Galleria Cartesius
Trieste
via Carducci, 10
040 761582

Massimo Campigli
dal 10/3/2006 al 1/4/2006
Feriale 10.30-12.30 e 16.30-19.30; lunedi' chiuso

Segnalato da

Marianna Accerboni



 
calendario eventi  :: 




10/3/2006

Massimo Campigli

Galleria Cartesius, Trieste

Litografie. In mostra 16 lavori realizzati in gran parte tra il 1944 e il 1952. Nelle opere esposte l'artista analizza in particolare l'universo femminile attraverso un personale linguaggio sensibile anche al percorso metafisico. A cura di Marianna Accerboni.


comunicato stampa

Litografie

a cura di Marianna Accerboni

S’inaugura a Trieste sabato 11 marzo 2006 alle ore 18.00 alla Galleria Cartesius una preziosa rassegna di litografie realizzate da Massimo Campigli (Firenze 1895 - Saint Tropez 1971) in gran parte tra il 1944 e il 1952 e quasi tutte tirate dalla famosa stamperia Il Cavallino di Venezia. La mostra, curata dall’architetto Marianna Accerboni e visitabile fino al 2 aprile, si compone di 16 lavori, di cui alcuni particolarmente preziosi e rari. Nelle opere esposte il pittore, toscano di nascita ma di famiglia di ceppo tedesco (si chiamava in realta' Max Ihlenfeld), analizza in particolare, attraverso un personale e raffinato linguaggio, sensibile anche al percorso metafisico, l’eterno mistero femminino.

Campigli, temperamento taciturno e artista colto, che soffriva spesso di solitudine, dopo gli studi letterari compiuti a Milano - scrive Accerboni - viene inviato nel 1919 a Parigi come corrispondente dal Corriere della Sera. Preferisce pero' dedicarsi completamente alla pittura, nel cui ambito inizia a operare interessandosi alla ricerca postcubista e purista e al lessico di Le'ger, di Seurat e di Picasso, con grande attenzione all’arte egizia, primitiva e arcaica, che corrispondono alla sua naturale inclinazione per una raffinata sintesi del segno e narrativa. Folgorante e fondamentale e' la visita che Campigli compie, nel 1928, al Museo etrusco di Valle Giulia e alle Terme di Diocleziano, dove viene colpito in particolare dalla ritrattistica romana del basso impero. Il pittore abbandona allora De Chirico, Savinio e De Pisis, per tuffarsi nell’antico e approccia le prime figure femminili dai grandi occhi senza sguardo, declinate con capacita' sorprendente per un colto autodidatta. In esse coniuga mito e realta' in uno spazio senza tempo e senza fragore.

La personale del 1929 alla galleria Jeanne Boucher di Parigi ne sancisce la fama europea. Pochi anni piu' tardi si cimenta anche in grandi imprese di decorazione murale, come quelle per la Sala del Trono della Triennale di Milano (1933) con De Chirico, Funi e Sironi, e come le pitture murali per il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra (1937). Rimane quindi a Milano per diversi anni, organizzando mostre e viaggi tra Parigi e New York, mentre durante la seconda guerra mondiale opera tra Venezia e la capitale lombarda. Nel ’45 espone sessanta dipinti al Museo Civico di Amsterdam, nel ’48, piu' di una ventina di opere alla Biennale di Venezia. Successivamente e' attivo tra Parigi, Milano, Roma e Saint Tropez, dove si spegne nel ’71.

Inaugurazione: sabato 11 marzo 2006 alle ore 18.00

Galleria Cartesius
via Carducci 10 - Trieste
Orario: Feriale 10.30-12.30 / 16.30-19.30; lunedi' chiuso

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