Arcivernice
Cagliari
via Baylle 115
347 0967910
WEB
Mimmo Caruso
dal 21/4/2006 al 5/5/2006
lunedi' - sabato 18-20,30

Segnalato da

Sandro Sulis




 
calendario eventi  :: 




21/4/2006

Mimmo Caruso

Arcivernice, Cagliari

Il corpo esposto. 20 fotografie digitali a colori. Sono immagini di bagnanti riprese di nascosto e velocemente, riviste e rielaborate in fase di stampa cosi' da presentare un interessante contrasto tra scatto spontaneo e reinquadratura pensata.


comunicato stampa

Il corpo esposto

Caruso e' nato a Messina, ma e' residente a Cagliari da sempre.
Opera nel campo della fotografia da almeno tre decenni, ha alle spalle un notevole bagaglio d'esperienze che vanno dalla fotografia pubblicitaria alla ricerca sperimentale personale. La mostra in questione consta di una teoria di venti fotografie digitali a colori. Sono immagini riprese di nascosto e velocemente, riviste e rielaborate in fase di stampa cosi' da presentare un interessante contrasto tra scatto spontaneo e reinquadratura pensata. Pur avendo una connotazione figurativa, le foto sono tagliate in maniera che le figure perdano il valore realistico per assumere altre valenze fornendo diversi spunti di riflessione su cosa oggi sia la fotografia.
L'esposizione e' presentata dal critico Massimo Antonio Sanna.

Spazio per creativi di ogni disciplina. Dalle Arti Visive alla Musica, alla Letteratura, al Multimediale. Situata nel centro di Cagliari, nello storico quartiere di "Sa Marina", Arcivernice si propone come punto di incontro costante tra persone, espressivita' e culture. Intende promuovere nuove sinergie che favoriscano lo scambio e il prodotto delle idee.

Nel 1930, l'artista cagliaritano Giovanni Manca creo', per "Il Corriere dei Piccoli", Pier Cloruro de' Lambicchi, un geniale e un po' mattoide scienziato, inventore di una magica vernice - l'arcivernice - capace di far divenire reale qualunque oggetto disegnato.

Dal testo critico di Massimo Antonio Sanna.

il corpo (in-organico) esposto
Quasi contemporaneamente, pittura e fotografia, hanno cessato di essere una finestra sul mondo per assumere lo status autonomo di tavola di informazioni. Cioe', esse si sono inflesse per agire soprattutto all'interno del proprio linguaggio. Non raccontano piu' delle storie, ma vogliono esprimere il Concetto.
Se in pittura, secondo Deleuze, questo cambiamento avviene sull¹asse action painting/new dada - Pollock/Rauschenberg, in fotografia cio' accade, quasi contemporaneamente, con una riflessione di tipo concettuale.
Ma la similitudine, da un punto di vista formale, tra i quadri di Rauschenberg o Rotella e le immagini di Siskind o di Haas e' solo un fatto casuale e episodico; invece, l'accostamento tra questi due momenti dell¹arte di fine millennio va ricercato piu' a fondo nella volonta' di superare il significante e nella creazione di un'arte ontologica.
Mentre in pittura questo lo si puo' ottenere con l'astrazione; e il confine tra finestra sul mondo e tavola d'informazioni risulta ben marcato, soprattutto quando si abbandona il figurativo o l'operazione mimetica per rimandare ad altro. In fotografia cio' e' piu' difficile da percepire.
Non perche' il fotografo si muova in un ambito ambiguo; anzi, se cosciente, egli e' usa ad utilizzare il linguaggio in quanto tale; e' semmai l¹immagine stessa ad essere ambigua, e' lo spettatore tende a capire la foto nel modo piu' convenzionale e leggerla all¹interno del conosciuto.
Bisogna liberarsi dal significante per vedere l'esposizione di Mimmo Caruso; il titolo stesso ci viene incontro e ci da' una traccia per interpretarla.

Il soggetto. I corpi sono quelli dei bagnanti, ma sono anche corpi sui generis; l'esposizione e' quella che si pratica in spiaggia, ma e' sostanzialmente fotografica.
Il mare e la spiaggia forse aumentano la risonanza del colore, lo fanno saturare e creano contrasti cromatici piu' reali del reale; cosi' la pelle dei soggetti esposti (la carne) e' tanto lontana dalla realta', non e' presa come significante, e' un'estraniazione e forma trame interessanti e inverosimili. L'ambiente che e' stato preferito per gli scatti e' casuale (cosi' le persone), avrebbe potuto essere qualsiasi posto, non e' neanche un pretesto, il risultato sarebbe il medesimo in ogni caso.
Un'ironica antologia di frammenti: pose plastiche e scultoree quasi da evocare una classicita' da rivista illustrata; scene di vita balneare che sembrano una rappresentazione oleografica dell'estate, In mezzo ci sono anche delle brutture, ma non e' importante perche' il fine non e' rappresentare, piuttosto snaturare un contesto che ci sembra noto, Diceva Garry Winogrand: "niente e' tanto misterioso quanto un fatto descritto con chiarezza", ed e' quello che qui accade quando una situazione consueta viene traslata di significato.

L'attimo struggente. Da rimarcare e' la tecnica che Caruso utilizza, molto immediata. Non tanto perche' usi il digitale, quanto perche' le immagini sono state scattate agli ignari bagnanti di nascosto e solo in seguito tagliate nel computer.
Questo gli ha consentito di avere una freschezza in fase di ripresa e in seguito poter adattare cio' che ha visto con quello che gli interessava vedere, E assistiamo alla dimostrazione che si puo' fare arte con poco: luoghi che conosciamo bene, ma solo un occhio esperto ce li ridona con un valore diverso.
Quell'occhio che tratta tutto come corpo, come materia prima e unica. Scene di tutti i giorni riviste con un medium diffuso che oramai non e' piu' nuovo e che utilizziamo tutti.
L¹antica alchimia della camera oscura, del negativo, non puo' essere sostituita da nuove tecnologie, ma queste ultime, ben usate, ampliano le possibilita' del fare e dello sperimentare.
Perche' e' il fare dell'artista che muove le cose; i corpi in questione (con le relative relazioni sociali e formali) esistevano gia' prima di venire fermati dallo scatto, e' la sensibilita' di Mimmo Caruso che gli da' nuovi intendimenti e nuovi significati.
Massimo Antonio Sanna

Inaugurazione 22 aprile 2006 ore 18,30

Arcivernice
via Baylle 115, Cagliari
Aperto dal lunedi' al sabato dalle 18 alle 20,30

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