Primo appuntamento della serie "a confronto". Quattro Grandi opere. La pittura, il disegno e la geometria, “proiettati" nell’architettura, sono i temi protagonisti di questa mostra. Spiccano due lavori in bianco e nero del minimalista americano: uno “storico" Wall Drawing 111, scelto per la cadenza matematica del disegno ed il Wall Drawing 1203, 'disegnato' appositamente.
A confronto
Nell’ambito del programma che prevede l’alternarsi di mostre della collezione con
altre di artisti che si confrontano con lo spazio e il lavoro di Mario Merz, dal 1
aprile al 24 settembre 2006, la Fondazione Merz presenta il primo appuntamento con
il grande artista americano Sol LeWitt.
“La storia e' artista, e' lei che annoda i simboli attraverso il tempo. Tutte le
immagini dei secoli, tutta l’iconografia conosciuta, formano ora un orizzonte
circolare. E' l’anello della contemporaneita'. Tutti i simboli conosciuti e
conoscibili risultano adesso contemporanei tra loro e contemporanei del tutto.
Quell’anello ha per centro un abisso. Anche il simbolo d’altronde vive per
costituzione la rottura, la scissione, l’intervallo del vuoto. (…) L’arte di LeWitt
si e' distaccata su quella di Merz, l’arte di Merz ha attraversato quella di LeWitt,
nell’esultanza della loro diversita'. E' stata una mostra dialogica, il dialogo ha
aperto una corrente empatica di oralita' tra cose che erano compresenti".
Tommaso Trini commentava cosi' la mostra LeWitt Merz alla Galleria Pieroni di Roma
nel dicembre 1985, con parole che possono rappresentare l’essenza del progetto della
Fondazione Merz, che intende alternare alle esposizioni “scientifiche", mostre “a
confronto" tra il lavoro di Mario Merz e quello di altri artisti, basate sul
dialogo, sulla coesione progettuale, sulla condivisione dello spazio.
E' stato quasi naturale, dopo circa vent’anni da quel primo esperimento di
compenetrazione di opere dei due grandi artisti “in una armonica dissomiglianza",
decidere di affidare a Sol LeWitt l’inaugurazione del primo progetto espositivo
delle mostre “a confronto".
La scelta di Sol LeWitt e' stata motivata da diverse ragioni, non ultime l’amicizia e
la profonda stima che ha sempre legato i due artisti e soprattutto la capacita' che
hanno avuto piu' di una volta di esporre insieme, ma contemporaneamente di essere
autonomi con le proprie opere.
Il piu' importante rappresentante dell’Arte Minimale in Europa e in America condivide
lo spazio della Fondazione Merz, fortemente caratterizzato e allo stesso tempo
“invisibile" con la sua architettura pura ed essenziale, con le forme e i materiali
di Merz.
La pittura, il disegno e la geometria, “proiettati" nell’architettura, sono i temi
protagonisti di questa mostra e del nuovo allestimento di lavori di Mario Merz, tra
cui spiccano quattro grandi opere:
Auf dem tisch... (1974), opera composta da un tavolo triangolare e da un igloo di
vetri rotti, e' stata ideata a Berlino nel 1974 durante il soggiorno dell’artista
presso il DAAD e da allora mai piu' esposta. Nel 1990 e' stato presentato
esclusivamente il tavolo nella personale Terra elevata o la storia del disegno al
Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli.
La casa del giardiniere (1983), uno dei rari esempi di igloo “dipinti", e' stato piu'
volte esposto in importanti personali in Europa, negli Stati Uniti e in Asia.
Il fiume appare (1986-1988), e' stato esposto per la prima volta nel 1986 nella
personale presso la Galleria Tucci Russo di Torino, ma consisteva unicamente in una
tela; due anni dopo, nel 1988, l’artista e' intervenuto sull’opera creando una nuova
installazione, che viene presentata in questo allestimento.
Animali da 1 a 55 (1997), e' un corpus di opere su carta da lucido, precedentemente
esposte singolarmente o in serie, dove le forme protagoniste sono sagome di animali,
e rappresentano l’importanza della pratica del disegno nel lavoro di Mario Merz.
Sol LeWitt inserisce nello spazio architettonico due lavori in bianco e nero: uno
“storico" Wall Drawing 111 (1971), da lui scelto per la cadenza matematica del
disegno, quasi un omaggio alla serie Fibonacci presente in Fondazione, l’altro Wall
Drawing 1203 (2006), “disegnato" appositamente per i nostri spazi.
Il Wall Drawing, costruito attraverso moduli geometrici che si dispongono l'uno
accanto all'altro secondo un sistema di assemblaggio e di riempimento, si sviluppa
da un disegno progettuale successivamente amplificato per essere trasferito nella
dimensione ambientale. La griglia del Wall Drawing si compone di segni semplici,
lineari, geometrici (linee orizzontali, verticali, oblique, curve) che mutano il
loro andamento in base alla struttura del luogo destinato ad accoglierli o che,
viceversa, possono esprimersi con estrema liberta' rispetto all'impostazione
architettonica del muro.
''Il disegnatore e il muro instaurano un dialogo. Il disegnatore si annoia, ma poi,
attraverso quest'attivita' priva di senso, trova la pace o il tormento. Le linee sul
muro sono il residuo di questo processo. Ogni linea e' importante come ogni altra.
Tutte le linee diventano una cosa sola. Chi guarda le linee non vede altro che linee
su un muro. Sono prive di senso. Questa e' l'arte'' (Sol LeWitt).
Dal 28 aprile, in occasione del grande progetto culturale Torino Capitale mondiale
del Libro con Roma, al quale la Fondazione Merz partecipa, la mostra si arricchira'
di una nuova sezione: circa quaranta libri d’artista dei due grandi protagonisti
dell’arte contemporanea verranno allestiti sul tavolo a spirale di Mario Merz
(Doppia Spirale, 1990) e potranno essere consultati dai visitatori.
A partire dagli anni ’60, nell’ambito delle ricerche artistiche contemporanee, si e'
assistito al recupero e al rinnovamento di una pratica, quella del libro d’artista,
che era gia' delle avanguardie storiche e che ha portato alla produzione di una serie
di oggetti, difficilmente contenibili entro i confini delle categorie alle quali si
e' voluto, di volta in volta, ascriverli.
Si e' parlato cosi', di libro d’artista, di libro come lavoro d’arte, di libro-oggetto
o di libro-opera, in una sorta di “indeterminatezza metodologica" (M. Bertoni) che
ha lasciato irrisolto il problema di una piu' precisa definizione della natura e
dello statuto estetico di questi oggetti.
Durante il periodo di mostra il Dipartimento Educativo della Fondazione Merz
relizzera' specifici laboratori didattici, coordinati da Mario Petriccione.
Inaugurazione: Venerdi' 31 Marzo 2006, ore 18
Fondazione Merz
Via Limone, 24 - Torino
Orari: martedi'-domenica 11-19
Ingresso libero