Tuttilibri. L'artista usa per le sue composizioni visive tutti i “materiali della musica" a disposizione: porzioni di partiture estrapolate senza un particolare criterio musicologico, ma puramente estetico di accostamenti calibrati delle immagini ricavate.
Tuttilibri
Il Modus Operandi artistico di Fernando Andolcetti (Lucca 1930) e' indistinguibile dalla musica. La Musica intesa in tutte le sue accezioni sonoro-visive - essendo egli anche musicista concertista - in particolar modo segniche e linguistiche. Egli, difatti, usa per le sue composizioni visive, tutti i “materiali della musica" a disposizione. Quelli prettamente della “notazione musicale" - ossia della scrittura vera e propria: porzioni di partiture estrapolate senza un particolare criterio musicologico, ma essenzialmente e puramente estetico di accostamenti calibrati delle immagini ricavate (in mostra due Libri: uno, secondo le diverse “indicazioni di intensita' di suono, tutto sul “forte/fortissimi", l’altro interamente dedicato al “piano/pianissimi", entrambi caratterizzati, oltre che dai segni specifici delle note, delle chiavi, dei righi musicali, dalle varie “notazioni": tremolo a due mani, quasi, battuta col palmo, o dai caratteristici “simboli abbreviati": DI-NAN, RO, DANS, quasi fosse una poesia futurista declamata) - quelli piu' dovuti agli stessi strumenti musicali, in particolar modo i violini, la viola, dei quali utilizza variamente la forma caratteristica, ma anche, quelli che estrapola, secondo una personalissima maniera di estrapolazione o accostamento di significati, direttamente dai titoli e dalle partiture dei colleghi musicisti: le farfalle / papillons (Schumann), le libellule / nocturne (Debussy) le pere (Satie), le foglie (Scelsi), i fiori (Mozart), ecc.
In un’epoca in cui l’arte, per sua stessa ammissione, declamazione e tautologica dichiarazione, e' un fattore “quasi" esclusivamente linguistico, ben si colloca il lavoro di Andolcetti: l’idea portante la mostra, che rafforza questa interpretazione “concettuale", vede deflagrare i due libri principali in un elegantissimo e rigoroso ordinamento a parete dei singoli fogli che li compongono, che ne dilata, sempre all’insegna della plurisensorialita', la visione, quindi il significato e la comprensione.
L’arte di Andolcetti e' qualcosa che accade e che esiste gia' da qualche parte, che si tramuta in qualcosa che e' ora ed e' visibile, per una magia che a noi non e' dato sapere, ma che e' di una semplicita' disarmante; prima non c’e', un’istante dopo e' qui ed ora.
L’arte di Andolcetti possiede una qualita' particolare, direi una “grazia", che nella sua complessita', ma semplicita' unica, appare limpida e rasserenante. Non c’e' attesa, non c’e' ignoto, tutto appare alla luce del nostro udito e della nostra vista, non causa deroghe, appartiene al presente di un inconscio manifesto.
Inaugurazione: sabato 25 marzo 2006, ore 18.00
Galleria Il Gabbiano Arte Contemporanea
via don Minzoni 53 - La Spezia
Orario: Martedi'-sabato 17-20, domenica e lunedi' chiuso