Monika Grycko presenta una serie di fotografie tratte dal video "Personal" in cui, camuffata con una parrucca, si ritrae da angolazioni estreme ed improbabili. Giovanni Ruggiero, riflette sull’interno del corpo per arrivare ad afferrare l’anima e la spiritualita' dell’uomo.
Il corpo dentro e fuori
a cura di a cura di Stefania Mazzotti
Il corpo e' il tema conduttore della prossima mostra allestita alla Gam
di Faenza dal 20 aprile al 12 maggio. Monika Grycko e Giovanni Ruggiero,
due artisti che hanno scelto di vivere e lavorare a Faenza, presentano
le loro riflessioni sul Corpo come grande protagonista della nostra
epoca. Mai come in questo periodo la materia corporale viene infatti
manipolata, controllata, esibita e identificata con l’identita'. La
biogenetica la manipola e la controlla, tanta arte contemporanea
utilizza il corpo come strumento linguistico per esprimere e riflettere
sulle identita'.
Alla Gam Monika Grycko, artista di origine polacca, presenta una serie
di fotografie tratte dal video "Personal" in cui, camuffata con una
parrucca e vestita con un seducente vestito rosso, si fotografa da
angolazioni estreme ed improbabili, fabbricandosi un’identita' "altra",
allo stesso tempo inquieta e frammentata. Il corpo della Grycko, come
nella nostra societa', e' un corpo fatto di superficie. Un’immagine
patinata da rotocalco dove tutto deve essere perfetto come nei manichini
dei negozi di abbigliamento. "Lampada relax" e' nient'altro che un
manichino, una donna inginocchiata, con testa e piedi mozzati. Sono
bellezze perfette che tradiscono ad ogni istante un dramma: quello della
vulnerabilita', della difficolta' dell’esistenza e del riconoscersi in
certi modelli sociali.
La Grycko, poi, attraversa la superficie per indagare sulle anatomie dei
corpi. Allora gli organi vitali del corpo vengono collegati da vasi
sanguigni rappresentati da circuiti elettrici. E’ un corpo cibernetico,
seppure descritto con una tecnologia domestica e collegato alla cultura
domestica del cibo proprio dalla tela cerata sopra la quale e' collocato.
Giovanni Ruggiero, riflette sull’interno del corpo, sugli organi vitali,
per arrivare all’opposto della Grycko ad afferrare l’anima e la
spiritualita' dell’uomo. Il corpo umano diventa nelle sue opere un calco
in negativo impresso in profondita' su pannelli monocolori.
Forte della lezione Yves Klein Ruggiero utilizza gli stessi colori: il
bianco, l’oro, l’argento, il blu per rendere ancora piu' efficace la resa
dello smaterializzarsi della materia corporale. Un corpo che in alcuni
casi addirittura trasfigura in segni grafici simili ad anelli di energia
elettro-magnetica. Un intrecciarsi di tratti che richiamano la spina
dorsale, centro vitale e portante dell’essere. Ruggiero scava in fondo
alla materia per riuscire almeno per un attimo a toccarne l’essenza e
allora i corpi rimangono vuoti, solo segni impressi come sacre sindoni
dell'anima.
Catalogo: Christian Maretti editore
Ufficio stampa e servizi per l'arte e la cultura
Stefania Mazzotti
te. 339-1228409 fax 0546-622372
stmazzotti@racine.ra.it
G.A.M. Faenza
v. Maestri del Lavoro, 1 - Faenza (RA)
Orari di apertura: Dal lunedi' al venerdi' 9-18,30, sabato
15-18. Domenica chiuso