Interno&Dumdum
Bologna
via Santa Maria Maggiore 4
051 251557 FAX 051 246763

atelier (obscur)
dal 14/3/2001 al 24/3/2001
051 251557 FAX 051 246763

Segnalato da

Giuliano Gavioli




 
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14/3/2001

atelier (obscur)

Interno&Dumdum, Bologna

L'invito e' quello di un'incursione notturna, inattesa quanto piu' furtiva all'interno di un ambiente -e di un ambito- che ritrova, riacquistando, la sua precedente natura; si tratta di una contestualizzazione a "primo grado": ad atelier prima che galleria (interno&dumdum, ndr), fucina ove sviluppare le idee, la creativita', forme dell'arte che sono le opere dei singoli artisti in mostra. Con Marco di Giovanni, Alessandra Gellini, Marc Giloux, Marco Rambaldi, Andrea Sassi. Di Alberto Zanchetta.


comunicato stampa

L'invito è quello di un'incursione notturna, inattesa quanto più furtiva all'interno di un ambiente -e di un ambito- che ritrova, riacquistando, la sua precedente natura; si tratta di una contestualizzazione a "primo grado": ad atelier prima che galleria (interno&dumdum, ndr), fucina ove sviluppare le idee, la creatività, forme dell'arte che sono le opere dei singoli artisti in mostra. Collocate al buio -come il tenere nascosto qualcosa a qualcuno per gelosia, timore o insicurezza?- le opere organizzano gli spazi in un tutt'uno organico, eclissandosi nell'ombra o viceversa fagocitate dalle tenebre stesse. (intenzionalmente) costrette a perdersi nell'imperante oscurità, un'oscurità di apparente abbandono e di indubbia sospensione, qualora siano esse inabili ad imporsi secondo intrinseche proprietà..
Un corpus che costituisce ed è costituito da una presenza-assenza, che vuole cioè negarsi totalmente o parzialmente, (fluttuando) a tratti perchè incerta/indistinta, talaltra manifestando l'indispensabile assenza di luce. Atelier (obscure) come locuzione per dire "ignorare (l'esistenza di) qualcosa", il mantenere all'oscuro il pubblico, così gli addetti ai lavori, lasciando adito a opere inedite, di repertorio, in progress, salvate forse chissà anche riscattate dall'oblio, dal buio che la mente adombra!
Le opere / gli artisti: acqua color della pece in secchi neri si dispongono/disperdono sul pavimento nascondendo la possibilità di riflessione-fatta eccezione per uno soltanto (andrea sassi), tre lastre simulano il fascino e la bellezza dell'ardesia mentre un neon dalla calligrafica sinuosità risplende su di esse con eco tautologico e spirito intimista (alessandra gellini), parimenti ad un monolito, un'imponente tubatura ripiena di terra si staglia nel buio lasciando trasparire, da piccole lacerazioni sulla superficie arrugginita, una luce abbacinante che pulsa all'interno (marco di giovanni), sviscerati nella dissolvenza nera, oggetti e scorci d'interni affiorano per pochi istanti e poi nuovamente scompaiono in un video in cui le presenze si fanno fantasmi di/del sé (marco rambaldi), foto, essenza, suono, vuoto, ambiente, sono infine formalizzati in suggestiva convivenza tale da coinvolgere lo spazio quanto lo spettatore (marc giloux)
a.z.


Artisti: Marco di Giovanni, Alessandra Gellini, Marc Giloux, Marco Rambaldi, Andrea Sassi
Curatore: Alberto Zanchetta

Inaugurazione: giovedì 15 marzo 2001 ore 21

Periodo: 16 / 17 / 20 / 21 / 22 / 23 / 24 marzo (dalle ore 21,30 alle 23,00)

interno&dumdum, via Santa Maria Maggiore 4, Bologna, tel.051.251557 fax.051.246763
Guliano Gavioli direttore artistico Tel.0338.9583766

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