Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2
Milano
via Giovanola, 21/c
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Fulvio Rottichieri
dal 21/5/2006 al 2/6/2006

Segnalato da

Lorenzo Argentino



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Fulvio Rottichieri



 
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21/5/2006

Fulvio Rottichieri

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2, Milano

Corrono veloci i percorsi di Rottichieri, in atmosfere allucinate dove la quotidianita' diventa surreale oppure lasciano che lo sguardo proceda soffermandosi sui particolari, tappe che diventano percorsi a loro volta. A cura di Lorenzo Argentino.


comunicato stampa

Percorsi

a cura di Lorenzo Argentino

“Corrono veloci i percorsi di Fulvio Rottichieri, in atmosfere allucinate dove la quotidianita' diventa surreale; oppure lasciano che lo sguardo proceda passo passo soffermandosi sui particolari, tappe che diventano percorsi a loro volta: fili d'erba, ciottoli, granelli di sabbia, lampi di luce, zolle spaccate, terra e neve. Alcuni percorsi sono chiusure, altri si interrompono dove lo sguardo tocca la fine, altri invece sono finestre, salti, orizzonti dilatati in citta' sognanti e senza peso. Miraggi essenziali disegnati dalla luce e illusioni dell'obiettivo diventano reali. Bagliori e geometrie scandiscono i ritmi dello spazio e impalpabili architetture si fanno concrete, in vettori che non ammettono diversioni.

L'uomo e' una presenza implicita: e' l'occhio, che coglie la legge dei rapporti tra le cose, la mente, che rileva la cogenza e l'efficacia dell'argomentazione prospettica. L'uomo e' l'esistenza costretta nei corridoi dell'abitudine, dove trite e ritrite sono le stanze e dove luci ed ombre si susseguono con rigore premeditato. Oppure e' una speranza, la via diritta dell'evasione, decisa come una freccia, un piccolo miracolo. Ogni percorso e' un'emozione, ogni passo un pensiero, la meta un destino da indovinare. L'obiettivo intuisce possibilita'. E la forza di ogni bivio e' la possibilita' di un altro destino, una svolta che puo' essere radicale. I percorsi rinviano all'infinito complementare delle loro negazioni, mai esaurito - almeno nello spazio del pensiero e nell'occhio della macchina.

Non sono numerabili, come i respiri di un'esistenza, di cento esistenze possibili, di mille. L'uomo cos'altro e' se non possibilita', decisa di volta in volta in un lancio di dadi? La responsabilita' e il caso si scambiano le maschere e fanno oscillare l'altalena su cui siamo sospesi. Le strade silenziose di Fulvio Rottichieri alludono forse all'ultima scelta, quella che dobbiamo fare da soli, senza aiuti e senza alibi. In questi paesaggi spesso vuoti, la strada, la prospettiva che percorre e imprime direzione allo spazio, la meta intuita la' in fondo sono tracce fisiche e possibilita' visibili catturate dall'obiettivo fotografico: metafore concrete di tutte le scelte, giocate e da giocare."

Testo critico di Vera Maria Carminati

Inaugurazione: 22 maggio 2006 ore 18.39

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2 - Giovanola
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