Galleria Sala 1
Roma
piazza di Porta San Giovanni, 10
06 7008691 FAX 06 7008691
WEB
Mario Carbone
dal 29/5/2006 al 23/6/2006
16.30 - 19.30
WEB
Segnalato da

Giuseppe Salerno




 
calendario eventi  :: 




29/5/2006

Mario Carbone

Galleria Sala 1, Roma

Fissare su pellicola eventi ed atmosfere rientra nella nota attivita' di documentarista dell'artista. Immagini di un'Italia assai povera, di mondi "lontani" come quelle che ci riportano all'India dei primi anni '60.


comunicato stampa

Paralleli: India - Italia degli anni sessanta

In un mondo ogni giorno piu' piccolo dove le diversita' sempre meno si sommano e sempre piu' si annullano; in una societa' dove convivenza e tolleranza divengono il cavallo di Troia dell'omologazione; in un divenire che procede a grandi passi verso l'appiattimento, verso l'indifferenza dei luoghi e delle individualita', non possiamo non considerare condizione irripetibile e di straordinario privilegio l'aver vissuto intensamente il XX secolo e l'averne testimoniato con gli occhi e con il cuore le infinite ricchezze.

Un secolo che ha consentito ad un numero crescente di individui, spinti dal solo desiderio di conoscenza, di assumere in prima persona, in qualita' di spettatori discreti, visione e coscienza di mondi altri, di atmosfere uniche ed irripetibili, di esistenze lontane parallelamente vissute in silenzio. Un processo che, man mano che i numeri assumevano consistenza, ha determinato le condizioni perche' i virus di questa nostra "civilta'" per sua natura invasiva contaminassero l'intero pianeta, al desiderio di conoscenza si sostituisse la bramosia di possesso e tutto fosse ridotto a chiassoso mercato lasciando che ogni fragranza confluisse e si disperdesse nell'aria.

Mario Carbone ha intensamente partecipato, ma anche ampiamente documentato, la "lontananza" di terre e genti quando i sapori erano nettamente distinti. Il fissare su pellicola eventi ed atmosfere rientra nella sua nota e mai sufficientemente celebrata attivita' di documentarista. Insieme a immagini di un'Italia assai povera e ricca allo stesso tempo, piu' lontana nel pensiero che nel tempo, quella del primo dopoguerra, Carbone accoglie nel suo vastissimo archivio fotografico le memorie di mondi allora davvero "lontani" come quelle che ci riportano all'India dei primi anni '60.

Oggi che l'India e' ovunque e l'India di allora non c'e' piu', oggi che Benetton, Fila e Adidas viaggiano ovunque su motorini inquinanti tra un Mac Donald ed un Pizza Hut, le immagini di Carbone ci appaiono testimonianze rubate da chi, prendendo le distanze dal gia' visto, ci offre scenari unici, non soltanto per il rigore dell'inquadratura o per la scelta dell'attimo giusto quanto piuttosto per una singolare alchimia che rende straordinariamente contemporaneo un passato senza ritorno.

E' nel colore la magia di questi ritratti assolutamente attuali di un mondo ormai inesistente da decenni. E' nel colore la capacita' di stimolare ancora la percezione forte di polveri e profumi a noi, e non soltanto a noi, per sempre preclusi.

Carbone non cerca attraverso l'uso del bianco e nero, che sa esso stesso di passato, di evocare nello spettatore atmosfere antiche mai vissute con la pelle ma oggetto di pensiero. Egli documenta piuttosto con il colore, ancora scarsamente frequentato nei reportage di quegli anni, la vita come essa si presentava. Ed e' questa la scelta che determina lo stacco tra le immagini di questo autore e le tante di altri decisamente relegate nel passato.

Una societa' datata dunque quella che, attraverso gli occhi, ci si fa rivivere con il cuore, una societa' che di li' a poco sarebbe stata raggiunta dall'asfalto e dai camion che trasportavano le macchine industriali che avrebbero prodotto beni occidentali che altri camion avrebbero riportato via lasciando le proprie tracce.

Carico poi di infinite suggestioni l'accostamento di questo mondo lontano a quello altrettanto lontano del nostro passato prossimo di cui Carbone e' cronista attento. Non sono trascorsi ancora cinquanta anni da quegli scatti duri in bianco e nero e l'Italia, quella delle molteplici identita' locali cariche di storia e di dignita', non e' piu' la stessa. Immagini di poverta' impastate con la ricchezza della tradizione e la dignita' del lavoro manuale hanno lasciato oggi il posto ad un benessere piatto e senza anima. Nessuna immagine a colori, nessuna angolazione particolare potra' mai piu' rendere l'intensita' della partecipazione collettiva a riti, un tempo ragione di vita.

Inaugurazione: 30 maggio ore 19

Galleria Sala 1
Piazza di Porta San Giovanni, 10 - Roma
Orario: 16.30-19.30

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