Galleria Massimo De Carlo
Milano
via Giovanni Ventura, 5
02 70003987 FAX 02 7492135
WEB
Due mostre
dal 27/3/2006 al 28/4/2006
mar - sab 11 - 14 e 14:30 - 19:30

Segnalato da

Galleria Massimo De Carlo




 
calendario eventi  :: 




27/3/2006

Due mostre

Galleria Massimo De Carlo, Milano

Ian Kiaer: Erdrindenbau, Aernout Mik: Refraction


comunicato stampa

Ian Kiaer
Erdrindenbau

Mostra curata da Paola Clerico

Ian Kiaer crea complesse e fragili installazioni combinando lavori bidimensionali, generalmente disegni, acquarelli o delicate pitture, piccole maquette di edifici architettonici, materiali di scarto e oggetti ritrovati a volte parzialmente modificati. Ogni elemento agisce come parte/simbolo della complessa e frammentaria poetica dell'artista e l'assemblaggio, che appare a prima vista casuale, gradualmente rivela se stesso e la propria coerenza narrativa. L'ampia ed esauriente ricerca artistica di Ian Kiaer muove dalle speculazioni teoriche e idealistiche di artisti, architetti e filosofi che, come interesse comune, si impegnarono nel tentativo di trovare una soluzione soddisfacente al problema dell'integrazione fisica e sociale dell'uomo nell'ambiente naturale che lo circonda. Le sue installazioni evocano al contempo un'atmosfera romantica e tragica, esaltano e negano la speranza: romantico e' l'ideale e il sogno di realizzarlo, tragica e' la constatazione dell'impossibilita' di essere realizzato. Ed e' propriamente attraverso la scelta della natura elementare e precaria dei materiali utilizzati che l'artista ci suggerisce l'impossibilita' pratica di applicare le teorie utopiche a cui le sue opere si ispirano

Ian Kiaer presenta cinque opere ispirate al lavoro dell'architetto Bruno Taut (1880-1938), che, oltre ad un'intensa attivita' professionale, fu autore di una grande produzione teorica. Nel 1917 in Alpine Architektur Taut prospetto' l'idea di un'architettura fantastica e utopistica nella cornice alpina e le tavole che illustrano la sua teoria sono stravaganti visioni di strutture di cristallo che rispecchiano il paesaggio montano. In quegli anni il lavoro di Taut fu molto influenzato dalle teorie dell'amico scrittore Paul Scheerbart e il titolo della mostra Erdrindenbau (titolo del quarto capitolo del suo trattato e letteralmente "costruzione della crosta terrestre"), e' tratto dalla novella Il serpente marino in cui Scheerbart sosteneva che la superficie della Terra dovesse essere edificata in armonia con la struttura di tutti gli altri corpi del sistema solare. L'idea di un "costruire" utopico che non potesse andare oltre al sogno del disegno si pone in stretta relazione con le teorie e i progetti di altri artisti che sono stati oggetto di studio e spunto di riflessione per una serie di lavori di Kiaer, soprattutto Ledoux (edifici sferici per la Citta' Ideale di Chaux) e Archigram (architettura gonfiabile). La mostra, per l'artista, e' una sorta di atto celebrativo immaginario di Taut in onore dell'amico Scheerbart.

Ian Kiaer e' nato a Londra nel 1971 dove vive e lavora. Tra le mostre piu' significative ricordiamo: nel 2006 Of Mice and Men, 4th Berlin Biennal; nel 2005 Universal Experience presso MCA di Chicago e l' Hayward Gallery di Londra e Ian Kiaer presso The British School a Roma; nel 2004 Empty Garden II al Watarium Museum of Contemporary Art di Tokyo; nel 2003 Delays and Revolution in Dreams and Conflicts: The Viewer's Dictatorship, 50a Biennale di Venezia, Art Now: Ian Kiaer alla Tate Britain di Londra e Happiness: A Survival Guide for Art and Life presso il Mori Art Museum di Tokyo; nel 2002 Artist's Imagine Architecture all'ICA di Boston e Building Structures al PS1 Contemporary Art Centre di New York; nel 2000 Manifesta 3 a Ljubljana.

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Aernout Mik
Refraction

Refraction, una delle ultime opere dell'artista olandese Aernout Mik, descrive i momenti successivi ad un incidente stradale in cui un pullman si e' rovesciato lungo un'autostrada nel mezzo della campagna in Romania. La polizia e i soccorritori stradali si affollano attorno al luogo dell'incidente, cercando tra le macerie e prestando i primi soccorsi mentre le vittime appaiono assenti e passive. Gli unici partecipanti alla scena che sembrano manifestare una reale attivita' sono un gruppo di pecore e capre che improvvisamente si avvicinano al luogo del disastro e lo attraversano incuranti per continuare il loro percorso dall'altro lato della campagna.

La prima cosa che colpisce di Refraction e' il lungo muro interrotto nella sua linearita' - circa 217 cm di altezza e 684 cm di larghezza - che contiene la superficie di proiezione del video di circa 30 minuti di durata. Il video risulta costituito da tre scene proiettate simultaneamente su tre schermi che formano un'unica visione. Le video installazioni di Aernout Mik superano la bidimensionalita' del mezzo: la superficie di proiezione viene spinta oltre il proprio perimetro, come una sorta di estensione architettonica dello spazio stesso.

Aernout Mik e' conosciuto a livello internazionale per le sue video installazioni che rappresentano narrazioni basate su false situazioni di crisi, capaci di provocare un profondo senso di angoscia. Rifiutando il racconto lineare per una ciclica successione di azioni senza soluzione e senza protagonisti, Mik riesce a combinare produzione filmica e installazioni scultoree in scenari surreali e semi-apocalittici. Refraction affronta le attuali problematiche sul modo di rispondere ad uno stato di emergenza collettiva, rivelando la nostra incapacita' di prendere parte ad eventi che non riguardano esclusivamente la sfera individuale.

Aernout Mik e' nato a Groningen, Paesi Bassi, nel 1962. Vive e lavora ad Amsterdam. Nel 2005 in occasione del Three M Project ha presentato Refraction al Museum of Contemporary Art di Chicago, al New Museum of Contemporary Art di New York e all'UCLA Hammer Museum di Los Angeles. Aernout Mik ha esposto nei piu' importanti musei e centri per l'arte contemporanea internazionali tra cui l'Haus der Kunst di Monaco di Baviera e il Contemporary Art Museum di Houston nel 2004, la Fundacio'n La Caixa di Barcellona nel 2003. Ricordiamo inoltre le sue partecipazioni alla 26a Biennale di San Paolo nel 2004 e all'ottava Biennale di Istanbul nel 2003. Refraction e' la seconda personale di Aernout Mik presso la Galleria Massimo De Carlo

Immagine: Aernout Mik, Refraction, 2004, Videostream digitale, 3 PC, 3 videoproiettori Durata 30'

Galleria Massimo De Carlo
via Giovanni Ventura, 5 I-20135 Milano
orario: mar - sab 11:00 - 14:00 14:30 - 19:30

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