Museo Civico d'Arte Moderna e Contemporanea
Varese
via Cola di Rienzo (Castello di Masnago)
0332 820409 FAX 0332 822959
WEB
Pietro Antonio Magatti
dal 9/3/2001 al 13/5/2001

Segnalato da

Alberto Pedroli



approfondimenti

Pietro Antonio Magatti



 
calendario eventi  :: 




9/3/2001

Pietro Antonio Magatti

Museo Civico d'Arte Moderna e Contemporanea, Varese

(1691 - 1767). Si inaugura presso il Castello di Masnago, sede del Museo d'arte moderna e contemporanea, la mostra, proposta dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Varese e coordinata dai Musei Civici. Questa iniziativa da' modo di proseguire la tradizione dei musei varesini, attenta a studiare e ricostruire le figure di spicco della maniera moderna lombarda, tradizione inaugurata negli anni Cinquanta e Sessanta con le antologiche dedicate al Piccio e al Morazzone e proseguita negli anni Ottanta con la mostra dedicata a Francesco Cairo.


comunicato stampa

(1691 - 1767)

Si inaugura presso il Castello di Masnago, sede del Museo d'arte moderna e contemporanea, la mostra, proposta dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Varese e coordinata dai Musei Civici. Questa iniziativa dà modo di proseguire la tradizione dei musei varesini, attenta a studiare e ricostruire le figure di spicco della maniera moderna lombarda, tradizione inaugurata negli anni Cinquanta e Sessanta con le antologiche dedicate al Piccio e al Morazzone e proseguita negli anni Ottanta con la mostra dedicata a Francesco Cairo.

La mostra è la prima ricognizione interamente dedicata al pittore varesino, uno dei maggiori protagonisti del Settecento lombardo, capace di coniugare il radicamento nella tradizione pittorica del Seicento lombardo e l'apertura verso le antinaturalistiche ricercatezze formali del rococò internazionale.

La mostra comprende una selezione di cinquanta dipinti; si apre con una sala introduttiva di precedenti e confronti, con opere di artisti in continuo ed illuminante dialogo con Magatti: tra gli altri, Andrea Lanzani, Stefano Maria Legnani, Andrea Pozzo, Carlo Preda, Andrea Vimercati e Giuseppe Antonio Petrini.

Oltre alla presenza della sensuale Maddalena dalla Pinacoteca di Bologna, di Gian Gioseffo Dal Sole, considerato tradizionalmente dalla storiografia come il maestro di Magatti, opera necessaria per cogliere l'humus di formazione del nostro, saranno esposte, seguendo un percorso cronologico, le più significative tele di Magatti. I Santi Simone e Giuda convertono al cristianesimo un re persiano degli anni venti del Settecento proveniente da Vacallo (tela, come le due opere citate di seguito, restaurata per l'occasione), sono testimonianza di una impaginazione solenne e monumentale che anticipa l'ispirazione parallela del grande telero dell'Eraclio che costringe Siroe ad abbandonare la croce conservato nel Duomo milanese. Ma è con la straordinaria tela San Pellegrino Laziosi guarito da Gesù del 1726, esposta in mostra con il suo bozzetto, che il pittore sembra precorrere gli esiti più avanzati della sua produzione nella sofferta tensione espressiva e nel modellato più morbido e sciolto. Riferimenti al Cerano, mediati dalla pittura del Lanzani e del Legnanino, si evincono invece nella trasparenza lunare degli incarnati delle grandi pale del quarto decennio: il Martirio dei SS. Quirico e Giulitta e il San Girolamo Emiliani, provenienti dai Musei Civici di Pavia.

L'eco degli abbandoni mistici e delle ricerche luministiche di Francesco Cairo è ben avvertibile nel Cristo deriso di collezione privata e nel Cristo degli Ulivi del quinto decennio, da poco recuperato nella chiesa di San Gregorio Magno a Milano. Così come d'altra parte nella Guarigione di Tobia (1731) di Busto Arsizio e nell'Annunciazione di San Gregorio Magno, si riscontrano la piacevolezza, la grazia sorridente e la scioltezza flessuosa di un correggismo di matrice bolognese, segni tutti anticipatori della pittura scapigliata lombarda.
Ma è con le Immacolate del quinto decennio (come la versione del Collegio di Rho, esposta con il suo bozzetto proveniente da una collezione straniera) - e con quella di San Fermo della Battaglia - che l'artista approda in modo straordinario alla sofisticata eleganza neomanieristica di gusto rococò internazionale.

Fra i prestatori, sia italiani che stranieri, figurano numerosi musei: tra gli altri, Pinacoteca di Brera, Milano; Pinacoteca Ambrosiana, Milano; Pinacoteca Nazionale, Bologna; Pinacoteca del Castello Sforzesco, Milano; Museo Poldi Pezzoli, Milano; Musei Civici, Pavia; Museo d'Arte Moderna, Lugano; Veneranda Fabbrica del Duomo, Milano; Museo Baroffio, Varese; chiese (S. Gregorio Magno, Milano; Collegio degli Oblati Missionari, Rho; San Francesco d'Assisi, Pavia; San Michele Arcangelo, Busto Arsizio) e alcuni avveduti e raffinati collezionisti privati.

Parallelamente all'esposizione, sono stati predisposti sul territorio nove itinerari, ampiamente documentati in catalogo, che toccano le molte testimonianze di Magatti e della sua scuola nell'area varesina: dalle più importanti chiese locali del tempo, tra cui la Basilica di San Vittore, le chiese varesine di San Giorgio e di San Martino e la Sala Veratti, ex refettorio del convento di Sant'Antonino ora sede museale; alle dimore patrizie come, il Palazzo Estense di Varese ora sede del Municipio, Villa Recalcati sede della Provincia di Varese, Villa Menafoglio Litta Panza di Varese, Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno. Gli itinerari illustrano cicli di affreschi e dipinti del Magatti e di altri maestri per dare al pubblico l'opportunità di osservare nel loro contesto le diverse testimonianze - architetture, pitture, sculture, apparati decorativi - che compongono lo straordinario insieme della civiltà artistica varesina.

La mostra, voluta dall'Amministrazione Comunale di Varese, che ha anche finanziato il restauro di alcune delle opere esposte, è posta sotto il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Lombardia, ed è curata da Simonetta Coppa ed Anna Bernardini con importanti contributi scientifici, tra gli altri, di Pierre Rosenberg, Laura Beltrame, Daniele Benati, Francesco Frangi, Giuseppe Pacciarotti, Andrea Spiriti e Cristina Terzaghi, fondamentali per mettere a fuoco l'ambito bolognese di formazione, il profilo e l'evoluzione della sua opera, il contesto artistico varesino, la committenza sacra e profana ed il seguito del Magatti.
Il catalogo, la prima monografia dedicata all'artista, è edito da SilvanaEditoriale.
Per gli itinerari varesini saranno organizzate visite guidate su prenotazione presso la segreteria di mostra.


Inaugurazione: sabato 10 marzo, ore 17.30

Orari: da martedì a sabato 10.30-18.30; domenica 10.30-12.30; 14.30-18.30
chiuso lunedì non festivi

Ingresso: intero L. 8.000/Euro 4.13; ridotto L. 6.000/Euro 3.09; scolaresche L. 2.000/Euro 1.03

Museo d'arte moderna e contemporanea, Castello di Masnago, Via Cola di Rienzo, 21100 Varese
tel.0332/255281 - 0348/8435144 fax.0332/238232

Ufficio Stampa:
Delia Durione tel.0332220256 fax.0332822959

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