Il progetto si propone di indagare le collaborazioni tra artisti visivi e musicisti esplicitate nel concepimento e nella creazione delle copertine dei dischi a 33 giri o nei booklet dei cd, proiettando oltre 200 copertine d’artista come sfondo scenografico ad opere originali. A cura di Luca Beatrice.
Rassegna dedicata al crossover tra arti visive e musica
a cura di Luca Beatrice
Sound & Vision, a cura di Luca Beatrice, e' il titolo della prima grande rassegna in Italia dedicata al crossover tra arti visive e musica dal 1967 ad oggi, che si tiene presso Palazzo della Penna di Perugia dal 29 aprile al 25 giugno 2006.
Il progetto espositivo si propone di indagare le collaborazioni tra artisti visivi e musicisti esplicitate nel concepimento e nella creazione delle copertine dei dischi a 33 giri o nei booklet dei cd, proiettando oltre 200 copertine d’artista come sfondo scenografico ad opere originali (dipinti, fotografie, video, installazioni etc...).
Quattro decenni di contaminazioni vengono ripercorsi attraverso nove sezioni tematiche: 1967; L’artista e la sua musa; Punk! Prima e dopo; New Wave e East Village, gli anni ’80 a New York; Art Rock ovvero i Sonic Youth; La foto di moda. Quando il glam entra nel r’n’r’; La nuova estetica del videoclip; Crossover - anni ’90 e terzo millennio; Spazio Italia.
Il 1967 - da molti considerato l’anno d’oro del rock'n’roll - rappresenta il punto di svolta nei rapporti tra arti e musica: escono infatti Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band dei Beatles, la cui immortale copertina e' illustrata da Peter Blake e Velvet Underground and Nico il celeberrimo “disco con la banana" prodotto e dipinto da Andy Warhol. Da questo momento in poi le “contaminazioni" tra i due linguaggi non avverranno piu' sul piano delle avanguardie (alla musica contemporanea e di ricerca corrispondeva la pittura astratta e l’arte concettuale) ma nell’ambito della cultura pop, con tutte le implicazioni estetiche e sociologiche del caso.
Da ricordare, sempre per quanto riguarda gli anni ’60, la seconda copertina d’autore dei Beatles affidata a Richard Hamilton, l’incontro tra John Lennon (la popstar piu' famosa di cristo) e Yoko Ono (l’artista Fluxus), l’ambiente della Factory a New York, l’incursione nel prog-jazz da parte di Mario Schifano.
Gli anni ’70, invece, preparano quella esplosione di suoni e immagini del decennio successivo, con alcune collaborazioni particolari - Robert Mapplethorpe e Patti Smith - e anticipano il fenomeno dell’Art Rock, dove il linguaggio dell’avanguardia incontra l’intrattenimento. Per la prima volta viene usato il termine “crossover" ad indicare l’incrocio e la contaminazione tra fotografia, pittura, musica, video e moda. Tra i tanti artisti sedotti dalla multidisciplinarieta', nell’irripetibile New York degli anni ’80, Keith Haring, Mark Kostabi, Jean Michel Basquiat, mentre nelle opere delle grandi star della pittura come Robert Longo, Julian Schnabel, Francesco Clemente e' altrettanto evidente l’influenza della New Wave e del post Punk.
Una sezione della mostra, con opere di Mike Kelley, Tony Oursler, Rita Ackerman, Raymond Pettibon e Richard Kern, e' dedicata ai Sonic Youth, la garage band che riesce a fondere l’energia primitiva del r’n’r alla raffinatezza intellettuale dell’arte, dai cui studi provengono i suoi fondatori. Raymond Pettibon, in particolare, e' figura paradigmatica di quel ristretto gruppo di artisti e intellettuali che si sono formati su una cultura marginale, non ufficiale e trasgressiva. La sezione a lui dedicata intende ripercorrere il periodo con la SST Records e i Black Flag (testimoniato da copertine e locandine), il suo gruppo “surf" e il rapporto con Charles Manson.
Altra eredita' degli anni ’80 e' l’ingresso del glamour e della moda nel rock n’ roll. I piu' importanti fotografi di fashion diventano i ricercati autori delle copertine: da Irving Penn a Annie Leibowitz, da Herb Ritts a Richard Kern, da David LaChapelle a Jurgen Teller. Ma e' certamente l’olandese Anton Corbijn ad attribuire una vera e propria griffe stilistica al ritratto di musicisti: in particolare Corbjin ha seguito nel corso degli anni gruppi come U2 e REM, Depeche Mode e Metallica, diventando per alcuni di loro una sorta di fotografo ufficiale.
Gli anni ’90 e il primo lustro del terzo millennio registrano da una parte il fenomeno del videoclip che determina una nuova rivoluzione estetica anche grazie alla televisione, creando talora veri e propri sodalizi, come nel caso di Aphex Twin e Chris Cunningham. Dall’altra parte assistiamo ad un proliferare sempre maggiore di collaborazioni (es. Damien Hirst con i Blur, Bjork con Matthew Barney, Beck con Manuel Ocampo, Marcel Dzama, Nick Knight, Maximilian Hecker con Liisa Lounila), di artisti che giocano il doppio ruolo - Devendra Banhart, il profeta del new acoustic mouvement e' anche abilissimo disegnatore (i suoi lavori sono qui esposti in anteprima europea), Carsten Nicolai, musicista elettronico e artista concettuale, Carlos Amorales, dj, produttore e videomaker - e di artisti il cui lavoro risulta particolarmente influenzato dalla musica come nel caso di Erik Parker, Christian Marclay e Joan Morey.
