GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Bergamo
via San Tomaso, 53
035 399528 FAX 035 236962
WEB
Tre mostre
dal 4/4/2006 al 5/8/2006
martedi' - domenica: 10-19; giovedi': 10-22. Chiuso lunedi'

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4/4/2006

Tre mostre

GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Bergamo

Giulio Paolini: sculture, installazioni ambientali, disegni a parete e fotografie. Tutta la mostra ruota intorno all’idea di arte come veicolo del sapere e deposito di storia e tradizione. Mario Finazzi: la sua produzione fotografica esprime la volonta' di “smaterializzare" l ’immagine, di evidenziarne l’estetica, al di la' del soggetto. Projecr room: Keren Cytter, "Atmosphere", due lavori video.


comunicato stampa

Tre mostre

In contemporanea, fino al 28 maggio, l’esposizione “Atmosphere" della giovane artista Keren Cytter (Tel Aviv, 1977), riprende il ciclo della project room ‘Eldorado’.

Dopo il grande successo riscosso dalla mostra War is Over, che ha riscosso l ’interesse di 42.000 visitatori, la GAMeC (Galleria d’arte moderna e contemporanea) di Bergamo propone dal 6 aprile al 16 luglio 2006, le personali dedicate a Giulio Paolini e Mario Finazzi e dal 6 aprile al 28 maggio la ‘project room’ della giovane artista di origine israeliana Keren Cytter.

Curata da Giacinto Di Pietrantonio, l’esposizione di Giulio Paolini (Genova, 1940), Fuori Programma, presenta un progetto, realizzato per l’occasione, che si compone di installazioni site specific all’interno delle quali trovano spazio anche lavori storici in grado di offrire ai visitatori un’ articolata visione del suo lavoro.

Sculture, installazioni ambientali, disegni a parete e fotografie creano, al secondo piano del museo, un percorso espositivo che si basa sulla considerazione dell’Accademia intesa in senso classico quale luogo della trasmissione della conoscenza e depositaria dell’arte. Tutta la personale ruota intorno all’idea di arte come veicolo del sapere e deposito di storia e tradizione. Questo concetto e' ulteriormente rafforzato dal fatto che il percorso si estende fino all’atrio della Pinacoteca d’Arte Antica dell’ Accademia Carrara e a quello dell’Accademia di Belle Arti, dove sono esposte altre due opere. Paolini ha concepito le sale secondo questa logica ricostruendo in ciascuna e rivisitandole, un’aula di pittura, una di scultura e una di disegno, dedicando l’ultima sala ad un’installazione che rimanda all’atelier dell’artista riunendovi gli strumenti del suo lavoro e tematizzando il concetto stesso di biografia degli artisti.

La seconda personale e' dedicata al lavoro di Mario Finazzi (Chiuduno, Bg, 1905 - Bergamo 2002) importante esponente della fotografia italiana del dopoguerra. Curata da Italo Zannier e Maria Cristina Rodeschini Galati, l’ esposizione presenta i materiali conservati nell’Archivio Fotografico di Mario Finazzi, che il museo ha acquisito in comodato nel 2003, che rappresenta uno dei pochi archivi fotografici d’autore italiani intatti, composto da circa 1500 negativi, 900 positivi e 800 diapositive, databili dalla fine degli anni venti fino agli anni sessanta. Tra questi, si trovano anche i risultati dell’attivita' di ricerca sul procedimento della solarizzazione su negativo che suscito' grande interesse in campo internazionale e che ha caratterizzato emblematicamente il suo lavoro.

La produzione fotografica di Finazzi esprime la volonta' di “smaterializzare" l’immagine, di evidenziarne l’estetica, al di la' del soggetto; anche nel tema del nudo, trattato con interesse dal fotografo, emerge l’intenzione di privare il corpo della sua materialita', tentativo raggiunto proprio attraverso la tecnica della solarizzazione. Una tecnica trasgressiva, ma squisitamente fotografica che permette di ottenere una demarcazione accentuata del disegno, ai limiti del chiaroscuro tra negativo e positivo, creando un segno “a filo di ferro", una procedura che supera, anzi utilizza l’"errore" tecnico della sovraesposizione. Finazzi definiva tale tecnica hot-line, ottenuta solarizzando in negativo e sistemandolo poi in un sandwich con il corrispondente diapositivo “a registro", per ottenere un effetto lontano dal “verismo rappresentativo", e che esprimeva anche una tensione verso l’astrazione.

Con la personale di Keren Cytter, Atmosphere, curata da Alessandro Rabottini, la GAMeC riprende il ciclo di mostre ‘Eldorado’, project room dedicata ai piu' interessanti esponenti delle ultime generazioni di artisti internazionali, invitati a concepire un progetto inedito, espressamente pensato per gli spazi della galleria bergamasca, che ha ospitato in passato i lavori di Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Adrian Paci, Daniele Puppi, vedovamazzei e Sislej Xhafa.

Per la sua prima mostra museale presso un’istituzione pubblica italiana, Keren Cytter presenta due lavori video inediti: Atmosphere e Dreamtalk, entrambi del 2005.

Il lavoro video di Keren Cytter si colloca a meta' strada tra cinema sperimentale e video d’arte: i suoi brevi film, infatti, rileggono e interpretano i codici narrativi, cinematografici e televisivi, mescolando tra loro stili differenti. Dal documentario al melodramma, dalla sit-com al genere sentimentale, i suoi lavori, presentati in video-installazioni singole e multiple, indagano temi come i rapporti interpersonali, i meccanismi della memoria e del desiderio, il rapporto tra la realta' e la finzione e tra il mondo dei media e la sfera soggettiva di ciascuno. I copioni, scritti dall’artista stessa, utilizzano un linguaggio volutamente artificioso ed enfatizzano il distacco dalla realta' e la natura di finzione di certe rappresentazioni.

Pur nella loro apparente semplicita', e nell’estetica quasi amatoriale che adottano, questi lavori sono invece complesse stratificazioni di linguaggi. Il confine sempre piu' sottile tra la vita e la sua rappresentazione e' messo in scena da Keren Cytter attraverso alterazioni del montaggio filmico che rivelano analogie con i meccanismi del ricordo e del rimpianto, attraverso il coinvolgimento di amici e familiari come attori non professionisti e la pratica della citazione di frammenti della storia del cinema che si intreccia con l’alternarsi di punti di vista differenti.

Immagine: Keren Cytter, Dreamtalk, still video, 2005

Inaugurazione Mercoledi' 5 Aprile 2006 ore 18.30

GAMeC via San Tomaso, 53 - Bergamo orari: martedi' - domenica: 10 - 19; giovedi': 10 - 22. Chiuso lunedi'

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