Galleria d'Arte Moderna - GAM
Bologna
piazza Costituzione, 3
051 6496611
WEB
Tre mostre
dal 29/3/2006 al 13/5/2006
martedi' - domenica 11 - 18, chiuso il lunedi'

Segnalato da

GAM




 
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29/3/2006

Tre mostre

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Bologna

Nell'ambito del ciclo + Museo - Mostre: Building Transmissions: Il progetto del collettivo belga prevede la realizzazione nel museo di una sound-area. Paolo Chiasera: secondo capitolo della trilogia dedicata agli artisti del passato. Ryan Gardner: Nono progetto per il Padiglione dell'Esprit Nouveau. A cura di Andrea Viliani e Gianfranco Maraniello.


comunicato stampa

+ Museo - Mostre: Building Transmissions. Paolo Chiasera. Ryan Gander.

Con le tre mostre personali di Building Transmissions (Nico Dockx, Kris Delacourt, Peter Verwimp), Paolo Chiasera (Bologna 1976) e Ryan Gander (Chester, 1976) la Galleria d’Arte Moderna di Bologna inaugura un ciclo di mostre ideato dal Direttore Gianfranco Maraniello e dal Curatore Andrea Viliani intitolato Coming Soon MAMBo: + Museo - Mostre. Un ciclo di dodici mostre personali di altrettanti artisti provenienti da tutto il mondo che ruotano intorno all’identita' e alla funzione contemporanea del museo: a questi primi tre appuntamenti seguiranno nei prossimi mesi le mostre di Ibon Aranberri, Adam Chodzko, Jay Chung & Q Takeki Maeda, Trisha Donnelly, Wade Guyton & Kelley Walker, Seth Price, Natascha Sadr Haghighian, Bojan Šarčević, Markus Schinwald.

Building Transmissions

http://www.buildingtransmissions.com

Il progetto del collettivo belga Building Transmissions, intitolato www.buildingtransmission.com, prevede la realizzazione nell’ingresso del museo di una vera e propria sound-area. Come accade del resto in ogni edificio, l’ingresso e' l’area piu' affollata del museo stesso, corredata, per questa ragione, da una vasta serie di servizi di informazione, accoglienza e di orientamento al pubblico che hanno la funzione di definire l’identita' pubblica dell’edificio e di erogarne il relativo servizio pubblico. Senza realizzare nessuna modificazione eclatante, Building Transmissions svuota l’ingresso dei suoi servizi fondamentali, caricando di un’inedita tensione il primo colpo d’occhio, il primo sguardo di ogni visitatore, estraniandolo attraverso la percezione di “qualcosa di diverso". L’installazione sonora che Building Transmissions ha immaginato per questo spazio e' un vero e proprio archivio di suoni urbani, ovvero uno spazio fatto di tanti altri spazi presenti in altre citta' come Bologna. Lo potremmo definire un’architettura senza ossatura, poiche' essa rinuncia all’idea di struttura a favore di quella di trasmissione (di suoni, di dati) e di flusso (di onde radio, informativo). Singolarmente questa de-architetturizzazione riflette, o si adegua, all’imminente sovvertimento dell’identita' pubblica di un edificio che, costruito nel 1975 appositamente come sede della nuova Galleria d’Arte Moderna di Bologna, e' stato recentemente venduto dalla citta' di Bologna all’ente Bologna Fiere per ospitare eventi fieristici. In questa progressiva entropia lo spazio del museo diviene un serbatoio di infinite esperienze alternative, ideale finestra aperta su una dimensione puramente potenziale.

Interventi a catalogo: Building Transmissions, David Bussel, Elena Filipovic, Dirk Snauwaert, Andrea Viliani.

Paolo Chiasera

The Trilogy: CORNELIUS

L’artista italiano Paolo Chiasera, il cui lavoro e' incentrato sulle varie declinazioni del mito contemporaneo, nella sua dimensione di ossessione privata e collettiva, e sul rapporto fra dimensione speculativa e sfera dell’azione, presentera' a Bologna il secondo capitolo della trilogia video da lui dedicata a tre grandi artisti del passato: Vincent van Gogh, Cornelius Escher, Pieter Brueghel. Nella videoproiezione CORNELIUS, prima opera prodotta dal MAMbo, Chiasera, indossa la maschera e si traveste con gli abiti di Cornelius Escher, attraversa la montagna di legno realizzata dall’artista austriaco Hans Schabus in occasione dell’ultima edizione della Biennale di Venezia (Das letze Land - L’ultima terra, 2005), per ricomparire all’interno del cubo bianco del museo. Un tragitto apparentemente circolare e improduttivo che ha la funzione di mettere a nudo lo spazio fisico e metaforico del museo, cosi' come l’irriducibile duplicita' (fiducia/sfiducia) che fa da sfondo all’operare dell’artista contemporaneo. L’artista decide di mostrare quasi in diretta il processo di elaborazione dell’opera, rendendone interamente partecipe il pubblico fino a trasformare il museo nel proprio studio. In esso egli rilancia le ragioni di un viaggio avventuroso che dal cratere dell’Etna ci conduce alla bassa padana e da qui all’Antartide per arrampicarsi, in prossimo futuro, sulla punta della piramide di Cheope al Cairo.

Interventi a catalogo: Ann Demeester, Jan Hoet, Andrea Viliani.

Ryan Gander

Nine Projects for the Pavilion de l’Esprit Nouveau

Ryan Gander crea opere spesso invisibili, come annunci anonimi su un quotidiano, o ambienti che si confondono nel contesto architettonico in cui vengono realizzati. Opere che creano narrazioni sfuggenti, che danno la sensazione che lo spazio sia abitato da personaggi o attraversato da storie ancora da cogliere. Mistificatore, narratore di situazioni inverosimili che si confondono con la realta' quotidiana. Nell’intervenire all’interno, e nei dintorni, di quell’ibrido storico e culturale che e' il padiglione de l’Esprit Nouveau di Bologna (1925-1977), Ryan Gander ha adottato un approccio ludico e fantastico che - partendo dalla ricostruzione linguistica di questo edificio, progettato da Le Corbusier quale simbolo delle utopie del funzionanalismo modernista - e seguendo le sue alterne vicende fino alla sua ricostruzione a Bologna nel 1977, in occasione della fiera SAIE, svincola il suo intervento dall’essere un atto di mera presa di coscienza intellettuale per divenire, attraverso dieci interventi che l’artista installera' nelle sale interne del padiglione ma anche nel parco pubblico circostante, una vera e propria macchina del tempo che permette di viaggiare avanti e indietro nel tempo e nello spazio, dal 1925 al 1977, per tornare al presente (2006) e tentare un balzo vertiginoso e fantastico (...il 2056), quale dispositivo ludico che e' anche una dichiarazione d’intenti nei confronti dell’istituzione museale e di cio' che essa dovrebbe essere in grado di rappresentare o preservare.

Interventi a catalogo: Will Bradley, Charles Esche, Francesco Manacorda, Francois Piron, Andrea Viliani.

Immagine: Paolo Chiasera, Osservazioni Permanenti, dvd loop courtesy galleria Massimo Minini, Brescia.

Inaugurazione: 30 Marzo 2006, ore 19

Gam
piazza Costituzione 3 - Bologna
Orari: martedi' - domenica 11 - 18, chiuso il lunedi'

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