chiuso il lunedi'
Ingresso libero

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Rosanna Bianchi Piccoli
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