Museion - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea
Bolzano
via Raffaello Sernesi, 1
0471 980001
WEB
Group Therapy
dal 14/9/2006 al 6/1/2007
martedi' - domenica dalle 10.00 alle 18.00; giovedi' dalle 10.00 alle 20.00

Segnalato da

Federico Pesci




 
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14/9/2006

Group Therapy

Museion - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano

Il progetto di mostra “Group Therapy" nasce alla luce della convinzione che - per fortuna - continuano ad esserci artisti che non ci anestetizzano, ma anzi ci “dinamizzano" metaforicamente o concretamente: infatti sono stati invitati a partecipare artisti che lavorano in coppia e/o in gruppo ed il cui lavoro si traduce spesso in un concreto intervento socio-culturale. A cura di Letizia Ragaglia.


comunicato stampa

Artisti: Gruppo A12 (Genova, Milano); Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla (San Juan, Puerto Rico); Bernadette Corporation (Berlino, New York); Claire Fontaine (Paris); Clegg & Guttmann (New York, Vienna); Elmgreen & Dragset (Danimarca, Norvegia); gelitin (Vienna); goldiechiari (Roma); Superflex (Danimarca)

A cura di Letizia Ragaglia

Il progetto di mostra “Group Therapy" nasce alla luce della convinzione che - per fortuna - continuano ad esserci artisti che non ci anestetizzano, ma anzi ci “dinamizzano" metaforicamente o concretamente: infatti sono stati invitati a partecipare artisti che lavorano in coppia e/o in gruppo ed il cui lavoro si traduce spesso in un concreto intervento socio-culturale. Particolare attenzione e' tributata al concetto di opera come catalizzatore di relazioni, come situazione aperta, che riceve il suo senso nella partecipazione, nello scambio con il fruitore e nell’evoluzione temporale e che pertanto risulta definitivamente lontana dall’idea di un’opera puramente rappresentativa o contemplativa.

Ancora negli anni Trenta John Dewey con Art as Experience (1934) e Jan Mukařovský con La funzione, la norma e il valore estetico come fatti sociali (1936) hanno avviato il distacco dall’estetica dell’opera e determinato l’esperienza estetica come “qualita'" inerente ad ogni esperienza realizzata. Diverse teorie estetiche ed ermeneutiche avvicendatesi nei decenni successivi si sono soprattutto concentrate sul ruolo del fruitore, sul suo piacere nel godimento estetico e, alcune - sulla base della Poetica aristotelica - hanno insistito sulla catarsi (katharsis) che come una sorta di guarigione puo' succedere all’esperienza estetica (aisthesis) [Hans Robert Jauss, Esperienza estetica ed ermeneutica letteraria, 1982].

Nicolas Bourriaud costruisce la sua “Esthetique relationelle" (2001) attorno ad espressioni artistiche che si manifestano attraverso le nozioni di interattivita', convivialita' e relazionalita' ed individua in esse l’aspetto piu' vivo dell’arte contemporanea. Recentemente un interessante articolo pubblicato su “Artforum"(edizione estiva 2005) per mano di Joe Sconlan si interroga sull’opera nello spazio sociale e mette ironicamente in questione l’estetica relazionale di Bourriaud. Joe Scalan lamenta che l’aspetto fondamentale dell’estetica relazionale - la cattura delle potenzialita' creative dello spazio sociale - informa sempre piu' solo la teoria e non la pratica; l’autore constata che all’insegna di un “comune senso di decenza" la mediocrita' e' preferibile al rischio e porta ad una soppressione generale di perversioni, fantasie, assurdita' e conclude che “an aesthetic that can’t allow anything bad to happen sounds more like anesthesia to me."

Sulla base di queste considerazioni nasce il progetto di mostra “Group Therapy". Con la piena convinzione che - per fortuna - continuano ad esserci artisti che non ci anestetizzano, ma anzi ci “dinamizzano" metaforicamente o concretamente, sono stati invitati a partecipare artisti che lavorano in coppia e/o in gruppo ed il cui lavoro si traduce spesso in un concreto intervento socio-culturale.

Particolare attenzione e' tributata al concetto di opera come catalizzatore di relazioni, come situazione aperta, che riceve il suo senso nella partecipazione, nello scambio con il fruitore e nell’evoluzione temporale e che pertanto risulta definitivamente lontana dall’idea di un’opera puramente rappresentativa o contemplativa. A questo si aggiunge la ripresa - anche ironica - dell’antico concetto di catarsi dell’opera d’arte. La banalita' di una situazione vissuta con una disponibilita' diversa in un contesto modificato rispetto a quello abituale conduce ad una consapevolezza nuova delle relazioni e delle azioni codificate, conduce ad una piccola catarsi quotidiana. Il lavoro di gruppo e/o di coppia presuppone una relazionalita' a priori della realizzazione e della fruizione dell’opera, significa un dialogo sull’opera che la precede e che viene poi portato avanti dal fruitore.

La maggior parte delle opere esposte e' stata appositamente concepita e realizzata per Museion.

Il catalogo trilingue (italiano, tedesco e inglese) della mostra Group Therapy e' edito presso il Museion e pubblica testi di Bernadette Corporation, Claire Fontaine, Martin Guttman, Letizia Ragaglia e Elisabeth Schlebrugge


La serata di venerdi' 15 settembre inizia presso l’installazione “The Open Public Library" di Clegg & Guttman al Giardino dei Cappuccini in via dei Cappuccini alle ore 19 con la lettura di storie per bambini da parte di note personalita' di Bolzano. Seguira' l’inaugurazione della mostra al Museion in via Sernesi 1, con il Biergarten di Superflex in occasione dell’operazione “Free Beer", ed un dj set di Paine' (Temposphere Records). In caso di pioggia la serata inizia alle ore 19 al Museion.

Ufficio stampa: info@studiopesci.it

Immagine: Clegg & Guttmann, Die offene Bibliothek/The Open Public Library, Mainz installation view Landesmuseum Mainz, 1994

Inaugurazione: venerdi' 15 settembre 2006 ore 19.00

Museion - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea
via Sernesi, 1 - Bolzano
Orario di apertura: martedi' - domenica dalle 10.00 alle 18.00; giovedi' dalle 10.00 alle 20.00. Lunedi' e festivi infrasettimanali chiuso.

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Martin Heller
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