Circolo Amantes
Torino
via Principe Amedeo, 38/a
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WEB
M_Multimedia
dal 8/5/2006 al 6/6/2006

Segnalato da

Lorenzo Taiuti




 
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8/5/2006

M_Multimedia

Circolo Amantes, Torino

Rassegna di linguaggi digitali. L'edizione di quest'anno e' piu' collegata ai linguaggi video che non alle diverse declinazioni del multimediale. A cura di Lorenzo Taiuti.


comunicato stampa

Rassegna di linguaggi digitali

- Video latino americano:
IDB - Interamerica Biennial Video Art
La rassegna biennale “IDB" assembla video da tutto il latino-america secondo le regole del cortissimo.
Due minuti ( o quasi ) per raccontare il latino america come “Estudio para horizonte" dell’argentino Falco o come Mirta Kupfermic con i suoi disegni animati.

Il cinema d’animazione e' in effetti la soluzione maggiormente adottata in questa rassegna tutta all’insegna del video come effetto stroboscopico.
Cesar Meneghetti lavora sul montaggio iper-accellerato mentre Sebastian Pouliquen in “El entierro" usa lo “stop motion" in una semianimazione.

Impossibile rinchiudere in una formula espressiva i numerosissimi lavori.
L’atteggiamento che prevale e' il lirismo-malinconico secondo la tradizione simbolica del tango e tutti i brevi video hanno in comune soprattutto il codice visivo, sempre anti-filmico e tutto dentro le ipotesi piu' avanzate della sperimentazione della Videoarte.

VIDEO GIOVANI ARTISTI DALL’ACCADEMIA DI TORINO
Tre i giovani artisti dall’Accademia Albertina presentati dal suo direttore Guido Curto:
Diego Scroppo nel “Cuerpo en el espacio" visualizza una serie di varianti di occupazione del corpo nello spazio.

Antonio Lorenzo Falbo in “Guardami negli occhi lavora rapidamente sul contrasto reale-artificiale, bambola-corpo, corpo sessuato e corpo a-sessuato.
Donato Canosa in “Immune alla pioggia" , video sulla memoria e sull’infanzia, videopoema, come da tradizione, molto efficace.

Gia' presente in altre edizioni della mostra M-M, Simone Catania esplora spazi di percorso fra video e visione urbana con “Pubbliche Relazioni", passaggi e ri-passaggi stralunati e impensabili fra non-abitanti dello spazio urbano.

Giorgio Cugno in “Esopo" conduce un suo viaggio trasognato e “naif" fra grandi contenuti e piccoli personaggi quotidiani, meno cattivo dei “Brigata Es", ma meno candido del semplice linguaggio da news che utilizza.

VIDEO DAL FESTIVAL TRANSMEDIALE DI BERLINO
“Reality Addict" e' il titolo della rassegna del Video dal Festival Transmediale di Berlino e “reality" e' detto come antitesi ai passati slogan della “virtualita'" tipica dei festival new media.
Ian Vanbeek riprende in tempo reale la difficile operazione della compressione dei passeggeri e della chiusura nell’affollatissimo metro' di Tokyo.

Camera fissa e camera-verita' per riprendere la sospensione e il disagio quasi metafisico della metropoli quotidiana dove l’individualita' si perde.
“Human Trial" di John Butler vira invece allo stop motion in uno spot “filosofico" e ironico sulle possibilita' di apprendere via rete pratiche di controllo sugli individui.
Il finlandese Dariusz Kreckzek in “Lukkaangas" ritorna al tema della “control camera" montando e rimissando le webcam di controllo statali puntate sulle autostrade.

Un “oggetto trovato", le riprese , diventa un collage e un materiale espressivo.
“Little Images" di Sarah Vanagt , belga, confronta la storia monumentale con i giochi degli skaters nella storica piazza di Bruxelles.
E in generale la rassegna sposta quest’anno il suo centro dalla sperimentazione video al ritorno all’interesse verso il narrativo e i linguaggi filmici.

VIDEO GIOVANI ARTISTI DALL’ACCADEMIA DI BRERA
Produzioni a confronto fra i video delle due Accademie segno di una avvenuta integrazione fra i linguaggi plastici e il video come forma espressiva.

Molti i coreani che sono a Brera una consistente presenza culturale e con una predisposizione al video dovuta insieme all’influenza del lavoro di Nam June Paik e alla forte presenza del digitale nel paese.
Ne “Il Buco" e in “Cut" Choi Hee Jung esprime in modi minimali delle taglienti metafore percettive, Jung Ho Jin in “Arirang" pensa a una installazione-riflessione dove un testo si ripete secondo le modalita' dei “rulli di preghiera", Kang Jang - Won in “ Citta' del margine" e “ Partita n.1 in Mercato" fotografa le sue percezioni della citta'.

Panagiotis Samsarelos pensa a una installazione sull’eroismo e la guerra, Francesco Fossati si muove fra animazione e racconto in “The static-moving picture" e in “Franco Game" si muove fra cinema alla Me'lie's e problemi della creativita'. Mentre Giuseppe Termine rappresenta in “Fabbrica" le sensazioni davanti alla storia urbana.

Amantes
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