Freak Friends. La pittura dell'artista da' forma al deforme che prolifera e riesce ad amarlo. Personaggi a tutto tondo ma sempre piatti come in un cartoon, adesso pero' si confrontano con l'orizzonte e la prospettiva, con i punti cardinali e zenit e nadir.
Freak Friends
Nella nostra sit-com quotidiana siamo tutti piu' o meno insoddisfatti,
ora meno, ora piu'. Ci sfioriamo, ci sfreghiamo gli uni con gli altri, ci
scontriamo;
ma perche' e' cosi' difficile incastrarsi bene? A volte sembra di
essere tasselli
di un puzzle che sono caduti nella scatola di un altro puzzle e non troveranno
mai il loro giusto ingombro, o che corrisponda la forma ma che non combaci
il disegno.
Qui, tra la pittura e la vita, Sandra Virlinzi ha deciso di rimettersi in
ballo un'altra volta. Hai presente quando si sente una specie di prurito
all'anima?
Quando si e' seduti e ci si alza senza una ragione? Quando d'improvviso
viene
voglia di guardare fuori, o si apre il frigo in cerca di un non meglio identificato
spuntino che non c'e', o si cambia camera e ci si chiede: ma che ci faccio
qui? Quando certe insoddisfazioni bussano, hai voglia a far finta di niente:
prima o poi devi andare a vedere che c'e', chi c'e',
perche' c'e'.
Ecco perche' oggi la sua pittura, cosi' speciale, da' forma al
deforme che
prolifera e riesce pure ad amarlo, d'un sentimento eccelso. Ora questi suoi
nuovi vecchi amici mostri non galleggiano piu' nel vuoto, come prima, ma infine
hanno messo i piedi per terra. Nemmeno hanno piu' la testa fra le nuvole.
Sempre personaggi a tutto tondo ma sempre piatti come in un cartoon, adesso
pero' si confrontano con l'orizzonte e la prospettiva, con i punti
cardinali
e zenit e nadir. E la loro genitrice ci passa in mezzo zonzando a zigzag
tra le due e le tre dimensioni, un cenno a lei, una pacca qui, un saluto
a lui, un'occhiata li'. Li considera sempre con la sua tenerezza
distaccata,
Sandra e' fatta cosi'. Ma ha un cuore grande, anche se fa finta di
nulla. Magari
dice che se ne va al mare, noncurante, ma intanto non li scorda, li trattiene
in se' con qualche piccolo senso di colpa. E ce li presenta e ce li racconta,
perche' se lo meritano, poveri loro; perche' ce li meritiamo, poveri noi.
Ci invita a guardarli con luccicanti occhi spalancati, ci spinge a interrogarli
con magica bocca sospesa. Chiusa. Sembra una situazione surreale, e invece
e' realta': assolutamente presente e profonda.
Testo di Ferruccio Giromini
Opening: sabato 22 aprile ore 18.00
Fabio Paris Art Gallery
via Alessandro Monti 13 - Brescia
Orario: Dal lunedi al sabato 15-19, festivi esclusi