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Alessandra Spranzi
dal 5/10/2006 al 10/1/2007

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5/10/2006

Alessandra Spranzi

Galleria Mariottini, Arezzo

"La casa e i nomi", fotografie. con questa nuova serie l'artista trova tutto gia' pronto, eppure tutto ancora da scoprire: gli allineamenti di campanelli cosi' come li troviamo fuori dagli edifici condominiali sono un intreccio di storie tutte da scoprire o da immaginare.


comunicato stampa

La casa e i nomi

Specialista di storie minime, anzi accenni di storie, minimi gesti o situazioni sospese che lasciano pensare a uno svolgimento possibile o del tutto impossibile, a un prima e un poi inconsueti, a presenze invisibili o ad eventi casuali, con questa nuova serie Spranzi evita anche gesti e situazioni, trova tutto gia' pronto, eppure tutto ancora da scoprire: gli allineamenti di campanelli cosi' come li troviamo fuori dagli edifici condominiali sono gia' un intreccio di storie fissato in immagine, ma di storie tutte da scoprire o da immaginare. Chi sono le persone indicate da quei nomi? Come si sono ritrovate ad abitare nello stesso edificio? Quali saranno i rapporti tra di loro? E altro ancora, naturalmente.
Piccole cose, ancora, ma grandi come vite intere, e varie questa volta, una accanto all'altra, una ad una, ma intrecciate, inevitabilmente annodate. Il mistero sta tutto qui: come, a partire da una forma semplice, un codice direbbe Jean Baudrillard, come quello genetico, visivamente una griglia direbbe Rosalind Krauss, forma paradigmatica del modernismo astrattista, comunque un numero limitato di elementi, si da' vita non tanto a un'infinita' di combinazioni ma a quelle combinazioni, a quelle vite.
Mistero dell'evidenza, in realta', della semplicita', la cui altra faccia e' il come tutto questo venga restituito da un'immagine, questo fuori di un dentro non visibile, come i campanelli appunto, e da una fotografia in particolare, questo "singolare intreccio", come scriveva Walter Benjamin, di spazio e tempo che qui e' gia' nell'immagine stessa: la "trama" - il tessuto, il testo - di quelle persone in quel momento. E ancora, come nelle precedenti serie dell'artista, storie invisibili e storie dell'invisibile che si insinuano nei dettagli dell'immagine: all'invisibilita' delle storie reali di queste persone si aggiunge infatti quella degli appartamenti vuoti, indicati dall'assenza del nome sul campanello, e quella dei precedenti abitanti, la cui presenza si intravede dietro lo scollarsi dell'etichetta dell'abitante attuale, cancellature, sovrapposizioni.
La fotografia stessa e' insomma gia' la casa, cosi' come i nomi sono gia' case, abitati dalle persone che li portano: cosi' qui abbiamo l'immagine dei nomi, parole diventate immagine. D'altro canto il nome proprio e' gia' un po' un'immagine, come un volto che appartiene solo a quella persona, che la identifica, come un ritratto, come un'impronta, come una vita.
L'invito di Alessandra Spranzi e' quello di guardare alle immagini, alle sue in primis, come ci si interroga sulle immagini della vita: chi vi e le abita? Cosa ho o avro' a che fare con loro? Letteralmente: chi mi aprira' se suono?

Elio Grazioli


La casa e i nomi. I nomi e la casa. Strettamente uniti lungo un filo che collega il dentro con il fuori, la vita e l'astrazione, la scelta e la casualita'.
Dentro alla Casa tante case, gli appartamenti, una serie di spazi abitati, a volte disabitati, in attesa. E dentro, sempre piu' dentro, le persone e la loro vita. Fuori: il citofono, una lista di nomi, un'astrazione dello spazio e dell'identita'.
Scelgo, e sempre con molta attenzione o cura, di abitare in una casa, la studio, voglio che il piu' possibile mi corrisponda o corrisponda alle mie esigenze. Ma non so chi saranno i miei vicini, chi dividera' lo stesso grande cubo, lo stesso indirizzo, lo stesso portone, le stesse scale, lo stesso rettangolo, il citofono. Di chi sentiro' le voci e i passi, questo non so mai.
Nei citofoni spesso oltre al nome delle persone che abitano in quella casa, restano tracce di chi ci ha abitato prima: sovrapposizioni, cancellazioni, chi va, chi viene, chi resta. La storia della casa, quella della persone.

Alessandra Spranzi


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