Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
Roma
viale delle Belle Arti, 131 (Disabili via Gramsci, 71)
06 32298221 FAX 06 3221579
WEB
Due mostre
dal 7/6/2006 al 9/9/2006
8,30 - 19,30, lunedi' chiuso
06 32298221

Segnalato da

Carla Michelli




 
calendario eventi  :: 




7/6/2006

Due mostre

Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM, Roma

Galileo Chini: la mostra celebra l'artista a 50 anni dalla morte ripercorrendo tutte le tappe della sua multiforme attivita', dalla grande decorazione alla pittura, dalla ceramica all'arte vetraria e al lavoro per il teatro. Elisa Montessori: Shangai Blues, l'artista e' attratta, nel suo profondo esistenzialismo, dall'esoterico e dallo spirituale. Disegnatrice e pittrice, respiro' a Roma l'aria di rinnovamento artistico che inizio' nel 1951 col Manifesto del Gruppo Origine.


comunicato stampa

Galileo Chini: Dipinti, decorazioni, ceramica e teatro

A cura di Fabio Benzi e Mariastella Margozzi

L’8 giugno 2006 alle ore 18:00, si inaugurera' presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna un’antologia di oltre 200 opere dedicata a Galileo Chini (1873 - 1956).
La mostra vuole celebrare il grande artista fiorentino a cinquant’anni dalla morte, ripercorrendo tutte le tappe della sua intensa e multiforme attivita' e proponendone, per la prima volta, una lettura a tutto tondo, che ricapitola i significativi passaggi dalla grande decorazione alla pittura, dalla ceramica all’arte vetraria e al lavoro per il teatro. Dalla fine del XIX secolo a meta' del XX Galileo Chini ha rappresentato in Italia l’artista capace di affrontare le grandi superfici rinnovando la decorazione parietale e sviluppando un linguaggio nuovo, ispirato al virtuosismo decorativo dell’Art Noveau e soprattutto della Secessione viennese; all’estero, e nel Siam in particolare, dove soggiorno' alcuni anni tra il 1911 e il 1914, rappresento' la summa di arte occidentale e di decorativismo orientaleggiante, portando un soffio di modernita' europea in un contesto culturale dove l’arte si sposava gia' a perfezione con la decorazione. Qui sicuramente Chini elaboro' l’altro aspetto del suo particolare stile, il metodo di reiterare infinite volte e sempre con felicita' inventiva le stesse sigle decorative, motivi che conferiranno alla sua arte quel sapore esotico, languido e umorale, presente fino alle ultime opere.
La mostra si divide in settori tematici. A testimonianza dei grandi temi decorativi dipinti da Chini tra l’inizio del secolo e gli anni quaranta verranno presentati cartoni preparatori, studi e bozzetti che illustrano le fasi di lavoro dell’artista e anche alcuni esemplari significativi e bellissimi di decorazioni originarie realizzate per le Biennali del 1907 e del 1920, che uniti ad alcuni dei grandi pannelli decorativi della Biennale del 1914, gia' esposti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna nel dicembre 2004, danno l’idea della grande forza comunicativa dell’artista e della felicita' delle sue scelte poetiche.
L’esposizione comprendera' poi una sezione dedicata alla pittura, che prendera' in esame la sua produzione dagli esordi preraffaelliti e simboliste della fine del XIX secolo alle ultime struggenti tele di sapore espressionista, passando per una serie esemplificativa di mirabili nature morte, bellissimi paesaggi della Versilia e ritratti.
Un posto di rilievo sara' dedicato alla produzione di Chini che ha avuto come tema il Siam, realizzata sia durante il soggiorno dell’artista in quella terra sia dopo, quando spesso egli ritorna a meditare e a ricordare le composizioni e le atmosfere siamesi. In questa sezione troveranno posto anche i cimeli cinesi e thailandesi che Chini ha collezionato durante il suo soggiorno: abiti, maschere teatrali, oggetti, fotografie d’epoca. Saranno presentati in mostra anche i bozzetti per le decorazioni del Palazzo del Trono di Bangkok, opera cui l’artista si dedico' durante il soggiorno siamese.
Di grande suggestione sara', inoltre, la sezione dedicata all’arte della ceramica, arte praticata da Chini fin dalla giovinezza presso la bottega fiorentina di famiglia e che rappresenta uno degli esiti piu' alti di quest’arte applicata nell’ambito italiano dell’inizio del XX secolo. Qui Galileo Chini sperimenta precocemente temi e tecniche che lo portano, nel 1902 a vincere il premio per la ceramica all’Esposizione Internazionale di Torino.
Un ulteriore spazio sara' dedicato all’attivita' di illustratore di Chini e comprendera' alcuni dei piu' significativi manifesti realizzati per eventi culturali, manifestazioni e rappresentazioni, anche teatrali.
Infine, si esporranno bozzetti e maquette per scenografie teatrali, realizzate in numero cospicuo tra gli anni venti e i trenta, che testimoniano una frenetica e appassionata attivita' anche in questo campo, in cui spesso Chini associa il suo lavoro alla musica del grande Giacomo Puccini.
Fanno parte del comitato scientifico della mostra: Maria Vittoria Marini Clarelli, Fabio Benzi Mariastella Margozzi e Paola Polidori Chini, nipote dell’artista.
Il catalogo, a cura di Electa, corredato da oltre duecento illustrazioni a colori delle opere presenti in mostra, comprendera' una serie di saggi, curati oltre che da Fabio Benzi, maggiore studioso dell’artista, e da Mariastella Margozzi, anche da alcuni importanti studiosi di Chini, quali Gilda Cefariello Grosso per la ceramica, Matteo Fochessati per la decorazione di interni, Paola Pallottino per l’illustrazione, Piero Pacini per l’ultimo periodo di attivita' dell’artista, nei quali verranno puntualizzati i vari aspetti della multiforme attivita' di Galileo Chini.

