Collezione Peggy Guggenheim
Venezia
Quartiere Dorsoduro, 701 (Palazzo Venier dei Leoni)
041 2405411 FAX 041 5206885
WEB
Omaggio a Mario Nigro
dal 21/4/2006 al 20/5/2006
Tutti i giorni 10-18, chiuso il martedi' e festivita'

Segnalato da

Alexia Boro




 
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21/4/2006

Omaggio a Mario Nigro

Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

L’opera dell'artista, uno tra i piu' impegnati protagonisti della ricerca artistica italiana della seconda meta' del Novecento, e' letta da Luca Massimo Barbero, curatore della mostra, attraverso alcuni spaccati della sua attivita', con particolare attenzione per il periodo tra la fine degli anni quaranta e la meta' degli anni sessanta.


comunicato stampa

Mostra personale

a cura di Luca Massimo Barbero

Con omaggio a Mario Nigro, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia (della Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York) rinnova il proprio interesse per i grandi maestri dell’arte Italiana del XX secolo. La mostra, dal 22 aprile al 21 maggio alla Collezione Peggy Guggenheim, e' realizzata in occasione della donazione di due opere di Mario Nigro alla Fondazione Solomon R. Guggenheim da parte di Gianni Nigro, Presidente dell’Archivio Mario Nigro. La donazione di Senza titolo (dal ciclo Pannello in nero) del 1949 e Senza titolo (dal ciclo Pannello a scacchi) del 1950, andra' a impreziosire la collezione e costituira' il fulcro della mostra incentrata sulle problematiche artistiche, concettuali e stilistiche dell’autore. L’opera di Mario Nigro (Pistoia, 1917 - Livorno 1992), uno tra i piu' impegnati protagonisti della ricerca artistica italiana della seconda meta' del Novecento, e' letta da Luca Massimo Barbero, curatore della mostra, attraverso alcuni spaccati della sua attivita', con particolare attenzione per il periodo tra la fine degli anni quaranta e la meta' degli anni sessanta.

L’omaggio a Mario Nigro e' realizzato in collaborazione con l’Archivio Mario Nigro di Milano, impegnato in una costante attivita' di ricerca finalizzata alla realizzazione del catalogo ragionato dell’artista, a cura di Germano Celant.

Mario Nigro e' uno dei maestri dell’arte italiana che ha sempre mantenuto una prospettiva e un riferimento a una dimensione internazionale del proprio linguaggio: la sua identita' espressiva, in continua e costante evoluzione, si puo' definire una personalissima declinazione di astrattismo dinamico, che combina riferimenti scientifici, matematici, musicali e tonali, secondo una prospettiva razionale tesa alla coniugazione di struttura ed emozione. La mostra illustra un significativo percorso nell’articolata e multiforme opera di Mario Nigro attraverso alcune opere di fondamentale importanza, che dimostrano la sua posizione di assoluto rilievo e la dimensione anticipatrice della sua ricerca nell’ambito del panorama dell’astrattismo italiano e internazionale, testimoniata anche dalle numerose presenze alla Biennale di Venezia e ad altre importanti rassegne.

Il percorso della mostra, essenziale e al contempo ricco di spunti, permette di cogliere la complessita' e novita' dell’opera di Nigro, il cui linguaggio manifesta la sua tensione espressiva, legata a una dimensione esistenziale tragica, risolvendola non nell’immediatezza di una poetica informale e di una pittura d’azione, ma nel segno di una riduzione e di un’essenzialita' che anticipano le correnti minimaliste degli anni sessanta.

Nella prima delle due sale in cui si articola l’esposizione vengono presentate due opere del 1950, appartenenti al ciclo dei pannelli a scacchi, nelle quali le scansioni ortogonali bianche e nere, la cui genesi e' direttamente riferita alle griglie neoplastiche di Piet Mondrian, vengono da Nigro attivate in senso dinamico, con un richiamo diretto alla poetica del Futurismo, attraverso la moltiplicazione dei piani di lettura delle superfici e le scelte di variazione cromatica. In questo stesso spazio e' inoltre possibile leggere il processo creativo che porta Nigro a questa originale elaborazione del linguaggio astratto costruttivo. La sua complicazione percettiva, fortemente anticipatrice rispetto ai suoi contemporanei, si esprime, infatti, in una sequenza di alcune importanti opere su carta degli stessi anni, due delle quali donate alla Fondazione Solomon R. Guggenheim. Questi lavori dialogano con l’opera esposta a inizio mostra, Scacchi (1952), che segna il momento di transizione dalla dinamica ortogonale a quella diagonale, passaggio decisivo che porta Nigro alle realizzazioni seguenti, presentate nella seconda sala.

Nella seconda sala e' documentata l’ulteriore complessita' e ricchezza che viene ad assumere l’opera di Nigro tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta: nucleo ideale della sequenza di opere qui esposte e' la riflessione sviluppata in questi anni dall’artista nell’elaborazione progressiva del suo ciclo dello spazio totale, dagli studi su carta alle opere su tela, ai suoi sviluppi tridimensionali e su scala ambientale. Lo spazio totale di Nigro visualizza il compenetrarsi di diversi gradi di realta' e di dimensioni, riferendosi al contempo alla scienza relativistica e alla tragicita' del divenire dell’esistenza, rese presenti in immagine nelle fughe prospettiche irriducibili di reticoli ottico-percettivi che l’artista movimenta sia in termini strutturali che cromatici. Tale ambito di espressione viene esplorato da Nigro in un complesso procedimento costruttivo strutturale, come evidenziato nella serie di studi su carta qui presentati, e trova multiforme espressione nelle opere su tela: dalle piu' composte intersezioni ottiche di piani dimensionali evidenti nelle opere Spazio totale: strutture, del 1953-56, alla frattura drammatica di Spazio totale: interruzione (1954); dalle progressioni ritmiche di Spazio totale: progressioni ritmiche simultanee in variazione vibratile, del 1955, a quelle lineari di Spazio totale: divergenze simultanee drammatiche, del 1954-59, e di Spazio totale: contrasti opposti, del 1954-59-61.

Chiudono la sala due opere che sviluppano la riflessione di Nigro sullo spazio totalesecondo una logica tridimensionale. Una e' l’opera di 7 metri di lunghezza in 12 elementi Dallo spazio totale 1954: serie di 12 rombi continui a progressioni ritmiche simultanee alternate opposte, del 1965, presentata da Nigro nella sala a lui dedicata alla Biennale di Venezia del 1968, dove realizzo' una sequenza percorribile attraverso la combinazione di lavori tridimensionali a parete e a pavimento. L’altra, Dallo spazio totale: progressioni ritmiche simultanee opposte, del 1966, e' una trasposizione delle griglie ottiche virtuali delle opere su tela in due reticoli prospettici opposti in legno dipinto in rosso.

In occasione della mostra verra' pubblicata una monografia bilingue, in italiano e in inglese, che presenta il percorso storico-artistico di Mario Nigro, tra la fine degli anni quaranta e gli anni sessanta.

Institutional Patrons: Banca del Gottardo, Regione del Veneto
I programmi della Collezione Peggy Guggenheim sono resi possibili grazie al sostegno del Comitato Consultivo della Collezione Peggy Guggenheim e:

Collezione ''P. Guggenheim''
Dorsoduro, 701 - Venezia
Orario d’apertura: Tutti i giorni 10-18, chiuso il martedi'
Ingresso: euro 10; euro 8 senior oltre i 65 anni; euro 5 studenti; gratuito 0-12 anni

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