La Stanza delle Biciclette - Spazio per la Fotografia
Brescia
Via delle Battaglie 16
030 3773269, 335 6436475

Luigi Ghirri
dal 18/5/2006 al 18/6/2006
martedi' - sabato 18-20 o su appuntamento

Segnalato da

Vincenzo Cottinelli



approfondimenti

Luigi Ghirri



 
calendario eventi  :: 




18/5/2006

Luigi Ghirri

La Stanza delle Biciclette - Spazio per la Fotografia, Brescia

Inaugurazione nuovo spazio e mostra. Il Profilo delle nuvole. Le foto hanno come tema un paesaggio italiano che si stende attorno al fiume Po, fino al mare. Sono momenti sparsi collegati da un reticolo di analogie, in una trama che non e' riassumibile, perche' data dall’intreccio di vari fili narrativi.


comunicato stampa

Inaugurazione nuovo spazio e mostra

La Stanza delle Biciclette e' un nuovo spazio destinato alla fotografia.
E’ stato ricavato da Vincenzo Cottinelli vicino all’ingresso del seicentesco palazzo Bailo, poi Cottinelli, in un vecchio stanzone che fungeva da “ricevitoria" per fornitori, esattori, postulanti, mezzadri, artigiani, con attento lavoro di pulitura e conservazione delle decorazioni esistenti.

Si sono conservati gli originari mobili d’archivio, incastrati sotto le finestre, macchiati da gocce d’inchiostro di china, cosi' come il circostante pavimento di vecchio cotto lombardo. Il soffitto e' ricco di fiori ottocenteschi, mentre gli intonaci dei muri perimetrali hanno tracce di diversi strati decorativi ben piu' antichi.

Negli ultimi cento anni lo stanzone era diventato, fra l’altro, deposito di biciclette e motorini delle numerose famiglie del palazzo: quindi l’attuale nome, provocatoriamente mantenuto dopo lo sgombero e il restauro e la nuova destinazione.

Spazio per la fotografia, dunque, appartato, lontano dal rullo di tamburi dei piu' clamorosi eventi fotografici di cui Brescia e' ricca, ma con non minore ricerca della qualita' e della serieta'. Non una galleria di tendenza, ne' la sede di un gruppo, ma un luogo per esporre alla verifica e alla discussione le immagini filtrate dal suo ideatore col supporto degli amici dell’associazione ilbiancoenero.

Restauri: Donatella Perani e Teresa Zerbio, Mantova
Idee per l’allestimento: Arch. Eleonora Boaro, Verona
Illuminazione: Pedron, Legnago
Sistemi di appendimento: Consorzio Leonardo, Bussolengo

Luigi Ghirri (1943-1992)

Il Profilo delle nuvole

Le ragioni e le occasioni di una scelta.

Volendo inaugurare La Stanza delle biciclette con un minimo di bon ton (cioe': ne' con foto della cerchia dei miei amici de ilbiancoenero ne' tantomeno con foto mie o della mia compagna Grazia Ippolito) ero alla ricerca di nomi esterni, quando gli amici della Riello di Legnago mi hanno ricordato che la loro collezione di stampe di Ghirri era disponibile per me (che sono il loro piu' recente “acquisto fotografico" come narratore della Scuola di arabo di Legnago). L’offerta di opere fondamentali di un cosi' grande fotografo mi ha riempito di gioia; gioia raddoppiata riscoprendo che gli intonaci del mio stanzone sono in sintonia con muri e superfici di case e palazzi ghirriani; tripla gioia ritrovando nel libro una foto di un locale pieno di biciclette sulla via Emilia.

Questa e' diventata l’immagine dell’invito, l’icona del mio capriccio, La Stanza delle Biciclette.

Biografia di Luigi Ghirri

Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 - Roncocesi, Reggio Emilia, 1992) ha prodotto per piu' di vent'anni, dal 1970 al 1992. Autore fra i piu' importanti e influenti nello scenario della fotografia contemporanea, inizia il suo lavoro nell'ambito dell'arte concettuale e le sue ricerche presto lo conducono a essere noto internazionalmente. Nel 1975 e' tra le "Discoveries" del Photography Year di "Time-Life" e partecipa alla mostra Photography as Art di Kassel.