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Elisa Montessori: Shangai Blues

Mostra a cura di Livia Velani, sezione libri di Maura Picciau

L’8 giugno 2006 alle ore 18:00 si inaugurera' presso la Galleria Nazionale d’Arte, la mostra di Elisa Montessori "Shangai Blues". Disegnatrice e pittrice con Mirko, Afro, Cagli, respira a Roma l’aria di un rinnovamento artistico, che inizia nel 1951 col “Manifesto del Gruppo Origine" di Burri, Capogrossi, Colla, nel solco di un ritorno al primordio junghiano.

L’esoterico e lo spirituale sono l’eco che Elisa, nel suo profondo esistenzialismo, sente di piu'. Attraverso le sperimentazione tecniche, su cui forgia i suoi inizi con Mirko, l’incisione, la tempera all’uovo, il mosaico, l’oreficeria, lo sbalzo, esce dolce e sommessa la sua voce, che s’inclina ad ascendenze orientali, dopo l’incontro con la cultura cinese. L’Oriente per lei diventa maestro di vita, anche quando negli anni ’70 segue le tendenze minimal, con un infittirsi e diradarsi di un segno netto, nero sul bianco della carta. Arriva allora alla sintesi della linea unica di Orizzonte per poi tornare alle pitture d’intenso colore dell’Ukyo-e (il disegno del mondo fluttuante).

Partecipa nel 1982 alla XL Biennale di Venezia con la serie de “La Montagna di Seghers": grandi carte intelate su cui esegue, sulla scia del maestro olandese del ‘600, con carboncino, gessi, e pastelli colorati, segni che suggeriscono paesaggi, come nelle pitture cinesi i bordi suggeriscono le nuvole. In Haiku un dittico del 1986, come in Giardino del 1990, l’influenza orientale e' netta, profondamente pensata nelle pause dei bianchi e nelle apparizioni dei colori forti e solari. Prosegue in gran formato la serie dei fiori nei gigli in bianco e in nero di Casablanca (1998)e nei giardini, che negli anni interpretano in trasparenza il suo mondo naturale, Campi Elisi, 1994, Fiori di Mackintosh (1998), fino al ritorno del mosaico, che incide con forza sui colori e allude ad un che' di barbarico e islamico, che nella sua arte e' nuovo.

Una sorta di giardino concluso suggerisce nella mostra le diverse anime dell’artista dalle scarpette da Ali' Baba' del mosaico centrale Pantofole Pari Banu (1997), al rigore in bianco e nero dei Tropismi o Morfologie del ’77, alla suggestione dei formati piccolissimi delle sue opere, da Gorgo rosso del 1993 al Dittico blu del 2003, che si contrappongono sui pannelli esterni al macrocosmo dei dipinti alle pareti. Dei molti acquerelli, con cui nel tempo ha proficuamente illustrato le opere letterarie, da Shakspeare a Silvya Plath, da Derek Walcott a Su-Ling, in mostra espone gli ultimi, eseguiti nel 2006, sul ritmo d’intersecazioni della musica per frequenze casuali di John Cage’s story .

Catalogo a cura di Electa.

Galleria Nazionale d’Arte Moderna
Ufficio Stampa dr.ssa Carla Michelli tel. 06/322 98 328 e-mail: cmichelli@arti.beniculturali.it
e-mail: ss-gnam.uffstampa@beniculturali.it

Ufficio Stampa Electa
Ilaria Maggi, Enrica Steffenini tel. 02/21563250 - 433 e-mail: imaggi@mondadori.it elestamp@mondadori.it

Immagine: Galileo Chini

Inaugurazioni 8 giugno 2006 alle ore 18:00

Galleria Nazionale d’Arte Moderna
viale delle Belle Arti 131, 00196 Roma
orario: h 8,30 - 19,30 lunedi' chiuso
Costo del biglietto Museo + Mostre Euro 9,00

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