Accanto ai dipinti dedicati all’archeologia industriale, rappresentata in maniera sempre piu' astratta, e' esposta una serie di quadri incentrati sul rapporto tra architettura e potere, con particolare riferimento al ventennio fascista.
La divisione del piacere
A cura di Luca Beatrice
La galleria Allegretti Contemporanea conclude il ciclo "pittori" con la mostra personale di Andrea Chiesi. Questo progetto, a cura di Luca Beatrice, dedicato a tre giovani pittori italiani appartenenti a diverse generazioni, con stili e linguaggi del tutto differenti ma accomunati dall’amore e dalla passione per la pittura, cominciato con Paolo Maggis (gennaio-febbraio 2006), proseguito con Roberto Coda Zabetta (febbraio-aprile 2006), e' stato ideato in tre momenti distinti, ovvero una mostra personale per ciascuno, ma confluenti in un unico catalogo finale, come una sorta di work in progress sulla pittura italiana contemporanea.
Il 20 aprile 2006 Andrea Chiesi inaugura il terzo e ultimo appuntamento della rassegna.
L’artista modenese, nato nel 1966, esordisce come disegnatore nella prima meta' degli anni ’80. La formazione nel mondo musicale underground della controcultura emiliana dell’epoca ritorna come un’eco nel suo lavoro, sotto forma di collaborazioni con l’universo musicale contemporaneo - da quella con Giovanni Lindo Ferretti dei CCCP, poi CSI e PGR, alla piu' recente con Emidio Clementi, ex leader dei Massimo Volume. A partire dagli anni ’90 la ricerca di Chiesi si allarga al campo della pittura, si concentra sulla trasfigurazione mentale di spazi architettonici metropolitani, edifici industriali abbandonati in cui e' alterata la percezione ordinaria dello spazio e del tempo. E' una pittura gelida, precisa, giocata quasi esclusivamente sui toni del nero.
Ne La divisione del piacere - titolo che evoca la cupezza dark dei Joy Division e quindi la tristemente celebre “divisione del piacere" nazista - accanto agli ormai noti dipinti dedicati all’archeologia industriale, rappresentata in maniera sempre piu' astratta ed evanescente, verra' esposta una serie di quadri incentrati sul rapporto tra architettura e potere, con particolare riferimento all’Italia e al ventennio fascista. Palazzi pubblici, poste, scuole, tribunali, caserme, mense e stadi introducono ora il tema dell’identita' nazionale, dell’architettura come testimonianza, nonche' riflesso ideale, delle ideologie totalitarie. Inoltre, l’artista manifesta negli ultimi lavori una nuova attenzione nei confronti della scrittura, dell’insegna come memoria storica.
Le opere di Andrea Chiesi, che non hanno urgenze di provocazione, rottura o denuncia, pur nel silenzio che le caratterizza, denotano una nuova componente di impegno sociale.
Allegretti Contemporanea
via Francesco D'Assisi, 14 (Palazzo Bertalazone di San Fermo) - Torino
Orari: dal martedi al sab 15,30- 19,30. Sabato anche 10,30 - 13