Renzi&Partners
Roma
Piazza Capranica 95
06 6810121

Max Jacob
dal 25/5/2006 al 29/7/2006
giorni feriali dalle 16 alle 20

Segnalato da

Laura Falcinelli



approfondimenti

Max Jacob
Massimo Riposati



 
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25/5/2006

Max Jacob

Renzi&Partners, Roma

In mostra 18 Gouaches. Prima di una serie di esposizioni tendenti ad accrescere la conoscenza del clima culturale in cui si e' sviluppato il genio artistico di Amedeo Modigliani. A cura di Massimo Riposati.


comunicato stampa

18 Gouaches

A cura di Massimo Riposati

Prima di una serie di esposizioni tendenti ad accrescere la conoscenza del clima culturale in cui si e' sviluppato il genio artistico di Amedeo Modigliani, per la volonta' del CAM (Comitato Promotore per la Fondazione Amedeo Modiglioni), di Christian Parisot, Luciano Renzi e Massimo Riposati, la mostra di Max Jacob si rivela davvero esemplare.

Figlio di un sarto stabilitosi a Quimper, Max Jacob nasce nel 1876 e, dopo i primi brillanti studi alla Scuola Coloniale di Parigi, decide di dedicarsi alla critica d’arte. L’assidua frequentazione degli studi degli artisti gli consentira' di incontrare Picasso nel 1901. Il pittore catalano abitera' da Jacob a partire dal 1902, prima che quest’ultimo vada a stabilirsi nel 1907 a Montmartre, poco dopo il trasferimento di Picasso al Bateau-Lavoir. Max Jacob e' quindi testimone privilegiato della nascita del cubismo, ed assiste in particolare alla genesi delle Demoiselles d’Avignon. Si lega con Juan Gris, Apollinaire, Braque e Andre' Salmon.

Fino al 1921 Jacob frequenta la bohe'me di Montmartre e si lega con la maggior parte degli scrittori e degli artisti del momento. La sua amicizia con Cocteau diviene proverbiale e Modigliani gli fara' due ritratti straordinari. Due apparizioni di Gesu' Cristo (la prima sul muro della sua stanza nel 1909, la seconda nel 1914) lo conducono ad abbandonare la religione ebraica per la fede cattolica. L’anno seguente sara' battezzato, Picasso sara' il suo padrino: da questo momento la sua vita cambia totalmente.

Parallelamente alla sua attivita' di scrittore, essenzialmente di poesie dove dimostra la sua incomparabile abilita' di Jongleur de mots (La Defense de Tartuffe, 1919; Cinematoma, 1920; Le Laboratoire central e Le Roi de Be'otie, 1921; ecc.), Jacob, che si era dedicato alla pittura fin dal sua arrivo a Parigi, si consacrera' sempre piu' a quest’arte.

A partire dal 1919 esporra' regolarmente le sue gouaches che gli procureranno quel sostegno finanziario che la scrittura non poteva assicurargli: gouaches ispirate ai paesaggi della Bretagna, di Parigi o della Valle della Loira o alle scene del Circo, da lui molto amato.
Durante il periodo del Bateau-Lavoir aveva utilizzato una tecnica fatta di forme geometriche, in una dichiarata relazione con l’esperienza cubista, che riprendera' nei suoi ultimi anni. La sua produzione oscillera' sempre tra gouaches di ricerca, emozionanti e spontanee ed altre, copiate da cartoline, piu' banali e commerciali.

Dal 1928 al 1935, tornato a Parigi, come un vero dandy, si dedichera' alla mondanita', circondandosi di giovani poeti, come Rene'-Guy Cadou, Michel Manoll o Marcel Be'alu, che vedono in lui l’inventore della modernita'. Max Jacob dedichera' i suoi ultimi anni, particolarmente difficili e dolorosi, a profetizzare la catastrofi che si annunciano: seppure autenticamente cristiano sara' costretto a portare la stella gialla dell’ebraismo.

Nel 1942 muore, annientata dalla paura, sua sorella Julie-Delphine. L’anno successivo suo fratello Gaston e nel gennaio 1944 sua sorella Myrte'-Le'a sono deportati ad Auschwitz, da dove non torneranno.

Jacob verra' arrestato il 24 febbraio 1944, imprigionato ad Orle'ans, poi deportato, quattro giorni dopo, al campo di Drancy, da dove partono i convogli per i campi di sterminio in Germania.
Ma a Drancy muore, di polmonite, il 5 marzo 1944.

Spazio Renzi&Partners
piazza Capranica 95 - Roma

Orario: giorni feriali dalle 16 alle 20. Ingresso gratuito.

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