La mostra dedica infine uno sguardo anche al panorama italiano, dove non sono mancati negli ultimi anni artisti che hanno illustrato copertine di dischi, tra i quali Daniele Galliano per Marlene Kuntz, Mimmo Paladino per Lucio Dalla e Almamegretta, Cristiano Pintaldi per Tiromancino, Marco Lodola per Timoria e 883.
La mostra e' promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Giovanili del Comune di Perugia, in collaborazione con DARC (Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee - Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali), Direzione Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici dell’Umbria, Regione Umbria, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e Liomatic.
Un omonimo catalogo bilingue (Italiano/inglese) di circa 260 pagine, curato da Luca Beatrice per Damiani Editore, riprodurra' le opere e le copertine in mostra, corredate da testi originali e di repertorio.
Collocato nel centro storico di Perugia, a breve distanza dal possente bastione meridionale della monumentale Rocca Paolina, Palazzo della Penna e' una residenza gentilizia cinquecentesca dalle sobrie volumetrie, testimone di secolari stratificazioni architettoniche ancora oggi bene identificabili, che raccontano la complessa evoluzione urbanistica dell’area dall’eta' etrusco-romana fino ad anni recentissimi. Ai resti di un anfiteatro e di una antica strada d’eta' romana ancora oggi bene identificabili, si sono sovrapposte nel tempo costruzioni medioevali, murature e accorpamenti tardo-rinascimentali e piu' recenti ampliamenti, fino a giungere ad una ristrutturazione in chiave estetica di eta' neoclassica, aggiornata da un intervento realizzato alla fine degli anni ’70 del Novecento volto a rendere l’edificio compatibile con la sua nuova destinazione di palazzo pubblico, destinato parte ad attivita' museali ed espositive, parte a funzioni amministrative. La vocazione di Palazzo della Penna a diventare museo della citta' e palazzo della cultura e' andata concretizzandosi negli ultimi anni attraverso una ininterrotta serie di attivita' culturali che sono state il preludio e l’accompagnamento all’allestimento permanente di quattro differenti raccolte, ciascuna delle quali si propone come un vero e proprio percorso museale in se' concluso.
Il processo di musealizzazione di queste raccolte ha preso avvio nel 2002, con l’apertura al pubblico della Collezione Martinelli. Si tratta di un cospicuo nucleo di opere di notevole rilievo, che testimonia il profondo interesse con il quale Valentino Martinelli (1923-1999) - illustre accademico e studioso, nonche' appassionato collezionista - guardo' alla produzione artistica della seconda meta' del XVII secolo. Vi figurano opere di ambiente barocco romano di piccolo formato, tra le quali spiccano il bozzetto di un Cristo ligato di Gian Lorenzo Bernini e l’altorilievo con la Vergine che appare a Santa Martina di Pietro da Cortona e Cosimo Fancelli .
Una sezione ottocentesca intitolata “L’Accademia e Perugia: maestri e Allievi dal Neoclassicismo alla Belle Epoque" e' collocata nei saloni al piano terra, decorati con scene tratte dal mito di Paride dal pittore Antonio Castelletti intorno al 1812: le opere esposte - tra cui emergono il gesso de le Tre Grazie di Antonio Canova e il monumentale cartone preparatorio, di Jean Baptiste Wicar, raffigurante lo Sposalizio della Vergine - illustrano il proficuo rapporto intercorso, all’interno della prestigiosa istituzione di formazione artistica perugina, tra i giovani artisti e loro docenti nel periodo compreso tra il XIX secolo e il primo quarto del XX.
Adiacente ad essa, la Collezione Gerardo Dottori ospita numerose opere del maestro umbro. teorico ed esponente di primo piano dell’areopittura futurista. Tra esse si segnalano alcuni capolavori come Incendio citta', Trittico della velocita', Fanciulla umbra, Flora, Inverno e altri.
Infine, la sezione “Beuys a Perugia", collocata al termine della monumentale scala elicoidale disegnata da Franco Minissi, al secondo piano seminterrato, presenta le celebri 6 grandi lavagne realizzate a Perugia nel 1980 sulle quali il grande artista tedesco sintetizzo' con parole e immagini tracciate con il gesso le sue teorie sull’arte.
Piccola bibliografia 2006 - M. Duranti (a cura di), Catalogo generale ragionato delle opere di Gerardo Dottori, Effe Fabrizio Fabbri Editore, Perugia; 2005 - M. Bon Valsassina, Palazzo della Penna:dove il pensiero si fa azione, in Luca Beatrice (a cura di), Mario Consiglio - Targets, catalogo della mostra, Silvana Editoriale, Milano; 2003 - M. Duranti (a cura di), Dottori a Palazzo della Penna, Effe Fabrizio Fabbri Editore, Perugia; I. Tomassoni, Beuys a Perugia, Silvana Editoriale, Milano; 2002 - F.F. Mancini, Collezione Martinelli, Electa, Milano; 1999 - E. Guidoni - F.F. Mancini, Il Palazzo della Penna di Perugia, Marsilio, Venezia.
Informazioni tel.+39 075 5772829; fax +39 075 5772831 info.cultura@comune.perugia.it
Museo di palazzo della Penna
Via Podiani, 11 - Perugia
Orario: Da mercoledi' a lunedi' 10.00-13.00 e 15.00-19.00. Chiuso Martedi'
Biglietto d’ingresso intero euro 3,00; ridotti euro 2,00 / euro 1,00; gratuito fino a 6 anni
Prenotazioni visite guidate Sistema Museo, tel. +39 075 5716233, sistema.museo@libero.it