Nel 1982 e' segnalato alla Photokina di Colonia come uno dei venti artisti piu' significativi della storia della fotografia del XX secolo. Le sue opere sono conservate presso vari musei nel mondo, tra cui: Stedelijk Museum (Amsterdam), Muse'e-Chateau (Annecy), Muse'e de la Photographie Re'attu (Arles), Polaroid Collection (Cambridge, Massachusetts), Muse'e Nice'phore Nie'pce (Chalon-sur-Saone), Museum of Fine Arts (Houston), Museo di Fotografia Contemporanea (Cinisello Balsamo, Milano), Archivio dello Spazio - Amministrazione Provinciale (Milano), Galleria Civica (Modena), Canadian Centre for Architecture (Montreal), Museum of Modern Art (New York), Cabinets des estampes - Bibliote'que Nationale (Paris), Fond National d'Art Contemporain (Paris), Collezione Fnac (Paris), Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Parma), Biblioteca Panizzi - Fototeca (Reggio Emilia), Palazzo Braschi - Archivio Fotografico Comunale (Roma).
Note su “Il profilo delle nuvole".

L’origine del lavoro “Il profilo delle nuvole" da cui sono tratte le fotografie esposte a Brescia per la Stanza delle Biciclette e' legata non occasionalmente al Gruppo Riello di Legnago, attuale proprietario della completa collezione delle 109 stampe (vintage e later). Vincenzo Orlando, all’epoca direttore della pianificazione strategica e Lucio Bertagna consulente culturale dell’Azienda, attraverso il libro di Gianni Celati Narratori delle pianure, individuano in Ghirri il fotografo che insieme scrittore ha esplorato il paesaggio padano e, nel 1989, lo invitano a Legnago per chiedergli di lavorare a una rilevazione programmatica del paesaggio circostante, dove si e' insediato il nuovo Gruppo Riello. Ghirri accetta ed esegue la ricerca, sempre in collaborazione con Celati, mentre l’Azienda finanzia il progetto e la pubblicazione dell’opera presso Feltrinelli, per i cui tipi il libro esce alla fine del 1989.

Nel 1996 e nel 2001 il libro viene ristampato da Riello in edizione fuori commercio ed e' in questa veste che funge da catalogo della mostra (in vendita su offerta devoluta a Medici Senza Frontiere).
Da “Commenti su un teatro naturale delle immagini" di (c)Gianni Celati.

(...) Le foto di Ghirri per questo suo album hanno come tema un paesaggio italiano che si stende attorno al fiume Po, fino al mare. Non sono disposte secondo un indice tematico e neanche secondo un percorso geografico. Sono momenti sparsi collegati da un reticolo di analogie, in una trama che non e' riassumibile, perche' data dall’intreccio di vari fili narrativi (…)

Questo dunque non e' un documentario fotografico sulla situazione storica d’un paesaggio italiano, ma piuttosto sui modi di guardare gia' previsti in un paesaggio e sulle loro risonanze affettive. E’ un album delle cose che si possono vedere, indicate nel modo in cui chiedono d’essere viste (…)

C’e' qualcosa di attivo, un senso di laboriosa costruzione della durata, che trovo spesso nelle foto di Ghirri. Lo vedo ad esempio negli interni delle case, che appaiono sempre come immagini d’una durata. E poi lo vedo nella visitazione dei negozi o di laboratori artigiani, che ci vengono restituiti come teatrini della vita operosa. Di passaggio noto anche che lo studio di Giorgio Morandi ci viene restituito come un teatrino artigiano, con una citazione sommessa che lascia indovinare qualcosa. (…) Ho adesso davanti agli occhi quella lunga serie di paesaggi verso le foci del Po, che sono il coronamento di questa trama d’immagini. Visione atmosferica e canto degli orizzonti al loro punto piu' alto (…) Ghirri riconduce tutte le apparenze e apparizioni verso quell’ultimo sfondo, verso il limite sul quale l’aperto si fa mondo. Riesce a farlo attraverso la visione atmosferica, cioe' attraverso il sapore affettivo dei colori e dei toni. E cio' gli permette di presentare tutte le apparenze del mondo come fenomeni sospesi, e dunque non piu' come “fatti" da documentare. (…)

[Ghirri mi dice] “Tutto quello che vedi vive solo nell’inquadratura. Anche il mare, come posso fotografarlo se non mettendolo in cornice come un quadro? Se vuoi, e' come una finestra da cui guardi i fenomeni, e tu sei come un bambino che deve fare un tema scrivendo quello che ha visto. Tu guardi dalla finestra, ma chi e' che guarda? Mi ricordo quel racconto di Calvino che dice: e' il mondo che guarda il mondo."

La Stanza delle Biciclette
Via delle Battaglie 16 - Brescia

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