Artra (vecchia sede)
Milano
via Settala, 6
333 3260984, 333 9908044 FAX 02 70121492

Iosif Kiraly
dal 4/6/2006 al 24/9/2006
Aperto dal martedi' al sabato dalle 15 alle 19

Segnalato da

Marcella Stefanoni



approfondimenti

Iosif Kiraly
Marco Scotini



 
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4/6/2006

Iosif Kiraly

Artra (vecchia sede), Milano

East from west. In mostra un'ampia selezione di fotografie del ciclo 'Reconstructions' a cui l'artista lavora dal 2003. Il soggetto delle sue foto e' quello senza tempo dei cani randagi e addormentati per strada, del paesaggio urbano di Bucarest, degli spazi residuali abbandonati. Ma ogni foto e' una pluralita' di prospettive, una frammentazione spazio-temporale. A cura di Marco Scotini.


comunicato stampa

a cura di Marco Scotini

con un testo di Ruxandra Balaci

Lunedi' 5 giugno 2006 la Galleria Artra inaugura la mostra East from the West dell’artista rumeno Iosif Kiraly. Con questo appuntamento la Galleria Artra prosegue la propria programmazione con la presentazione di un altro artista dell’Est europeo, appena dopo la mostra del giovane albanese Armando Lulaj. Ma in questo caso Iosif Kiraly, alla sua prima personale italiana, e' uno dei principali protagonisti della scena artistica rumena contemporanea e partecipa alle maggiori esposizioni internazionali dagli inizi degli anni Novanta. La mostra presenta un’ampia selezione di foto del ciclo “Reconstructions" a cui Kira'ly lavora dal 2003. Curata da Marco Scotini, la mostra e' accompagnata da un testo di Ruxandra Balaci, direttore artistico del MNAC di Bucarest.

“Far saltare il continuum della storia" e' proprio delle rivoluzioni, come scriveva Walter Benjamin. Il tempo della rivoluzione e' quello dell’arresto, della interruzione della omogeneita' sempre uguale della storia. C’e' una fenditura nella successione dei fatti per cui passato e futuro non si danno piu' come tempi separati ma riuniti nel “tempo-ora" del presente.

In questo senso, non e' possibile pensare al lavoro fotografico di Iosif Kira'ly senza collegarlo agli eventi del dicembre 1989 a Bucarest con il collasso del regime Ceausescu e l’insurrezione del popolo rumeno. Non perche' le fotografie di Kira'ly sono una registrazione diretta di quel momento assunto a soggetto nei suoi avvenimenti piu' rappresentativi. Piuttosto perche' esse intervengono direttamente sui tempi di registrazione e documentazione: generano una incrinatura fra storia e memoria, tra immagine ed evento, tra il tempo del ricordo e la rappresentazione di “cio' che e' stato". Il soggetto delle sue foto e' sempre quello senza tempo dei cani randagi e addormentati per strada, del paesaggio urbano di Bucarest alla deriva, degli spazi residuali abbandonati, del fondo stradale disselciato. Ma ogni foto e', al contrario, una moltiplicazione di tempi a differenti regimi, una pluralita' di prospettive, un microarchivio di immagini, una frammentazione spazio-temporale.

Kira'ly ha affermato una volta: “La Rivoluzione Rumena e' stato un evento che mi ha rivelato in modo paradigmatico lo scarto tra la mia percezione degli eventi come si manifestarono in quei giorni e la loro comprensione da una prospettiva storica". E non intende solo fare riferimento alle diverse interpretazioni che sono state date in seguito sulla rivoluzione - per cui oggi si potrebbe parlare piuttosto di “rivoluzioni" - quanto confrontarsi con la costruzione della memoria (quella individuale, quella collettiva e quella ufficiale).

Dopo il diario “Indirect" che raccoglie molto materiale prodotto da Kira'ly negli anni Novanta, il ciclo “Reconstructions", di cui la mostra East from the West presenta l’ultima fase, dichiara letteralmente che ogni evento non puo' essere attestato, restituito ma - ogni volta - ricostruito. Le foto attaccate con nastro adesivo dentro una stessa immagine cosi' come il time code reso visibile in ciascuna di esse ne sono la dimostrazione piu' diretta.

Ma gia' con il progetto “Art History Archive"(1995), fatto con Calin Dan, sotto il nome di subREAL con la messa in mostra di 2500 immagini dell’archivio della rivista d’arte ufficiale “Arta" (dal 1953 al 1989) si metteva in discussione la pretesa oggettivita' della prospettiva storica unica, affermando la legittimita' di una molteplicita' di “altre" storie dell’arte opposte o parallele. Allora era il tempo in cui, dopo la caduta del muro, venivano resi noti gli archivi “segreti" di quello che era stato l’Est. Oggi, dopo l’unificazione europea, e' possibile fare cartografie della tasformazione di quella che e' ormai una periferia ad Est dell’Europa, come appunto recita il titolo di questa mostra. (marco scotini)

Opening: 5 giugno ore 19.00

Artra
via Settala 6 - Milano
Orari: Aperto dal martedi' al sabato dalle 15.00 alle 19.00

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Distanza
dal 14/11/2006 al 22/12/2006

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