Basilica Palladiana
Vicenza
piazza dei Signori
0444 323681
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Novecento Nascosto
dal 29/3/2001 al 8/7/2001
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Segnalato da

Studio Esseci




 
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29/3/2001

Novecento Nascosto

Basilica Palladiana, Vicenza

Il secolo appena concluso rappresenta una delle epoche piu' ricche dell'espressione artistica italiana: l'indagine storica si e' finora tuttavia limitata alle figure principali, trascurando le ricche miniere delle regioni e delle singole citta'. Fuori dalle convenzioni e dalle riduzioni ai pochi maestri conosciuti in tutto il mondo, Novecento Nascosto ripropone all'attenzione pittori e scultori che, pur avendo avuto un ruolo rilevante nelle vicende artistiche del '900, sono stati trascurati nelle maggiori rassegne nazionali.


comunicato stampa

Il secolo appena concluso rappresenta una delle epoche più ricche dell'espressione artistica italiana: l'indagine storica si è finora tuttavia limitata alle figure principali, trascurando le ricche miniere delle regioni e delle singole città. Fuori dalle convenzioni e dalle riduzioni ai pochi maestri conosciuti in tutto il mondo, NOVECENTO NASCOSTO ripropone all'attenzione pittori e scultori che, pur avendo avuto un ruolo rilevante nelle vicende artistiche del '900, sono stati trascurati nelle maggiori rassegne nazionali.

La mostra - curata da Beatrice Buscaroli e promossa ed organizzata dall'Assessorato ai Servizi Culturali del Comune di Vicenza - mette a fuoco il periodo 1900-1950, con una particolare attenzione agli anni tra le due guerre, presentando artisti che, dopo le avanguardie storiche e parallelamente al "ritorno all'ordine", svolsero una ricerca autonoma e originale raggiungendo esiti altissimi.

L'esposizione - intesa come la prima parte di un progetto che si concluderà l'anno prossimo con una seconda parte destinata a indagare l'intero territorio nazionale - traccia un percorso che dalla Toscana giunge alle Tre Venezie attraversando l'Emilia.

Il bolognese Flavio Bertelli (1865-1941) e il vicentino Angelo Pavan (1893-1942) segnano il passaggio tra Otto e Novecento, dal vedutismo naturalistico alle trasfigurazioni simboliche del divisionismo. Miro Gasparello (1891-1916), altro vicentino d'eccezione presente con quattro capolavori provenienti dai Musei Civici di Vicenza, riassume nella brevissima e intensa carriera la superba ricerca di un artista che unisce la formazione veneziana a una cultura europea.

Alfredo Protti (1882-1949) e Giovanni Romagnoli (1893-1976) sono alcune tra le voci maggiori del '900 emiliano e non solo: le loro figure femminili in pittura e in scultura raggiungono risultati che, fuori dalle correnti ufficiali, stabiliscono il gusto di una figurazione moderna e autonoma, tanto dall'Accademia quanto dalle Avanguardie.

Giovanni Romagnoli è presente con due dipinti e una straordinaria figura in terracotta presentata alla personale aperta presso la Seconda Quadriennale d'Arte di Roma del 1935.

Coetaneo è il trevigiano Nino Springolo (1886-1975), che legò la sua ricerca sul paesaggio e sulla figura alla cultura delle avanguardie tedesche, conosciute durante il soggiorno a Monaco.

Nino Bertocchi (1900-1956) e Lea Colliva (1901-1975), solitari interpreti dei soggetti "novecenteschi": il paesaggio, la natura morta, il ritratto, concludono la serie degli emiliani.

Bruno Innocenti (1906-1986) e Quinto Martini (1908-1990) documentano i più alti livelli della scultura toscana degli anni 30-40, successiva alla generazione di Ardengo Soffici e Libero Andreotti; mentre Gino Brogi (1902-1989) conduce una ricerca parallela in pittura, mantenendosi fedele per tutta la vita ai valori novecenteschi.

Renzo Grazzini (1912-1990) e Raffaello Salimbeni (1914-1973), formatisi nel periodo precedente lo scoppio della seconda guerra mondiale, nel momento in cui si sono esaurite le spinte del Novecento, rappresentano un'apertura verso l'espressionismo europeo, come Enzo Faraoni (1920, vivente).

In questa rilettura di figure meno conosciute ma non minori spiccano infine due pittori del gruppo degli Italiens de Paris: Anton Luigi Gajoni (1889 - 1966) e Osvaldo Medici del Vascello (1902-1978) che, presenti nella capitale francese dalla fine degli anni Venti agli anni Quaranta, e sodali di De Pisis, De Chirico, Severini, Tozzi e Savinio, sviluppano una ricerca aggiornata sul gusto europeo, esercitandola nel lavoro compiuto al ritorno in Italia.

Il triestino Dyalma Stultus (1901-1977), infine, assomma in sé echi mitteleuropei, volgendo le iniziali ascendenze volumetriche postcézanniane alla solarità mediterranea.

Il catalogo che accompagna la mostra, con testi di Beatrice Buscaroli e Marco Fagioli, è edito da Edisai.

Inaugurazione: venerdì 30 marzo, ore 18

Orari: 10.30-13 e 15-18.30 (lunedì chiuso)

Biglietto d'ingresso: lire 5 mila, ridotti lire 3 mila. Riduzione con biglietto FS.
Informazioni: tel. 0444/222101; 0444/222114
Prenotazioni e visite guidate: tel. 0444/222122 fax. 0444.222155

Basilica Palladiana, Spazio LAMeC-Laboratorio per l'Arte Moderna e Contemporanea, Piazza dei Signori, Vicenza, tel.0444.320493

Uffici Stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049.663499 fax 049.655098
Email esseci@protec.it

Studio D.C.R. & C., tel. 0444/544852 fax. 0444/544762
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