LipanjePuntin artecontemporanea
Trieste
via Diaz, 4
040 308099 FAX 040 8287
WEB
Moloch
dal 19/4/2001 al 2/6/2001
040 308099 FAX 040 308287
WEB
Segnalato da

LipanjePuntin



approfondimenti

Andrea Chiesi



 
calendario eventi  :: 




19/4/2001

Moloch

LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste

LipanjePuntin artecontemporanea ha il piacere di presentare una mostra personale di Andrea Chiesi. 'Consegnare i propri figli a Moloch voleva dire bruciarli in sacrificio al dio cananeo... mentre i sacerdoti coprivano le grida delle vittime con clamori e suoni di tamburo... Si deve vedere in Moloch l'immagine del tiranno vendicativo che esige dai sudditi l'obbedienza fino all'estremo e li priva di tutti i beni compresi i figli... Nei tempi moderni Moloch e' diventato il simbolo dello stato tiranno e divoratore (J. Chevalier - A. Gheerbrant, Dizionario dei simboli).


comunicato stampa

Andrea Chiesi

'Consegnare i propri figli a Moloch voleva dire bruciarli in sacrificio al dio cananeo... mentre i sacerdoti coprivano le grida delle vittime con clamori e suoni di tamburo... Questo culto è stato avvicinato al mito del Minotauro che divora la sua razione di giovani, a Cronos che divora i propri figli, ai sacrifici agli dei inca. Si deve vedere in Moloch l'immagine del tiranno vendicativo che esige dai sudditi l'obbedienza fino all'estremo e li priva di tutti i beni compresi i figli... Nei tempi moderni Moloch è diventato il simbolo dello stato tiranno e divoratore.'
J. Chevalier - A. Gheerbrant, Dizionario dei simboli

LipanjePuntin artecontemporanea ha il piacere di presentare Moloch, una mostra personale di Andrea Chiesi.

Considerato dalla critica come uno dei più promettenti giovani pittori italiani, Andrea Chiesi (1966, Modena) si è formato intorno alla metà degli anni '80 come illustratore. I suoi disegni sono stati pubblicati da Stampa Alternativa e riviste e fanzine dell'epoca: Frigidaire, Rockerilla, Skizzo. 'Sempre in opposizione al sistema' e influenzato dalla musica istintiva, spesso priva di arrangiamento (Test Dept, Einstürzende Neubauten e soprattutto Cccp), Chiesi inizia a dipingere nel mezzo dell'ambiente punk emiliano.

Se allora, attraverso l'olio e la grafite su carta, più di rado grandi tele, affrontava la tradizione novecentesca del nudo, all'inizio degli anni '90 Chiesi rilegge in chiave dark alcuni capolavori storici della pittura. Solo che nei quadri di Chiesi gli sfondi sono quelli bui e informi delle periferie degradate e i guerrieri sono quelli delle nostre notti. Ma è comunque già dal 1990 che Chiesi, collaborando con il gruppo di musica sperimentale Officine Schwartz, affronta il tema dell'archeologia industriale e del paesaggio. Gru inutilizzate, capannoni in sfacelo, muri crepati e cadenti, garage deserti, diventano gli unici protagonisti delle sue tele. Chiesi gira per le province di Modena, La Spezia, Sesto S. Giovanni, Torino, per poi spostarsi a Trieste (Porto Vecchio) ed approdare infine a Barcellona e Bilbao in Spagna.

Il Porto Vecchio di Trieste, Bagnoli, La Bovisa, sono nomi che oggi dicono poco o nulla, ma che un tempo erano sinonimo di lavoro quotidiano, di fabbriche, di suoni metallici e bagliori di fiamma ossidrica, quei luoghi e spazi che l'artista approccia concettualmente per fasi progressive: '...il primo passo consiste nella ricerca dei luoghi sul territorio, a volte casualmente, più spesso pianificata attraverso conoscenze, studi, viaggi, frequentazioni underground. Per entrare in questi luoghi, spesso isolati, chiusi, come sacche abbandonate e dimenticate dalla città in espansione, mi introduco a volte abusivamente e in modo rocambolesco al loro interno, sfiorando o incontrando clandestini, spacciatori, vigilantes, balordi, squatters, curiosi o nessuno. Ricerco i soggetti, li individuo, scelgo la prospettiva, l'inquadratura giusta e scatto la foto (anche per documentazione ed esigenze di velocità). Infine in studio avviene l'ultima fase, quella pittorica. Rielaboro il soggetto, cambio i colori, le ombre, viro tutto verso una rigida monocromia, decontestualizzo i soggetti dipingendoli di fronte a un fondo bianco assoluto, un cielo inesistente... Trasfiguro le gru in creature, animali meccanici incombenti e fragili, minacciosi e feriti, e gli interni abbandonati in corridoi della paura e del mistero, in budelli infernali o porte mistiche.' Scrive ancora Chiesi: '... già in Metropolis (1929) Fritz Lang identificava la fabbrica-città con Moloch, divoratore di uomini/schiavi. Leggere le fabbriche abbandonate, gli impianti industriali, le enormi gru come i Moloch della nostra epoca dà un taglio senza dubbio inquietante e disturbante al mio lavoro e la cosa non mi dispiace... I quadri sono invasi di luce, ma l'anima resta dark.'

L'inaugurazione della mostra sarà accompagnata da un D.J.-set di musica elettronico industriale.

Immagini:
ANDREA CHIESI
LSP 1, 2001, Olio su tela, cm 140 x 100
© Andrea Chiesi/Courtesy LipanjePuntin - Trieste - Italy
(particolare)
ANDREA CHIESI
LSP 3, 2001, Olio su tela, cm 140 x 100
© Andrea Chiesi/Courtesy LipanjePuntin - Trieste - Italy
(esploso)

Inaugurazione: Venerdì 20 aprile 2001 ore 19.00

Orario di galleria: 11 - 19.30 o su appuntamento. Lunedì e festivi chiuso

LIPANJEPUNTIN Artecontemporanea, Via Diaz 4, 34121 Trieste, Italia

IN ARCHIVIO [67]
Gabriele Bonato
dal 18/7/2012 al 28/9/2012

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede